Tra la Dinamo Sassari e la Bertram Derthona le somiglianze sono tante. Non solo in campo e nel percorso positivo di un precampionato dove entrambe le squadre hanno però dovuto fare i conti con i problemi fisici di giocatori importanti, ma anche nell’approccio societario alla realtà cestistica, con la parola ambizione a fare rima con sostenibilità . La prima semifinale della Supercoppa Frecciarossa, fissata per mercoledì 28 settembre alle 18, sarà tra due delle squadre che nella passata stagione per motivi diversi hanno finito per sorprendere tanti e che si candidano ad avere un posto tra le certezze della prossima Serie A.
Continuità in panchina
Da una parte coach Piero Bucchi, dall’altra coach Marco Ramondino. Sul lato sassarese un allenatore che fa dell’esperienza un’arma in più ma che ha saputo aggiornarsi e adattarsi a un basket in evoluzione anche in Europa. Su quello piemontese un tecnico giovane e determinato, che sulla panchina della Bertram ha trovato la fiducia e i mezzi per affermarsi ad alti livelli finendo in estate anche nel giro della Nazionale. Entrambe le società sono così ripartite dall’assunto della costanza in panca, fondamentale per arrivare pronti a una stagione che si preannuncia complessa e di alto livello. Un’idea messa in evidenza anche dal mercato, con tante conferme e acquisti precisi per non alterare gli equilibri di ambienti già parzialmente delineati.Â
Scelte
È vero che guardando al roster di Tortona si nota subito l’assenza di Jamarr Sanders, principale terminale offensivo della passata stagione. Ma coach Ramondino avrà con se nuovamente lo zoccolo duro del gruppo formatosi tra l’anno della promozione in A1 e quello appena trascorso. Su tutti spiccano le presenze di Daum, che ha rinnovato il contratto per altre due stagioni, JP Macura e Tyler Cain. Ma non vanno dimenticate le permanenze di Filloy, Severini e anche di capitan Tavernelli. Rispetto alla scorsa annata la squadra piemontese potrebbe aver fatto un passo in più. In cabina di regia è arrivato Semaj Christon, playmaker statunitense reduce dall’avventura all’Ulm, in Germania, giocatore inserito nel secondo quintetto dell’Eurocup che ha scelto il progetto piemontese nonostante l’assenza di coppe in casa bianconera. Christon prende il posto di Wright, mentre a prendere quello di Mascolo – accasatosi a Brindisi – c’è Leonardo Candi, chiamato al definitivo salto di qualità dopo il brutto infortunio che nella passata stagione ne ha minato il percorso con Reggio Emilia. È Demonte Harper, invece, il giocatore che dovrà tentare di scacciar via l’ombra di Sanders: l’ex Limoges è sicuramente un realizzatore, ma come fatto vedere alcune volte in precampionato il suo impatto potrebbe essere importante anche in difesa. Altro acquisto altisonante è stato quello di Leon Radosevic, arrivato dal Bayern Monaco e che in Italia aveva già avuto due esperienze entrambe con l’Olimpia Milano. Scelte mirate, precise, che consentono di dare forse più equilibrio alla squadra su ambo i lati del campo. Squadra che sembra aver trovato già una buona intesa, con un precampionato dove Filloy e soci hanno vinto contro squadre come Brescia e Virtus Bologna e perso solo di misura con la Reyer Venezia nel penultimo appuntamento della preseason.
Possibili chiavi
Il ritorno in gruppo di Robinson e Jones è senz’altro la miglior notizia che Bucchi potesse avere prima dell’inizio della stagione ufficiale. Mancheranno ancora Treier e Devecchi ma Sassari ha dimostrato di poter dire la sua malgrado le rotazioni corte. Al PalaLeonessa, la Dinamo dovrà essere brava prima di tutto a non soffrire l’approccio, il cambio di intensità dal precampionato alle partite che contano, anche perché il tempo e gli impegni saranno poi tiranni. Sul campo, il primo obiettivo sarà quello di avere un buon impatto difensivo per poter correre il campo e sfruttare gli spazi, ma specialmente per minare le certezze di un avversario che quando ha vinto in preseason lo ha fatto tenendo sempre gli avversari sotto gli ottanta punti. Il secondo sarà invece quello di proteggere Onuaku il più possibile in difesa contro lunghi più mobili. Per il centro ex Rockets ci sarà subito l’esame Cain, lungo che paga centimetri ma che ha dalla sua l’esperienza e non solo. Sul lato offensivo però Onuaku può essere un fattore e gli isolamenti in un quarto di campo visti più volte durante la preparazione potrebbero essere determinanti per mettere il centro in condizione di far male giocando per sé ma anche per gli altri. In difesa potrebbe essere importante anche l’approccio di Dowe contro un play come Christon che può usare il fisico e a cui piace più andar dentro che accontentarsi del tiro da tre, mentre Kruslin probabilmente avrà il compito di arginare Harper. Con la possibile assenza di Macura,ai box nelle ultime settimane, Ramondino potrebbe chiedere più minuti a Filloy, giocatore su cui Sassari dovrà far attenzione soprattutto in uscita dai blocchi. Ma il giocatore che potrebbe essere ancora una volta fondamentale sarà però Eimantas Bendzius. È con lui che la Dinamo si accende, ed è lui che ha sempre rappresentato il porto sicuro nei momenti in cui il vento avversario si è fatto forte. Il lituano avrà anche il compito di arginare Severini, fondamentale nel gioco piemontese, e di fare quelle giocate piccole ma intelligenti che spesso hanno rimesso in moto i sassaresi nei momenti di massima pressione avversaria.
Matteo Cardia














