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Dinamo Sassari | Testa e qualità, a Venezia un successo che può fare da spartiacque

Ousmane Diop e Alfonzo McKinnie esultano dopo un canestro in Dinamo Sassari-Virtus Bologna | Foto Luigi Canu
Ousmane Diop e Alfonzo McKinnie esultano dopo un canestro in Dinamo Sassari-Virtus Bologna | Foto Luigi Canu
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Un successo costruito sull’intensitĂ , sulla luciditĂ  e sulla continuitĂ . Aspetti che nell’arco dei 40′ spesso erano mancati e che invece, nelle ultime settimane, sono diventati presenze fisse nel bagaglio di una Dinamo Sassari che a Venezia ha raccolto due punti che allontanano la zona rossa e avvicinano ulteriormente quella playoff. Il 71-78 al Taliercio, luogo mai banale da sbancare per la storia biancoblĂą, hanno un valore diverso per il portafoglio sassarese, quasi come un’offerta da due pezzi al prezzo di uno. Con punti che nella raccolta bollini del supermarket di una Serie A sempre piĂą equilibrata possono valere piĂą del solito.

Testa

Dopo la vittoria con Bologna, tra quelle mura amiche del PalaSerradimigni è arrivata la conferma attesa in trasferta. Sassari lontano dall’Isola ha sempre faticato, mentalmente e sul piano del gioco, ma la convinzione e la pazienza scaturite dalla pausa hanno cambiato la squadra soprattutto sotto il primo aspetto che influisce direttamente sul secondo. Il rapporto positivo tra palle perse e recuperate (6 perse, il dato migliore di tutta la stagione, sette i recuperi) è la chiara conseguenza di una squadra che sta imparando a ragionare senza frenesia. Il terzo quarto è stato, invece, l’esempio di una squadra che sta riuscendo a non arrendersi al disfattismo nei frangenti bui. Nei dieci minuti dopo l’intervallo la Reyer ha alzato l’impeto della propria pressione sui portatori di palla sassaresi e ha aggiunto le spallate in attacco di Simms, Heidegger e Tucker. Sassari ha avuto meno fluiditĂ  in attacco, ma è riuscita a mettersi possesso dopo possesso nuovamente in connessione con la gara. Ha trovato il modo di incassare, senza spaventarsi quando il fiato sembrava mancare per poi respirare nuovamente a pieni polmoni e chiudere sotto di tre punti al 30′ solo per la magia sulla sirena di Wiltjer. Un’anticipazione di quello che è stato un ultimo quarto quasi perfetto dal punto di vista difensivo, concluso con appena undici punti subiti e accompagnato da scelte pesate nella metĂ  campo avversaria.

QualitĂ 

Il successo contro Venezia è passato anche dalle letture sul campo su ambo i lati del campo. La Dinamo ha accettato anche di cambiare sui giochi a due avversari, ma ha quasi sempre riempito l’area per evitare che Tessitori e Kabangele diventassero fattori. Scelta che ha pagato malgrado la partita giocata da Simms. Tucker ha sì segnato 17 punti, ma ha avuto meno possibilitĂ  di apparire dominante come in altre situazioni. Tutto grazie a una reattivitĂ  sassarese sui closeout e sul pallone che ha portato Venezia a sporcare le sue percentuali nel momento piĂą delicato della gara. Un capitolo a parte merita poi l’attacco. In una serata in cui dai 6.75 i biancoblĂą non hanno avuto mai continuitĂ , complice la grande pressione posta sul perimetro dalla Reyer preoccupata da Jefferson, Sassari ha messo in evidenza con continuitĂ  le difficoltĂ  degli avversari nel difendere il pitturato, battendo il martello sul ferro caldo del pick&roll centrale. Gombauld e Diop hanno esplorato l’area mostrando il proprio arsenale di movimenti da rollanti, approfittando della mala organizzazione dei padroni di casa nelle rotazioni e nella comunicazione. I due hanno segnato 34 punti sui 78 finali, con il francese che ha giocato nuovamente sui livelli visti soprattutto a inizio stagione (22+6 rimbalzi). Il merito è da spartire però con il resto del gruppo, a partire dai piccoli che hanno messo insieme 12 dei 16 assist totali. Cappelletti è rimasto 30′ sul campo e ancora una volta la squadra è apparsa avere tranquillitĂ  in campo. L’ex Verona ha sapientemente utilizzato il suo fisico per costruire vantaggi sui blocchi e ha bene alternato le scelte, punendo con l’arresto e tiro o riuscendo a servire il bloccante. Quella del playmaker di Assisi è la crescita piĂą evidente insieme a quella di McKinnie, bloccato però da una gestione dei falli deficitaria con gli orogranata. La scena nell’ultimo quarto è stata però anche di Charalampopoulos e Tyree. Il primo, dopo essere stato assente ingiustificato nella prima parte di gara, ha dimostrato di essere il giocatore maturo che Sassari cercava. La prova a rimbalzo e il gioco da tre punti nel quarto finale ne sono stati la prova. Il secondo ha invece evitato troppe forzature e nel momento piĂą caldo non ha avuto paura delle responsabilitĂ , con il canestro in faccia a Simms a 50” che ha chiuso la pratica.

Futuro

La partita piĂą importante penso sia sempre quella che arriva, oggi abbiamo mostrato un grande spirito. Playoff? Non guardiamo la classifica, sono contento della squadra che ha cambiato la faccia e sta lavorando bene. Ora hanno trovato la fiducia, la strada è ancora lunghissima. Dobbiamo rimanere concentrati partita dopo partita“, ha dichiarato alla fine della gara coach Nenad Markovic. Il coach bosniaco predica giustamente calma. PerchĂ© le tre vittorie nelle ultime quattro partite hanno cambiato volto alla graduatoria ma solo in parte. Ora Sassari ha 20 punti, ha messo quattro successi tra sĂ© e il penultimo posto ed è distante una vittoria dall’ottava posizione occupata momentaneamente da Trento. Per i calcoli è ancora molto presto e il quadro evolutivo si è visto come possa sviluppare velocemente, nel bene e nel male. La gara di Venezia può segnare però uno spartiacque nella stagione di Sassari. PerchĂ© la battaglia è lunga, ma è aperta, e Gentile e soci hanno dimostrato di voler indossare l’elmetto e buttarsi nella mischia.

Matteo Cardia

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