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Dinamo Sassari | La sirena finale dà e toglie, ora riprendi a correre

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Logan, Robinson e Bilan esultano dopo un canestro in Pesaro-Dinamo | Foto Luigi Canu
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Basta poco per cambiare l’inerzia di una partita nella pallacanestro. Una tripla pesante, un tecnico preso nel momento giusto, un aiuto mancato o uno sfondamento preso. Così, anche quando tutto sembra essere sotto controllo serve anche solo un episodio o un dettaglio fanno sì che l’avversario riesca a ricucire un divario e possa prendersi quello che poteva già essere tuo. È successo anche alla Dinamo Sassari di Piero Bucchi, che ha visto Pesaro rientrare e vincere 75-73 una gara segnata ancora una volta dai particolari nei momenti più importanti.

Mancato cinismo

L’assenza di Bendzius a causa di un virus intestinale, lo stesso che ha indebolito alcuni giocatori andati comunque in campo, ha complicato i piani della Dinamo Sassari. La mancanza del lituano ha tolto qualcosa, sia a livello mentale che di gioco, anche se la squadra per tre quarti pieni è riuscita a mascherare bene la mancanza dei suoi principali terminali offensivi. Soprattutto grazie al lavoro di Bilan sotto le plance – già 17 punti all’intervallo, 25+11 rimbalzi alla sirena finale – la Dinamo è riuscita a concedere poco sotto canestro a Jones, provando a scappare con il croato, meglio servito da Robinson, e con un ritrovato Burnell. Nonostante le tante palle perse, provocate anche da Sassari, Pesaro è però rimasta lì, sfruttando alcune scelte troppo frettolose del Banco ma soprattutto un Delfino capace di prendere ancora una volta per mano la sua squadra. È probabilmente nel terzo periodo che l’assenza di Bendzius si è fatta più sentire. Perché alla Dinamo è mancato il colpo per spezzare definitivamente il fiato ai pesaresi. Il parziale di 10-0 iniziale, che è valso il +11 sul 41-52 firmato Bilan, Robinson e Logan, è stato assorbito con pazienza, anche grazie a un finale di terzo periodo dove la Dinamo non ha segnato per più di due minuti, dando vita a un digiuno che ha messo i semi di una rimonta pesarese concretizzatasi negli ultimi dieci di gioco.

Difesa in affanno
L’ultimo quarto della Vitifrigo Arena ha messo in evidenza le gambe pesanti soprattutto in difesa. Gerald Robinson è stato l’uomo più in difficoltà, con Moretti che ha avuto la forza, dopo una partita non facile, di prendere la squadra sulle sue spalle attaccando continuamente il numero 4 biancoblù. Il play di proprietà di Milano ha segnato 16 dei suoi 19 punti nell’ultimo periodo, finendo anche per far innervosire il playmaker sassarese, come in occasione del fallo in attacco a metà campo. È stata però la tripla di Delfino del -4 a poco più di quattro minuti dal termine, insieme a un Jones salito di tono a rimbalzo nel momento in cui la Dinamo ha nuovamente smesso di far canestro, a trasformare la possibile vittoria in passo falso. Sassari non ha più saputo creare vantaggi in attacco e soprattutto non è stata più capace di gestire il ritmo. Le energie e le idee sono finite e il tiro decisivo di Tambone ne è una prova: sull’aiuto di Robinson troppo profondo e quasi superfluo visto il rientro di Kruslin sul portatore di palla, manca la comunicazione tra l’ex Chemnitz e Burnell. L’ala statunitense non ruota, guarda solo il portatore di palla e finisce per uscire troppo tardi sul tiratore. Una stanchezza resa evidente anche dal primo errore di Filip Kruslin ai liberi che avrebbero potuto consegnare il pareggio, in una serata dove dalla linea della carità Sassari ha fatto troppa fatica (13/21).

Momenti importanti
Non è andato tutto male nella serata marchigiana, come dimostrano le prove di Burnell, 14 punti e 3 rimbalzi, Bilan e anche il rientro di Kruslin, nonostante i liberi nel finale. La squadra, come detto da coach Piero Bucchi in conferenza stampa, ha lottato sino alla fine stringendo i denti. Così come con Tortona però è stata una lettura difensiva a determinare il risultato. È normale in una partita tirata, e in trasferta, che tutto non possa scorrere perfettamente, ancora di più con alcuni tasselli del mosaico mancanti. La difficoltà nell’interpretare i momenti topici della partita quando l’inerzia ce l’hanno gli avversari però rimane. Una situazione che soprattutto nei playoff può presentarsi in diverse occasioni. Per questo la lezione di Pesaro sarà fondamentale, sia nel breve che nel lungo periodo, tanto quanto recuperare le energie in vista della sfida contro Treviso, al Palaserradimigni di mercoledì 13. Con Nicola in panchina i trevigiani sono tornati subito a vincere e i successi di Venezia e Tortona obbligano la Dinamo a riprendere a correre.

Matteo Cardia

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