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Dinamo Sassari, la conquista dei playoff passa per dieci tappe

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David Logan in Dinamo-Tortona | Foto Luigi Canu
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“Dopo il tanto lavoro che abbiamo fatto ora è il momento di guardarsi negli occhi e dirci, bene questo l’abbiamo fatto ora è il momento di trovare continuità”. Le parole di Stefano Gentile dopo la sconfitta con Tortona di domenica 13 marzo aprono a uno scenario diverso per la Dinamo Sassari. Perché dopo aver rimesso in piedi la stagione ora la squadra di coach Bucchi non può più guardarsi indietro e ha il destino nelle proprie mani. Domenica 19 marzo contro Reggio Emilia avrà inizio un cammino di dieci partite, dieci tappe fondamentali per la conquista dei playoff.

Tappe
Il bilancio sassarese nel 2022 è positivo: cinque vittorie e tre sconfitte, che contando il solo girone di ritorno sono valse fino a questo momento sei punti in più in classifica. I biancoblù sono stati capaci di portare dalla propria parte gli scontri con Brindisi e Trieste, ribaltando la differenza canestri negli scontri diretti, e di confermare il bilancio a favore con Trento. Un quadro positivo nonostante la mancata impresa con Tortona, con i piemontesi che hanno conquistato i due punti sia all’andata che al ritorno. Dopo la lunga pausa di febbraio, il Banco ha messo in fila due vittorie e una sconfitta contro pretendenti ai playoff. Ora il tragitto passa per una sfida a Reggio Emilia carica di fascino e di ricordi. La squadra di Caja ha raccolto tre vittorie nelle ultime quattro sfide e ha in Andrea Cinciarini l’arma in più che può mettere in difficoltà la squadra di Bucchi. Il play ex Olimpia sta vivendo uno dei suoi momenti migliori in carriera e viaggia con una doppia-doppia di media tra punti e assist. Sassari dovrà difendere il +3 dell’andata ma soprattutto ritrovare quella circolazione di palla che ha caratterizzato tutte le gare precedenti all’ultima uscita con Tortona. Nel prosieguo del campionato la Dinamo avrà dalla sua parte il fattore campo: sono sei le sfide, contando il recupero contro la Virtus Bologna ancora senza data, che i biancoblù affronteranno tra le mura amiche del PalaSerradimigni che potrebbe, entro fine stagione, tornare anche al 100% della capienza in base alle future decisioni sui protocolli Covid. Dopo la trasferta in Emilia, due le sfide a Sassari: prima contro la Fortitudo Bologna, in crescita nell’ultimo periodo come dimostrato nel derby contro le V Nere, poi contro l’Olimpia Milano di coach Messina in un match sulla carta impossibile ma dall’esito imprevedibile.

Ostacoli
Dopo la sfida con i vincitori della Coppa Italia sarà il turno di sfide importanti quanto delicate. Quelle dal peso maggiore potrebbero essere le gare contro la Reyer Venezia e la Openjobmetis Varese. La partita contro gli orogranata si giocherà a Sassari il 16 aprile prossimo. La Dinamo dovrà difendere il +6 dell’andata ma anche affrontare una squadra profondamente diversa che dall’arrivo di Jordan Theodore ha ritrovato sicurezze e che si candida a un posto nelle prime otto da cui per il momento rimane tuttavia fuori. Prima di affrontare la squadra di De Raffaele, Sassari però avrà in calendario le partite contro Pesaro, mina vagante del campionato dall’arrivo di Luca Banchi sulla panchina, e Treviso che nonostante la crisi di risultati del momento rimane una squadra giovane ma capace di fare risultato in ogni campo. Le ultime due sfide in programma saranno invece contro Napoli e appunto Varese. Se la squadra campana vive un periodo complesso – come testimoniato dall’esonero di Sacripanti – e ha davanti un calendario durissimo fino al match con i sassaresi, il gruppo guidato da Roijakkers e spinto dalle prestazioni di Keane e Woldetensae dopo un inizio di stagione terribile è tra quelli più accreditati ad accedere alla post-season. La Dinamo avrà il difficile compito di provare a raggiungere una posizione diversa dall’ottava e dalla settima piazza in classifica per evitare le superpotenze Milano e Virtus Bologna, ma soprattutto di arrivare già matematicamente qualificata ai playoff prima delle battute finali di un campionato ricco di sorprese e incognite.

Matteo Cardia

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