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Dinamo Sassari, pubblico e attenzione ai dettagli per strappare Gara 3 a Milano

Ousmane Diop, Kyle Hines A|X Armani Exchange Olimpia Milano - Banco di Sardegna Dinamo Sassari Legabasket LBA Serie A UnipolSai 2021-2022 Playoff - Semifinale - Gara 2 Milano, 30/05/2022 Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria
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Una questione di dettagli. Si nascondono sempre tra i particolari i motivi di una sconfitta dopo una prestazione di squadra a tratti ottima, e la gara 2 della Dinamo Sassari contro l’Olimpia Milano non ha fatto eccezione. Perché la squadra di Bucchi fin quando c’è stata energia è rimasta, sapendo soffrire, a giocarsi una partita al Forum contro una corazzata che ha dovuto tirare fuori il meglio dai suoi leader per aver ragione. Un segnale che però promette bene per il ritorno in Sardegna.

Ultimo periodo decisivo

Milano ha provato a far valere subito la propria legge: 7-0 di parziale e primo timeout dopo poco più di due minuti di Piero Bucchi a cercare una reazione che è arrivata un passo alla volta, in un primo periodo trasformatosi grazie a Bendzius e all’asse Robinson-Bilan, ma soprattutto a causa di qualche correzione in difesa. Prima della risposta sul piano del gioco è arrivata però quella mentale, determinante per rimettersi in corsa e lottare per la vittoria fino agli ultimi due minuti di partita. Ed è arrivata soprattutto con gli uomini assenti in gara 1, David Logan e Filip Kruslin, principali protagonisti del parziale di 4-17 della seconda metà del secondo periodo e del 41-49 alla seconda sirena. Milano è tornata però sul parquet cosciente di dover fare uno sforzo per conquistare il secondo punto nella serie, contro una Dinamo che però ha resistito e risposto colpo su colpo. Nonostante la mano di Rodriguez, un Melli in gran spolvero e un Hall ritrovato quasi perfetti, Bendzius, Bilan e il lavoro di Burnell su Shields hanno consentito alla Dinamo di rimanere in scia nel terzo periodo, prima che si aprissero le porte dell’ultimo quarto. Ancora una volta il talento, la cattiveria e l’esperienza di Milano sono venuti fuori sul lungo periodo. Sassari non ha rinunciato a lottare e ad attaccare con coraggio, preferendo mantenere un assetto più offensivo con Burnell in panchina, ma ha perso qualcosa sotto il punto di vista della fluidità grazie anche a un lavoro sul perimetro esemplare delle Scarpette Rosse. Negli ultimi due minuti così il tempo ha cominciato a pesare sulle gambe e sulle idee sassaresi. Prima il canestro di Shields, poi il rimbalzo sul tiro libero del danese di Melli e la tripla da nove metri del Chacho hanno messo il mazzo di chiavi per chiudere la gara sul tavolo, prima che la persa di Kruslin e la stoppata di Hines su Robinson chiudessero definitivamente la porta delle speranze isolane.

Da dove ripartire

Tornare in Sardegna sarà la prima notizia per Sassari in gara 3. Lo sa anche Piero Bucchi, che ha abbandonato subito la sala stampa dando l’appuntamento al PalaSerradimigni per mercoledì 1 giugno, infastidito probabilmente da un metro arbitrale su cui ha più volte protestato durante la partita. Sassari si è vista fischiare più falli a sfavore nell’arco dei quaranta minuti, mentre i contatti – soprattutto sotto il ferro – sono stati tanti. Scelte, quella della terna, non diverse da quanto visto nella prima partita della serie, che rimangono comunque importanti. Tuttavia, con qualche accorgimento e con la risposta dei singoli, il livello di intensità di Milano è stato pareggiato o quasi dalla squadra di Bucchi. Ed era questo l’obiettivo principale dopo il -17 del primo round. Sassari ha saputo ritrovare gli spazi offensivi migliori per alcuni suoi interpreti e passarsi meglio il pallone (21 assist, +11 rispetto alla gara precedente), ma ha anche avuto quella giusta pazienza che per i primi tre quarti ha consentito di credere di poter fare il colpaccio. Sul proprio lato del campo, a differenza del primo episodio i sassaresi hanno saputo collassare meglio dentro l’area quando necessario, anche se qualche problema sul lato debole rimane, ma di fondamentale importanza è stato anche il lavoro dei lunghi, presenti a rimbalzo e soprattutto forti e convinti nell’uscire in aiuti e recuperi molto aggressivi. C’è poco da rimproverare in una partita in cui i biancoblù hanno fatto quasi tutto bene, fino almeno agli ultimi dettagli lasciati tratteggiare ai campioni milanesi. Dalla correzione di questi errori, ma soprattutto dall’affrontare sempre con coraggio, stavolta nel proprio palazzetto, la squadra di Messina, Sassari dovrà ripartire per provare ad allungare la serie. Lo spirito visto al Forum, è quello giusto.

Matteo Cardia

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