Uno e cinque. Sembrano numeri buttati sul foglio, ma in realtà possono trasformarsi in un asse portante di una squadra di pallacanestro. La Dinamo Sassari ha scelto di partire nella costruzione del gruppo da quello che resta e che è diventato ancor di più negli ultimi anni un asset importante nell’economia della propria squadra. Bibbins sul perimetro, Halilovic nel pitturato. Un usato sicuro che potrebbe essere anche indizio per altre scelte di mercato.
Conoscenza
Si erano già conosciuti a Nanterre, fino a diventare una coppia di rilievo nella Betclic Elite francese, capace di portare sui 79.7 punti di media a gara dell’intera squadra quasi 30 punti (15.8 punti per lo statunitense a gara, 14 per il bosniaco). Con un’intesa che nei giochi a due che ha fatto comodo alla squadra transalpina. Se Bibbins (qui per leggere il nostro approfondimento) è rimasto a nord di Parigi per un’altra annata, Halilovic nell’estate del 2023 ha scelto di accettare la corte di un Galatasaray che puntava ad avere un ruolo di rilievo almeno in Bcl. Per il nuovo lungo della Dinamo è stata così una stagione differente da quelle da protagonista vissute per almeno sei annate tra Orleans e Boulogne-Levallois prima di approdare a Nanterre. Il minutaggio è infatti sceso sotto i venti minuti come mai era accaduto in Francia, anche se il risultato comparando i dati è rimasto comunque positivo. Perché Halilovic ha giocato 17.6 minuti ad allacciata di scarpe avvicinandosi alla doppia cifra di media – 8.1 – e tirando giù 5 rimbalzi a serata. Solo il dato degli assist è calato maggiormente rispetto alle annate francesi, ma le buone mani e soprattutto le letture non dovrebbero essere scomparse. E che sono state uno dei motivi della scelta, come sottolineato da Markovic: “Conosco molto bene Miralem, giocatore tecnico, di grande energia con buone mani. É un lungo che ha intelligenza cestistica ed esegue gli short roll in maniera eccellente. Ha personalità, esperienza, penso potrà essere un’addizione importante per noi”. Halilovic, dunque, anche se diverso per forza fisica e anche per soluzioni preferite dal post basso, con la ricezione sull’ultima tacca spalle a canestro che dovrebbe vedersi più spesso rispetto agli ultimi anni, è un giocatore più simile tecnicamente a quel Miro Bilan osservato in Sardegna nelle scorse annate e ancora oggi protagonista a Brescia. Il modo di lavorare e l’attenzione sui fondamentali proviene dalla stessa scuola, diverso chiaramente l’impatto fisico e la qualità. Il minor tasso di fisicità dovrebbe comunque permettere in difesa un lavoro da non sottovalutare, fatto di aggressività su avversari più pesanti che potrebbe dare alla Dinamo l’occasione di fare un passo in più nella propria metà campo. Non meno importante il numero di stagioni messe alle spalle dal classe ‘92. Con la conoscenza degli equilibri dello spogliatoio che potrebbe essere fondamentale nel corso dell’anno, in un campionato che si prospetta complesso in vista anche delle promozioni dalla A2.
Scelte
I due nomi scelti per il quintetto potrebbero influire sia sugli altri profili stranieri, sia su quelli italiani. Sassari finora ha provato a sfruttare a suo favore il termine anticipato della stagione. In attesa di capire la situazione Sokolowski e in prossimità dell’arrivo di Tambone (qui per leggere la nostra news), i profili su cui punterà la Dinamo dovranno sposarsi con quanto già previsto dai piani. La presenza di un piccolo come Bibbins, potrebbe far definitivamente virare su una guardia che abbia dalla sua una fisicità più spiccata, in grado di potersi accoppiare difensivamente con più tipologie di avversario. Ma che abbia comunque delle buone capacità nel trattare il pallone, sotto tutti i punti di vista. Discorso centimetri, ma soprattutto chili, che potrebbe riguardare anche il centro in uscita dalla panchina. Chi raccoglierà l’eredità di Ousmane Diop, destinato a fare un salto a livello di obiettivi in Italia o all’estero, potrebbe infatti essere un centro più pesante rispetto ad Halilovic. Una soluzione che potrebbe dare a Markovic più possibilità di variare i propri spartiti a seconda dei momenti della gara. E che potrebbe essere rilevante per la competitività della squadra stessa.
Matteo Cardia














