Guardare al passato a volte puรฒ essere piรน una prigione che un modo di leggere nei giusti modi il presente. Quando perรฒ si รจ in grado di rialzarsi รจ giusto ricordare da dove si รจ partiti. La Dinamo Sassari finisce la sua regular season in crescendo e si prepara per i playoff da autentica mina vagante del campionato. Non per caso, ma per aver avuto il merito di essersi saputa rimettere in piedi proprio quando la classifica e i fatti sembravano parlare di un anno zero.
Chiusura in scioltezza
Varese non voleva concludere con una sconfitta davanti al suo pubblico il proprio campionato ma una difesa troppo molle e i centimetri di Bilan (che ha chiuso sfiorando lโennesima doppia-doppia e con anche 6 assist) hanno subito rappresentato un fattore nonostante le non negative percentuali dallโarco di Beane e compagni. La Dinamo ha cominciato a scappare giร nel secondo periodo, malgrado lโassenza di Kruslin per motivi precauzionali e qualche incertezza difensiva di troppo, spinta da un Logan pressochรฉ perfetto su ambo i lati del campo, di Burnell e del buon impatto di Treier. Nel terzo periodo poi รจ arrivata la sentenza definitiva, chiamata Eimants Bendzius: quattro su cinque da tre nel solo quarto in questione, la metร delle otto bombe mandate a segno dallโintera squadra tra il 20โ e il 30โ minuto di gioc. Triple che hanno ricacciato indietro una Varese sostenuta solo da un Keene alla ricerca del titolo di miglior cannoniere del campionato. Lโultimo quarto รจ stato ancora importante per dare minutaggio alla panchina e non solo, perchรฉ anche un alterco come quella alzatasi tra Burnell e Woldetensae ha testimoniato come la tensione giusta fosse presente sino alla sirena che ha detto 96-110 per Sassari. Un presupposto necessario per affrontare al meglio i playoff.
Next step: Brescia
Sarร la Germani Brescia lโavversaria di una Dinamo Sassari finita sesta in classifica nonostante le quattro vittorie di fila inanellate nellโultimo periodo. Colpa di una classifica avulsa che ha lasciato davanti Tortona, passata quarta, e Venezia che si รจ accasata al quinto posto. Saranno cosรฌ Della Valle e compagni la squadra da battere nel quarto di finale per continuare a sognare. La base da cui ripartire sarร la sfida del PalaLeonessa del 23 gennaio scorso, quando Sassari perse la partita crollando solo negli ultimi minuti sotto i colpi di Mitrou-Long e Petruccelli. Era giร una Dinamo consapevole delle sue potenzialitร ma ancora in fase di costruzione, contro una squadra capace di rivoltare la propria stagione con piรน di qualche settimana dโanticipo rispetto ai sassaresi. I roster di entrambe, nel frattempo, si sono arricchiti: da una parte รจ arrivato Miro Bilan, dallโaltra, invece, รจ approdato lโex compagno di Marco Spissu allโUnics Kazan John Brown III, che fino alla sospensione delle squadre russe dalle competizioni continentali era stato una delle sorprese – soprattutto a livello difensivo – dellโEurolega. I due saranno sicuramente tra i protagonisti di una serie che si preannuncia equilibrata, in cui la forza mentale e la difesa – di fronte ci saranno secondo (Sassari) e terzo (Brescia) attacco del campionato – potrebbero fare ancora di piรน la differenza. Cosรฌ come sarร importante il pubblico che riempirร sicuramente il PalaSerradimigni sin da gara tre, quando dopo le due prime sfide in Lombardia, la serie si sposterร in Sardegna. Un pubblico che forse, guardando alla classifica il 16 novembre scorso, non avrebbe mai immaginato di potersi trovare a combattere ancora una volta nei playoff che valgono lo Scudetto. Eppureโฆ
Era Bucchi
Eppure รจ arrivato coach Piero Bucchi. Perchรฉ รจ vero che sul parquet scendono i giocatori e che molto spesso le sorti di una partita dipendono da una tripla segnata o da uno sfondamento subito. Ma รจ dalla panchina e dai tasti giusti toccati durante la settimana e in partita, a cominciare dai timeout chiamati nel momento giusto e nel dialogo continuo con i giocatori, che si costruisce la base per quei successi che finiscono per delineare il raggiungimento di un obiettivo. Per il presidente Sardara non deve essere stato facile sconfessare la scelta di affidare a coach Demis Cavina le sorti della casa madre dopo gli anni positivi alla Reale Mutua Torino. Il presidente sassarese perรฒ รจ stato bravo a capire di dover cambiare e ad affidare a un tecnico di esperienza un gruppo che sembrava non essere squadra, che faceva fatica a trovare quella amalgama imprescindibile per costruire un cammino senza troppi passi falsi in un campionato il cui livello si รจ alzato con il passare dei mesi. E che ha fatto comprendere come tutto quanto dovesse essere guadagnato con il lavoro di tutti i giorni, senza tener conto di qualsiasi tipo di status acquisito durante gli anni nellโOlimpo del basket italiano. Lโapprodo di Bucchi รจ coinciso poi con il ritorno di Kruslin in biancoblรน ma, soprattutto, con lโarrivo di Gerald Robinson, lโaltro tassello fondamentale per rimettersi in carreggiata e arrivare allโobiettivo dichiarato. Sassari non ha trovato solo un playmaker ma anche un leader emotivo, capace di chiamare i compagni a sรฉ e di guidarli insieme agli altri leader silenziosi come Bendzius e Logan. Un braccio destro quasi perfetto che ora dovrร mantenere alto il livello del proprio rendimento insieme a una panchina che ha dimostrato di essere sul pezzo nelle ultime gare.
Guardare il passato per valorizzare il presente e costruire il futuro. Da lunedรฌ 16 maggio parte unโaltra stagione. E allora sarร il momento di guardare solo avanti e provare a regalare piรน emozioni possibile a un pubblico che dopo due anni potrร respirare di nuovo quellโaria speciale che solo i playoff sanno regalare. La Dinamo Sassari sa come si fa.
Matteo Cardia














