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Dinamo Sassari, intensità e voglia di lottare: il debutto è promettente

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“Coraggio, lasciare tutto indietro e andare. Partire per ricominciare”. Il “Buon Viaggio” della Dinamo Sassari di coach Nenad Markovic è partito da Nuoro sotto buoni auspici e chissà che come cantava Cesare Cremonini qualche anno fa di questo viaggio non si “Amerà anche il finale”. Di certo quanto visto nell’impianto barbaricino nella prima uscita stagionale contro la Cremona dell’ex Cavina è stato il frutto del duro lavoro svolto a Nuoro, sede del ritiro biancoblù dal 20 di agosto.

Segnali
A Nuoro si sono viste le prime qualità della rivoluzione estiva, con la prima stagione dall’inizio di Markovic le cui indicazioni sono state raccolte nella costruzione della squadra dal GM Pasquini. Seppur con Veronesi e soprattutto Bibbins, colui che dovrebbe essere il faro della squadra in campo, precauzionalmente a riposo, la Dinamo targata 2024/2025 ha mostrato già dalla prima uscita quali dovrebbero essere le parole chiave dell’annata. Da subito infatti tutti i biancoblù non hanno lesinato sulle energie e l’intensità da mettere sul parquet, mostrando quella voglia di “sbucciarsi le ginocchia” che tante e troppe volte era mancata nella scorsa stagione in momenti chiave. Palle sporcate, recuperi e difese toste sfociate in tante infrazioni dei 24″ avversarie hanno reso impossibile alla Cremona degli ex Cavina e Lacey di poter combattere alla pari contro i biancoblù. Il simbolo della lotta e della voglia di sporcarsi le mani nel primo test match è stato Brian Fobbs: l’ex Bonn ha messo subito sul piatto le sue qualità e il suo atletismo, mettendo a disposizione una fisicità e una velocità di pensiero che da tempo mancavano dalle parti di Sassari in quel ruolo. Recuperi, stoppate e un buon contributo offensivo (11 punti) fanno ben sperare anche quando il peso della palla a spicchi sarà più importante. Una predisposizione alla fatica e al sacrificio che non è mancata però in tutti i biancoblù: da Renfro a Halilovic, passando per Tambone e Sokolowski, tutti si sono presi almeno una fetta di partita per presentarsi al meglio alla nuova tifoseria. Senza dimenticare i “reduci” Cappelletti (10 assist, almeno un paio spettacolari e illuminanti) e capitan Bendzius, partito con le marce basse per poi esplodere nella seconda parte di gara chiudendo da top scorer con 19 punti.

Bentornato e benvenuti
Il lituano di Klaipeda ci ha messo un po’ per carburare, almeno a livello realizzativo, lasciando la scena inizialmente ai nuovi e poi prendendosela dal terzo quarto in poi: innescato dai compagni, Bendzius ha ritrovato quelle conclusioni che tanto fecero male agli avversari due stagioni fa, prima di quell’infortunio in nazionale di agosto 2023 che di fatto gli ha cancellato un’intera annata. Un carico di punti importante che, si spera, sarà ben supportato da quello di un Soklowski che vorrà dimostrare che il titolo di MVP dell’ultima Final Eight di Coppa Italia non sia arrivato per caso. Il polacco si candida per vestire un ruolo da equilibratore e da realizzatore che sarà fondamentale lungo il corso della stagione; rimanendo tra le bocche da fuoco, bene anche il debutto di Tambone, giocatore maturo e pronto a dimostrare lontano da Pesaro e Varese che può dire la sua uscendo dalla panchina. Nuovi volti anche sotto canestro con Halilovic e Renfro, che hanno dimostrato doti complementari: tecnico e più esperto il bosniaco, mentre l’ex Peristeri ha mostrato le sue doti di atletismo, oltre che capacità e tempismo nel “rollare”. I due sono stati provati contemporaneamente da Markovic lungo il corso della gara, in una soluzione che potrebbe essere percorsa quando ci sarà bisogno di “alzare il muro” (per usare un termine pallavolistico) e far paura agli avversari a rimbalzo. Sprazzi di utilità e qualità mostrati anche da Mattia Udom, di certo un acquisto non appariscente, ma perfetto per esperienza e utilità nell’economia della squadra di Markovic. Menzione anche per i più giovani: tanti minuti, anche per via dei problemini fisici di Bibbins, per Trucchetti che dal suo secondo ingresso in campo durante la gara, ha dimostrato buone caratteristiche nel ball handling e nella capacità di trovare i compagni. Sarà un “dodicesimo” di lusso il giovane playmaker che ha avuto più spazio di un altro dei promettenti nuovi volti biancoblù, Luca Vincini, visto solo nel finale in quel di Nuoro. Presto, anzi prestissimo, per emettere sentenze ma intanto i primi convinti applausi per la nuova Dinamo sono già arrivati. Ora un’altra settimana di lavoro prima del nuovo esame al City of Cagliari, con avversari sulla carta di livello superiore a Cremona.

Matteo Porcu

 
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