Serata folle quella vissuta al PalaVerde dalla Dinamo. Una partenza in sofferenza, poi la barra ritrovata e infine il dominio per buona parte del terzo quarto. Poi il blackout biancoblù che è equivalso a un finale di terzo quarto e un inizio di quarto parziale fatto di sofferenza dato da una Treviso che ha alzato la testa ed è venuta fuori in maniera prepotente. Con un ritorno di fiamma veneto che ha rischiato di compromettere il match, se non fosse per un Buie rimasto nascosto per tre periodi e che è venuto fuori al momento giusto.
Montagne russe
Quella vista negli ultimi appuntamenti di LBA è una Dinamo in versione Matherland, ovvero le giostre che hanno fatto divertire più generazioni a Sassari solitamente posizionato in città proprio di fianco al Palazzetto. Paura, poi entusiasmo, infine quella sensazione straniante data da un’eccesso di adrenalina. Un toccasana per lo spettacolo, meno però per un Banco alla ricerca di continuità, obiettivo principale prefissato da coach Mrsic per il prossimo futuro. Dal match contro Trieste in poi, tra gare infinite e poi perse, vittorie arrivate all’ultima curva e partite ben instradate e poi quasi compromesse, il Banco ha giocato sulle montagne russe, conquistando punti preziosi che hanno dato ossigeno importante alla classifica, ma allo stesso tempo hanno portato i sardi a spendere non poche energie fisiche e mentali. Però tanto di guadagnato con i 6 punti conquistati nelle ultime quattro gare che hanno consentito alla Dinamo di mettere quattro lunghezze di distanza tra sé e la Reggiana, posizionata al 15° posto che equivale alla retrocessione diretta.
Singoli
Dalla sfida contro Treviso però sono arrivati segnali importanti dai singoli. Tra tutti Beliauskas, che dopo un avvio di stagione poco entusiasmante – eufemismo – dalle ultime due gare sembra aver trovato la giusta via per essere determinante per questa Dinamo. Come dimostrano le triple arrivate nel primo tempo che hanno consentito al Banco, insieme al lavoro fatto da McGlynn, di tenere botta e dare il Là al tentativo di fuga sassarese. Allo stesso modo si è rivelato importante l’apporto di Pullen, che pian piano, sta dimostrando quale sia il motivo per cui è stato preso. Qualità ed esperienza che sono venuti fuori nel momento di maggiore difficoltà dei sassaresi e che hanno dato carica ed energia per rispedire al mittente il tentativo di reazione trevigiano a cavallo tra terzo e quarto parziale. Se Beliauskas e Pullen si stanno esaltando, McGlynn si sta confermando la solita costante biancoblù con il lungo americano che finora ha sbagliato poche partite ed è stato quasi sempre, insieme a Buie, quello più a fuoco nei sassaresi.
Futuro
Il momento del passaggio di testimone tra vecchio e nuovo anno è sempre quello dei buoni propositi per il futuro. Il periodo in cui ci si guarda indietro per capire come prendere di rincorsa la strada da percorrere. E se il Banco dall’esonero di Bulleri ha fatto tanti progressi, specie in termini di consapevolezza, allo stesso tempo ne ha ancora tanti altri da compiere. A partire dall’acquisizione di maturità che gioco forza poi consente di trovare la tanto cercata continuità. Perché se finora è stato il tempo in cui ritrovare il piacere del divertimento e allontanare i fantasmi dell’astinenza da vittorie, nel 2026 sarà per forza di cose quello in cui avere maggiore stabilità ed equilibrio all’interno dei 40 minuti. Evitando di dover per forza vivere a folate la gara, quindi capendo quando ragionare e quando invece andare a briglia sciolta. Fattore che passerà tanto dalle prestazioni degli uomini chiave. Come Johnson che dall’infortunio di Marshall è chiamato a essere la bocca di fuoco principale del Banco, ma anche da Thomas che deve ritrovare la migliore versione di sé stesso dopo l’infortunio ed essere leader non solo nello spogliatoio ma anche in campo. Perché tanto della continuità e della stabilità della Dinamo passerà dalle loro prestazioni. Per il primo in termini realizzativi, per il secondo in entrambe le fasi di gioco. Però la Dinamo ha ripreso a guardare al futuro con fiducia, cosa non scontata dopo lo 0 alla voce vittorie nei primi 5 incontri, (di cui 3 contro squadre che al momento hanno ottenuto lo stesso bottino di punti dei biancoblù) e questa è la cosa più importante che ci si potesse augurare qualche mese fa.














