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Dinamo Sassari | Robinson, da uomo del cambiamento a certezza per il futuro?

Gerald Robinson esulta dopo il finale di partita contro Milano | Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria
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Cambiare. Un verbo che può diventare necessità, ma anche speranza in qualcosa di diverso. Quando la Dinamo Sassari navigava nelle posizioni meno esposte al sole della classifica della Serie A, ha deciso di cambiare. Ed è partita da due dei punti principali di una squadra. Prima, appunto, l’uomo in panchina, poi il playmaker, quello che nel corso della prima parte di stagione era sembrato mancare di più. E con Gerald Robinson la speranza si è trasformata in certezza.

Decisivo
Robinson è arrivato sotto richiesta proprio di Piero Bucchi. Non solo un play-guardia, ma anche un leader positivo a cui affidare le redini del gioco e di una fetta di morale biancoblù. Anche per questo la società di Stefano Sardara aveva scelto di versare un buyout pesante nelle casse dello Chemnitz, club tedesco in cui il nativo di Nashville si era messo in evidenza. Dalla prima partita in maglia Sassari, quella contro la Virtus Bologna, Robinson ha fatto capire di poter essere l’ago della bilancia della squadra. Alla Dinamo mancava in quel momento un giocatore in grado di spezzare il ritmo, di accelerare e di rallentare intelligentemente a seconda di quanto il parquet richiedeva, di creare per sé e per i compagni. Ma anche un giocatore in grado di dire la sua in difesa e pronto all’azzardo in anticipo. Tutte caratteristiche trovate nell’uomo che per più di metà stagione ha condotto i biancoblù in regia, diventando protagonista assoluto nella corsa sassarese fino alle semifinali Scudetto. Un protagonismo certificato da una media mai toccata in carriera negli assist7,9 in stagione regolare – e con una media punti a partita – 14,2 – tornata poco sotto le cifre fatte registrare a Monaco nel 2018 – 15.9. Un cammino tracciato grazie alla fiducia concessagli dal coach già avuto nella parentesi alla Virtus Roma nella stagione precedente e all’intesa creata con i compagni, che più di tutti hanno goduto del suo arrivo. Bendzius ha trovato maggior fiducia sin dall’arrivo del play-guardia statunitense e più possibilità di avere spazio sull’arco. Più incisivo era stato anche Mekowulu fino alla fine della sua avventura a Sassari. Discorso simile per Miro Bilan, con cui il legame cestistico si è costruito passo dopo passo fino a diventare a tratti illeggibile, in alcune situazioni, per gli avversari.

Futuro
Un quadro molto positivo che porta verso il tentativo di una conferma del giocatore per la prossima stagione da parte della società biancoblù. Anche se è vero che nei playoff le cifre si sono leggermente abbassate rispetto alla regular season, soprattutto alla voce assist, diventati quasi 5 di media, Robinson fa gola a tanti e ha un mercato florido. Anche perché è sempre più raro trovare un play-guardia che sappia mettere in ritmo con continuità i compagni. Lo svolgimento delle finali nei principali campionati europei rallenta qualsiasi tipo di trattativa per la permanenza. La Dinamo Sassari però cercherà sicuramente di trattenere il giocatore, puntando probabilmente sul fattore stabilità, dopo anni in cui i cambi di casacca sono stati parecchi per lo statunitense, ben 5 squadre – Banco compreso – in due anni, e su quella che è la volontà di allestire una squadra che possa competere e dire la propria in tutte le competizioni, a partire dalla Supercoppa. Oltre che sulla presenza di un Bucchi che gli ha consegnato in mano le chiavi della squadra, e che nonostante qualche incomprensione su come intendere il lavoro difensivo, sarebbe contento di affidargli nuovamente l’importante compito di gestire i ritmi della Dinamo del futuro.

Matteo Cardia

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