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Dinamo Sassari | Rimbalzi e duelli individuali: le chiavi della sfida di Treviso

Ousmane Diop scambia un cinque con Brandon Jefferson durante Dinamo Sassari-Venezia | Foto Luigi Canu
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Chi ben comincia è a metà dell’opera. Un detto che nella testa della Dinamo Sassari potrebbe essersi sentito spesso. Iniziare l’anno in un modo differente rispetto a come si era approcciata la prima parte di stagione era fondamentale per i biancoblù di Bucchi. Perché lasciando da parte l’esito della Champions League, in campionato c’era più di una cosa da aggiustare e procrastinare non era più permissibile. Gennaio non è però ancora finito, e per affermare di essere partiti con il piede giusto servirà proseguire sulla strada tracciata nelle ultime due gare in Serie A. A partire dalla sfida contro Treviso.

Momento

Guardando alla classifica, il momento sembra più delicato per la squadra di Vitucci che per quella di Bucchi. Treviso è al momento penultima, ferma a quota 8 da prima dell’inizio dell’anno nuovo. E il pubblico di fede trevigiana, dopo le quattro vittorie consecutive che avevano fatto nascere ottimismo, è tornato a essere pessimista sulle possibili evoluzioni, come affermato dal coach ex Brindisi ai canali ufficiali del club: “Siamo in una situazione complicata da cui vogliamo uscire al più presto – ha affermato Vitucci – c’è molta voglia di trasformare la frustrazione delle ultime settimane in una prestazione che ci porti a tornare alla vittoria. E vogliamo farlo davanti al nostro pubblico, che comprendiamo non possa essere soddisfatto del nostro rendimento ma siamo sicuri che saprà darci la spinta in più che ci serve domenica”. In casa Dinamo Sassari c’è però la consapevolezza che nonostante gli importanti passi in avanti compiuti con le vittorie di Pesaro e contro Pistoia, il cammino per iscriversi definitivamente alla lotta playoff e allontanarsi dalla lotta salvezza è ancora lungo, malgrado il cambio di direzione evidente rispetto alle ultime settimane del 2023. Soprattutto quando la palla a due viene sollevata lontano da casa. “Abbiamo tre sfide su quattro lontano da Sassari prima della sosta, questo mese ci dirà a quale parte della classifica apparteniamo Dovremo essere attenti e presenti, con la consapevolezza che siamo al bivio della stagione”.  Parola di coach Piero Bucchi, che durante l’ultima conferenza stampa oltre a chiarire la situazione Bendzius (qui il nostro approfondimento), ha parlato anche dei pericoli tattici della partita.

Accoppiamenti

Robinson, Paulicap e soprattutto Olisevicius. Questi i tre giocatori indicati da Bucchi, con una particolare sottolineatura per il giocatore lituano, arrivato in corsa così come il play ex Pesaro per rinforzare una squadra che aveva bisogno di fosforo e punti nelle mani. Paulicap è l’unico tra i tre giocatori citati già incontrati da Sassari all’andata, quando i biancoblù riuscirono a conquistare i primi due punti in campionato grazie soprattutto a un buon Tyree, allora all’esordio. Il lungo statunitense si sta affermando come uno dei migliori rimbalzisti del campionato (7.9 di media, di cui 3 offensivi). Treviso non si serve però solo della verticalità di Paulicap, ma anche dell’esperienza di Allen e del buon contributo di Olisevicius per prendere il controllo della lotta sotto i tabelloni, dove danno una mano anche le guardie a partire da Bowman. Motivo per cui la Nutribullet è al momento la quinta squadra per rimbalzi catturati in totale e terza per quelli offensivi, che ammontano a più di dieci. Il quadro numerico fa comprendere quanto l’attenzione dei biancoblù dovrà essere ben distribuita tra tutti gli interpreti, sia tra gli esterni che tra i lunghi. Per Gombauld e Diop la gara diventa una occasione importante per tornare a far la voce grossa attraverso le loro caratteristiche, soprattutto per il senegalese che contro Paulicap potrà sfruttare chili e centimetri in più, così come con Allen quando l’ex Amburgo verrà schierato da cinque. Il duello più importante potrebbe essere però quello tra Olisevicius e Charalampopoulos. Le similitudini per compiti e caratteristiche non mancano, ma vista l’importanza offensiva dell’ex Reggio Emilia – 17.9 punti a gara in 31 medi di utilizzo nelle 7 gare giocate – per il greco la sfida sarà soprattutto difensiva, così come sarà importante l’apporto di McKinnie. Resta da non sottovalutare anche il lavoro degli esterni sassaresi su giocatori come Bowman e Harrison, che non vivono il loro momento migliore ma sarà cruciale non far accendere. Il modo migliore per togliere energie e fiducia all’avversario per Sassari resta però un attacco in cui la palla si muova velocemente, mettendo in luce le difficoltà – a partire dal pick&roll – di una squadra che subisce più di 84 punti a gara. Trovare continuità e riuscire ad alternare lo spartito offensivo, cercando magari di forzare i cambi su Charalampopulos per sfruttarne le capacità spalle a canestro, possono essere le chiavi offensive dalla gara per i biancoblù. Tuttavia, tanto passerà dalla serata di un Jefferson che contro Robinson vivrà un match-up che potrebbe vederlo soffrire meno l’aspetto fisico e che dopo la serata difficile contro Cholet è chiamato a rimettersi in moto in regia ma anche dal punto di vista realizzativo.

Matteo Cardia

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