Con la stagione regolare che va verso la sua naturale conclusione le differenze create dalla classifica sembrano assottigliarsi mentre i punti diventano sempre più pesanti. Un discorso che vale anche per Dinamo Sassari e Gevi Napoli che si affronteranno al PalaBarbuto nel posticipo serale domenicale domenica 24 aprile alle 20:45. Una gara che per il Banco è però anche un’ulteriore opportunità per dimostrare di saper reagire ai propri passi falsi.
Napoli, cambiamenti e speranze
L’unico precedente in Serie A della sfida tra Napoli e Dinamo Sassari è quello dell’andata. La prima partita dell’era Bucchi, la prima gara in cui il carattere della squadra biancoblù venne effettivamente fuori nonostante la sconfitta per 74-75. Era allora un’altra Napoli, una squadra che sembrava avere in Pino Sacripanti il timoniere perfetto per arrivare a una salvezza tranquilla e per sognare i playoff. Nel lungo periodo però qualcosa si è rotto, le certezze si sono fatte più deboli e le scelte della società hanno portato a diverse novità : entrato Luca Vitali per Pargo, la crisi di risultati ha condotto fino all’esonero del tecnico ex Avellino. A Napoli è così arrivato Maurizio Buscaglia, alla ricerca di quella stessa scossa che aveva fatto bene alla Dinamo mesi prima e che ha consentito ai biancoblù di essere una sorta di mina vagante del campionato capace di vincere con chiunque. Con il ct della nazionale olandese, la Gevi ha lottato con tutte le avversarie, una sconfitta netta all’ultimo turno solo con Milano, e ha vinto due partite su sei, battendo Brindisi e Treviso. Sotto al Vesuvio è arrivato anche Gudaitis ma l’attacco campano si basa soprattutto sull’estro di Jordan Parks, 14,3 punti accompagnati da più di 6 rimbalzi a partita, sull’imprevedibilità di Markis McDuffie, prospetto interessante alla sua prima stagione in A1, e sull’esperienza di Jason Rich, già protagonista ad Avellino in passato. L’attacco si concentra spesso nelle azioni individuali dei tre ma non vanno sottovalutati né Velicka, play-guardia lituano che aveva fatto bene nella prima parte di stagione, che il gruppo degli italiani, guidato dallo specialista difensivo Uglietti – sempre in quintetto con Buscaglia – e completato da Lombardi, Marini, Zerini e Totè, oltre al già citato Vitali che continua a guadagnare minuti e potrebbe essere determinante nel percorso verso la salvezza dei campani.
Riscatto e dubbi biancoblù
Nell’ultimo mese il cammino del Banco si è fatto più altalenante, con due vittorie intervallate da altrettante sconfitte. La squadra di coach Bucchi non vince in trasferta dal 9 marzo scorso, quando sul parquet di Trieste i biancoblù si imposero con autorità per 75 a 89 e una vittoria sulla Gevi, oltre a ridare confidenza lontano dal PalaSerradimigni, potrebbe essere la chiave per costruire le basi di una continuità in un finale di stagione che deciderà la griglia playoff. Quello di Napoli è un palazzetto caldo come ben sa il coach sassarese, che allenò in Campania per quattro stagioni, e Napoli ha bisogno definitivamente di staccarsi dalla penultima posizione occupata dalla Fortitudo. La Dinamo però ha dei vantaggi in termini di esperienza e non è priva di motivazioni dopo la sconfitta subita con Venezia e la prestazione al di sotto dei propri standard in attacco. Con ancora Gerald Robinson in dubbio a causa dei problemi già riscontrati precedentemente alla sfida con i lagunari, Sassari avrà ancora più bisogno di concentrarsi in difesa e soprattutto sotto le plance per poi avere l’opportunità di alternare i ritmi dei propri attacchi e sfruttare gli spazi in transizione. Napoli è la seconda squadra per rimbalzi in Serie A, ha un roster fisico che sa sfruttare la propria taglia anche in attacco – terza squadra che subisce in media più falli in campionato – anche se perde qualcosa sul perimetro dove non ha grandi tiratori. Bilan-Gudaitis potrebbe essere uno degli scontri principali sul parquet, con il croato sempre chiamato al doppio lavoro di giocare per sé ma anche creare per gli altri. Sassari dovrà tornare ad attaccare convintamente il ferro e ritrovare i migliori Kruslin e Logan per aprire la difesa partenopea, oltre ad avere qualcosa in più da una panchina apparsa in affanno nelle ultime uscite.
Matteo Cardia














