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Dinamo Sassari | Johnson, McGlynn e la necessità di puntare sulle motivazioni

McGlynn e Johnson, prime due firme straniere della Dinamo 2025-2026
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Alla fine certe cose non cambiano. La Dinamo Sassari ha annunciato la rivoluzione nell’anno del festeggiamento del triplete, ma alcuni tratti non possono sparire magicamente. Anzi, possono finire per essere rafforzati perché adattabili ai tempi che cambiano. Così Sassari sta costruendo qualcosa di nuovo, ma lo sta facendo ripartendo da una vecchia abitudine: quella di puntare su giocatori nel pieno della maturazione cestistica, ma ancora in tempo per salire su un trampolino che possa cambiarne la carriera.

Volontà di crescere

Le firme di Nate Johnson e per ultima quella di Nick McGlynn vanno in questa direzione. Giocatori attesi dal classico esame di maturità che potrebbe aprire ad altre occasioni per la propria carriera oltreoceano. Il primo classe ‘98, il secondo classe ‘96: ventisette anni il primo, ventinove da compiere a ottobre per il secondo, entrambi con esperienze precedenti che sembrano suggerire sia arrivato il momento di mettersi alla prova in un campionato che ha fatto alzare l’asticella dell’equilibrio nell’ultima stagione. Johnson ha frequentato un college come Xavier, ha sperimentato nel primo anno oltreoceano in Romania, per poi trovare nelle ultime due stagioni due conferme: la prima in Francia, a Saint-Quentin, la seconda al Klaipeda dove ha fatto aumentare sensibilmente le sue cifre rispetto all’anno precedente – 11 punti Oltralpe e 15.1 nella squadra della città di Bendzius – e si è misurato mettendosi in mostra con squadre come Rytas e Zalgiris Kaunas (con losing efforts rispettivamente di 22 e 24 nelle due uscite tra marzo e aprile scorso). Anche McGlynn ha avuto una storia importante al college, prima di sbarcare in Europa, approdando in Lussemburgo, per poi girovagare tra Austria, Belgio e Polonia, dove è rimasto per una stagione e mezzo. Annate in cui l’aspetto positivo è la crescita delle cifre che sottolineano l’impatto del giocatore, che soprattutto in BNXT e nell’ultima metà di stagione in Grecia ha dimostrato di poter superare gli esami che gli si sono posti di fronte. Anche perché nel campionato ellenico l’obiettivo è stato quello di salvarsi, con la necessità di inserirsi in corsa in un contesto provato emotivamente dalla lotta salvezza e con minuti da spartire, dopo che nei primi mesi dell’anno in Polonia le responsabilità soprattutto offensive erano state tante (10.9 tiri a partita con la maglia dello Dziki Varsavia nel 2024 in ventotto minuti di media). 

Caratteristiche

In attesa di scoprire l’adattamento alla pallacanestro del campionato italiano, c’è di sicuro che Sassari nel quintetto avrà un giocatore in grado di creare dal palleggio, sia per attaccare il ferro che per crearsi spazio per il tiro. La selezione dei tiri – soprattutto guardando alle soluzioni dall’arco dei 6.75 – sarà una delle sfide personali per un giocatore che durante il suo percorso ha dimostrato anche di poter dare una mano in regia. Caratteristica che potrebbe permettere a Sassari di continuare sul solco di quanto visto nella parte di annata sotto la guida di coach Bulleri, che ha preferito nel tempo avere in campo almeno due trattatori di palla. Mentre sarà curioso capire come McGlynn si sposerà con Thomas, con le letture e le tempistiche che potrebbero essere determinanti per quello che dovrebbe essere il frontcourt titolare sassarese, soprattutto guardando alla possibilità di entrambi di allargare il campo. La maggiore esplosività di Thomas e la capacità dimostrata da McGlynn di muoversi nel pitturato potrebbero aiutare a costruire un solido matrimonio tra i due. Nel frattempo, tuttavia, ci potrebbe essere soprattutto un aspetto positivo, quello difensivo. Con i tre statunitensi accomunati da una propensione difensiva – compresa quella a rimbalzo di Johnson, importante in un campionato sempre più fisico come quello italiano  – che potrebbe essere funzionale all’aggressività già vista sul finale di stagione con più frequenza da parte della squadra di Bulleri. Vero è che nell’ultima parte di stagione Sassari aveva un Weber in più in grado di sollevare l’asticella comune della squadra nella propria metà campo: anche per questo le scelte definitive per completare il puzzle del quintetto, in attesa anche di capire le scelte nello spot di tre in panchina, saranno determinanti per la buona riuscita dell’esperimento sassarese del prossimo anno.

Matteo Cardia

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