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Dinamo Sassari: tecnica e fisicità, cosa cambia con il ritorno di Bilan

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Miro Bilan | Foto Luigi Canu
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Un’opportunità da cui non potersi tirare indietro. Le parole di Federico Pasquini, General Manager della Dinamo Sassari, hanno spiegato al meglio cosa abbia spinto la società di Stefano Sardara a fare uno sforzo e rimescolare per l’ennesima volta in stagione le proprie carte. Perché il ritorno di Miro Bilan in biancoblù non era qualcosa di preventivabile ma neanche qualcosa di cui potersi privare. Nonostante i miglioramenti dei lunghi sassaresi dell’ultimo periodo.

Ritorno

Nei sei mesi senza Bilan la Dinamo Sassari aveva compreso quale fosse la differenza tra avere un uomo d’esperienza spalle a canestro e avere nel roster due giovani di potenziale ma ancora in fase di crescita. Il lungo croato, che nell’ultima stagione – quella completa e non fermata dalla pandemia – aveva chiuso la regular season con 16.9 punti e 8 rimbalzi di media, torna in Sardegna consapevole di dover interpretare un ruolo da protagonista. Il profilo è totalmente diverso da quello di Christian Mekowulu, scelto in estate dalla dirigenza per la successione dell’ex Cedevita. Perché nei 213 centimetri di Bilan si concentrano fisicità e qualità tecniche, dall’uso del piede perno fino al semplice gioco spalle a canestro, che non solo rappresentano una soluzione personale per il giocatore in attacco ma anche più possibilità per gli altri. Ne sa qualcosa soprattutto Eimantas Bendzius, che nella stagione 2020-2021 ha sfruttato spesso il collassare delle difese avversarie sul croato, giocatore in grado di sostenere gli isolamenti sulle proprie spalle e di liberare lo spazio per i compagni. Più concretezza e meno spettacolarità: sarà questo probabilmente l’effetto più visibile del rientro in Sardegna di Bilan. Un fattore però che non renderà impossibile giocate nei primi secondi dell’azione o rischierà di eliminare totalmente le transizioni veloci, già spesso basate più sulla spinta dei piccoli che dei lunghi più atletici scelti all’inizio dell’annata. Dall’altro lato del campo, con il nativo di Sebenico in campo potrebbe essere più difficile vedere in maniera continuativa gli show difensivi osservati per esempio contro Trento, lasciando spazio più al contenimento sui giochi a due o agli aiuto e recupero meno profondi. Tutto però resta nelle mani di coach Piero Bucchi e nella capacità di Bilan di imparare a memoria il copione in breve tempo.

Decisioni

La firma sul contratto di Bilan dovrebbe portare, secondo quanto riportato da Spicchi d’Arancia e La Nuova Sardegna, alla separazione con il centro nigeriano, che solo nell’ultimo periodo aveva cominciato a crescere su ambo i lati del campo. Dopo il rapporto complesso con coach Cavina, Mekowulu aveva trovato equilibrio con coach Bucchi in panchina nonostante un inizio non semplice. Con quella dell’ex Treviso è arrivata però anche la conferma del talento e del lavoro di Ousmane Diop, che contro Trento ha messo in campo quella cattiveria determinante per incidere nella massima serie. Il progetto sull’italo-senegalese è di lunga data e difficilmente coach Bucchi e la società intenderanno privarsene. Nella gara contro Trieste, sarà ancora la coppia scelta a inizio stagione a rappresentare la Dinamo Sassari. Dalla gara di domenica 13 con Tortona, invece, qualcosa potrebbe cominciare a cambiare. Cambiamenti che non porteranno a stravolgere lo spartito di una squadra che con il rientro del croato potrà continuare a sfruttare la propria vocazione nel tiro dai 6.75 e avrà una soluzione importante sotto le plance, lì dove spesso era sembrato mancare qualcosa.

Matteo Cardia

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