agenzia-garau-centotrentuno

Dinamo Sassari | Un passo falso che pesa, per meritare i playoff serve lucidità

Tyree e Charalampopoulos aiutano Diop a rialzarsi durante Dinamo Sassari-Pesaro | Foto Luigi Canu
sardares
sardares

A ore di distanza la sensazione resta la stessa, anzi forse è ancora più marcata. La Dinamo Sassari ha perso una ghiotta occasione per continuare ad avvicinarsi alla zona playoff e mettere pressione alle proprie avversarie più vicine Tortona e Trento. Ma soprattutto per non lasciar allontanare l’unica squadra con cui al momento i biancoblù hanno la differenza a favore, quella Pistoia che ha vinto lo scontro diretto con Reggio Emilia. Pesaro è stata più furba dei sassaresi, oltre che spinta dalla voglia di prendersi due punti per rimanere viva. Perché è riuscita a fare la partita che voleva e a Sassari ha impedito di far la sua, con il Banco che però ha messo tanto del suo nel 91-96 finale.

Aspetti

Non è stata una bellissima partita di pallacanestro quella del PalaSerradimigni, malgrado un orario che in stagione era stato alleato, basti pensare alle vittorie con Milano e Bologna. Tante folate offensive, poche quelle difensive come intuibile anche da un punteggio alto che era uno degli obiettivi di Pesaro per evitare che Sassari potesse riuscire a gestire il ritmo della partita, la chiave vera e propria della sfida. Le difficoltà presentate dallo scontrarsi con un roster con lunghi più perimetrali rispetto a quelli in biancoblù erano note. Pesaro ha allargato il campo in attacco facendo fare chilometri soprattutto a un Diop che così non è riuscito a essere incisivo quanto avrebbe voluto e in difesa ha scelto di concedere qualcosa in più sul perimetro pur di non far banchettare Sassari in area. Una decisione che non si è tradotta in mancanza di aggressività e a cui Sassari non ha saputo rispondere lucidamente. Troppe le palle perse (18 quelle finali), bassa la capacità rispetto al solito di muovere il pallone in maniera più armoniosa e trovare le soluzioni volute. Con il risultato che poi nel quarto periodo, quando la palla pesava di più, il cambio di rotta definitivo non sia arrivato. Anzi, tutte le problematiche, a partire da un fiato più corto, si sono evidenziate fino a sommergere gli aspetti positivi – McKinnie su tutti – e arrivando alle giocate di un Bluiett che ha deciso la gara nel finale. “Quello che non mi aspettavo – ha detto Nenad Markovic in sala stampa dopo la gara – era giocare una partita così: spesso confusi, senza affrontarli in modo efficace, attaccando in modo confuso, senza energia e senza guardarci. Quando perdi fiducia allo stesso tempo l’avversario l’acquisisce e non puoi pensare di riuscire a vincerla in qualche modo“. Parole che fotografano al meglio una gara in cui a mancare è stata quel mix di fame e maturità che contro Brindisi, invece, era valso due punti pesantissimi.

Riequilibrio

Contro la squadra di Meo Sacchetti, che è stata brava a far andare la gara tra le proprie braccia sfruttando anche la fisicità in primis di Cinciarini contro un Jefferson che è stato meno protetto che in altre situazioni dal resto della squadra, Sassari è scesa per la prima volta in campo senza Gentile tra le rotazioni. Servirà probabilmente qualche allenamento in più per mettere nel serbatoio le energie giuste per distribuire quelle responsabilità, soprattutto nel trattamento di palla, che per gli equilibri sassaresi erano stati importanti finora. Si tratta del discorso più importante da affrontare in casa biancoblù, insieme alla conseguente riappropriazione dell’aggressività difensiva che ha contraddistinto finora l’impianto costruito da Markovic. Ogni possesso, in questa fase della stagione può essere determinante. Leggere le diverse situazioni può cambiare le sorti di una gara ed è questa freddezza che è mancata a Sassari per dare la spallata giusta tra terzo e quarto periodo quando Pesaro sembrava con le spalle al muro. Riequilibrare la differenza tra perse e rubate sarebbe già dunque una prima chiave a cui affidarsi per trovare le soluzioni e lottare fino all’ultima sirena per i playoff.

Futuro

La sconfitta con Pesaro porta naturalmente a dover guardare maggiormente ai risultati altrui. La gara con Napoli però è già decisiva per non perdere di vista un treno playoff al momento distante solamente due punti, ma che diventano praticamente quattro considerando gli scontri diretti a sfavore contro Tortona e Trento che occupano a 26 punti la settima e l’ottava posizione contro i 24 sassaresi. Una sconfitta a Napoli significherebbe porre ancora più in salita ogni tipo di ambizione. Per fare risultato contro una GeVi che non vince dal 3 marzo scorso servirà certamente un passo in avanti in difesa. Quel lato del campo dove la Dinamo ha ultimamente costruito le sue vittorie anche quando non sembravano esserci più speranze. Passa da lì, e dall’esito delle prossime quattro partite, il raggiungimento di una post-season ancora possibile.

Matteo Cardia

Condividere su

Commenti

guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti

CENTOTRENTUNO TV

Continua a leggere...

0
...e tu che ne pensi? Lascia un commentox