Una sconfitta pesante ma indolore quella che ha chiuso la prima esperienza europea della Dinamo Women. Contro le forti francesi di Bourges, complice anche l’assenza di Jessica Shepard, era praticamente impossibile fare qualcosa in più nonostante nei primi due periodi la squadra di Restivo abbia provato a non far scappare le avversarie. Dalla storica qualificazione al girone, passando per un campionato equilibrato quanto difficile, fino alla chiusura della EuroCup Women: il cammino delle biancoblù è ancora lungo ma un primo bilancio si può cominciare a tracciare.
Consapevolezza
Quella in Europa è stata un’avventura quasi proibitiva per il livello della competizione ma che ha comunque regalato la soddisfazione di una vittoria arrivata contro Friburgo al PalaSerradimigni, dopo che all’andata del match la sconfitta era stata netta, 100-81. È proprio alla crescita del gruppo, al di là dei punteggi, che Restivo può guardare con ottimismo: la fisicità di tutte le squadre affrontate è stato il problema maggiore da affrontare, sentito in tutte le sfide soprattutto sotto le plance, dove l’assenza della Shepard nelle ultime due uscite ha pesato ancora di più. Una vittoria nel girone, anche per come erano maturate le prime tre sconfitte consecutive, sembrava impossibile. Invece, la fiducia è cresciuta, probabilmente proprio grazie a quella consapevolezza dei propri limiti che può inavvertitamente spingere verso il loro superamento. In Europa però, così come in alcune occasioni in campionato, avere solo due apporti sicuri in attacco non basta: Shepard e Lucas hanno fatto sempre la voce grossa nei tabellini anche nelle partite giocate oltralpe, ma questo non è stato sufficiente nella maggior parte delle occasioni. Escludendo Bourges per larghezza nel punteggio, Tenerife e Friburgo – le svizzere solo nella prima partita – hanno avuto almeno tre giocatrici in doppia cifra nelle partite disputate contro Sassari. Un passo avanti delle italiane, fino ad ora comunque più presenti rispetto alla passata stagione, potrebbe essere la cura nel breve periodo, mentre nel lungo, anche pensando a quella che può essere la costruzione della prossima stagione, la necessità di una giocatrice in più dalla spiccata solidità offensiva non potrà essere ignorata.
Equilibrio
Ora la squadra di Restivo si concentrerà solamente sul campionato, dove le vittorie sono state due, contro Empoli e Moncalieri, avversarie dirette per la salvezza. Quattro punti son pochi, è vero, ma dietro le grandi forze del campionato e le squadre in lotta per i playoff – da Schio fino a Campobasso – l’equilibrio è chiaro sia davanti che dietro: la Dinamo dista solo una vittoria da Broni e due da San Martino di Lupari e Sesto San Giovanni, stessa situazione in cui versano Moncalieri, Costa Masnaga e Faenza, con Empoli a chiudere la classifica con soli due punti. L’inizio del campionato sassarese è stato però rallentato anche dall’inserimento forzatamente tardivo di Jessica Shepard, che dopo aver saltato la prima giornata di campionato ha dovuto ambientarsi direttamente sul campo sia alle richieste di coach Restivo che ai meccanismi di squadra. L’ala-centro americana è stata da subito costante in attacco e a rimbalzo, dimostrandosi davvero una presa importante per il mercato biancoblù: la giocatrice delle Minnesota Lynx guida la classifica delle marcatrici del campionato con 28 punti di media, seguita subito da Maggie Lucas, dietro con 24 a partita. Per trovare la terza realizzatrice della Dinamo bisogna scendere di tante posizioni nella classifica della LBF, fino ai 6 di Marida Orazzo, ma al di là dell’apporto offensivo sono i rimbalzi e le seconde opportunità concesse alle avversarie a preoccupare un po’ di più: la Dinamo ha la media più bassa di rimbalzi catturati complessivamente a partita, ed è la squadra che ne tira meno palloni giù difensivamente oltre che la seconda peggiore nei rimbalzi offensivi.
Domenica sera, al PalaSerradimigni, arriva Faenza: uno scontro diretto in cui la Dinamo dovrà cercare i due punti per staccarsi da una concorrente ma soprattutto per continuare quel percorso di crescita iniziato con la storica qualificazione di settembre in EuroCup Women.
Matteo Cardia