Un tornante da affrontare prima delle ultime due salite. Una curva non troppo stretta, ma che avrebbe rappresentato un’insidia se non fosse stata affrontata nella giusta maniera. La Dinamo Sassari ha dimostrato consapevolezza e concentrazione in gran parte della partita contro una Vanoli Cremona ridotta all’osso ma coraggiosa. Ha guadagnato aritmeticamente i playoff e ora può guardare avanti per cercare di raccogliere il piazzamento migliore in classifica. Serviranno però gli ultimi due strappi per raggiungere l’obiettivo.
Controllo
Cremona si è presentata senza Spagnolo e con un McNeace a mezzo servizio ma è comunque rimasta in partita fin quando la Dinamo e le energie lo hanno permesso. I ritmi bassi in difesa adottati dai sassaresi nei primi dieci minuti hanno permesso alla Vanoli di restare in scia, grazie soprattutto a Kohs e all’asse play-pivot orchestrata da Poeta. Sassari, tuttavia, ha ripreso a segnare da tre, ha sfruttato il maggior peso sotto le plance grazie all’intesa tra Bilan e Robinson e si è concessa così solo un piccolo vantaggio sugli avversari che a partire dal secondo quarto hanno però cominciato a patire la risposta della panchina biancoblù. Treier, Diop, Gentile ma anche Logan, sono stati i giocatori capaci di costruire una distanza di sicurezza tra gli uomini di Bucchi e quelli di Galbiati, sia in attacco che in difesa, dove il Professore è stato d’esempio tanto quanto il solito Jack Devecchi. Nel terzo quarto, con nuovamente il quintetto base in campo, la Dinamo ha di nuovo accelerato prima di farsi quasi riprendere dall’ultima reazione d’orgoglio lombarda: è bastato però un timeout acceso di coach Piero Bucchi per riportare tutto sotto controllo con Gentile e Kruslin che hanno servito un mini-parziale di 5-0 che ha fatto andare la partita verso un tranquillo ultimo quarto, in cui sono arrivati anche i primi tre punti in Serie A per il 2003 Luca Sanna.
Intrecci
La gara contro la Vanoli è stata un buon test per ritrovare un po’ di fiducia nel tiro e soprattutto per dare ritmo partita a tutta la squadra. Dieci su dodici giocatori hanno giocato più di quindici minuti e sempre in dieci sono andati a referto con almeno un punto nella gara. Un modo per arrivare alle sfide contro Virtus Bologna (6 maggio 20:45 al PalaSerradimigni) e Varese (8 maggio, 20:45, in trasferta) con la testa giusta e con la consapevolezza che ogni tassello della squadra sarà fondamentale per cercare di raggiungere la posizione migliore. La Dinamo può conservare il sesto posto vincendo almeno una delle due prossime sfide, restando così davanti a Reggio Emilia, unica squadra che potrebbe raggiungerla e superarla per via della differenza canestri. Sia per il quarto che per il quinto posto le porte sono ancora aperte, ma la squadra di Bucchi dovrebbe trovare il successo in entrambe le partite e sperare nelle sconfitte in contemporanea, all’ultimo turno sia di Venezia, che affronterà l’Olimpia Milano, che di Tortona, che sfiderà Brindisi. Solo un doppio successo, infatti, potrebbe far scavalcare Tortona, che è avanti di due punti e ha a favore gli scontri diretti, o Venezia, che è arrivata a quota 34 punti con la sua settima vittoria di fila in campionato.
NecessitÃ
Due impegni riavvicinati contro due squadre che non hanno più nulla da chiedere alla propria regular season. Due gruppi che però vogliono chiudere bene la propria stagione: la Virtus avrà poi l’ultima sfida complessa contro Brescia e vorrà da prima della classe con un ruolino di marcia quasi perfetto, motivo per cui, anche se Scariolo potrebbe ampliare le sue rotazioni in vista anche dell’importante impegno europeo della settimana successiva in Eurocup, la Dinamo non dovrà aspettarsi vita facile. Due giorni dopo sarà invece la volta della trasferta di Varese: Keane e compagni hanno la salvezza in tasca ma non vorranno chiudere un’annata travagliata con una sconfitta davanti al proprio pubblico. Due avversari diversi contro cui la Dinamo dovrà essere capace di continuare a trovarsi come fatto con Cremona, ad alzare i propri ritmi in difesa ma soprattutto da una parte avrà bisogno dell’impatto di Burnell, bene su entrambi i lati del campo contro la squadra di Galbiati, e di ritrovare Bendzius, che sta faticando al tiro dopo un mese di marzo impressionante nelle cifre. Senza dimenticare poi l’importanza dei giochi a due tra la coppia sempre più affiatata Robinson-Bilan e l’impatto di una panchina cresciuta notevolmente sotto il punto di vista dell’impatto nelle ultime due settimane.
Matteo Cardia














