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Dinamo Sassari: il successo con Tortona simbolo della voglia biancoblù

Eimantas Bendzius e Massimo Chessa esultano dopo un canestro durante la sfida con Tortona | Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria
Eimantas Bendzius e Massimo Chessa esultano dopo un canestro durante la sfida con Tortona | Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria
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Sette vittorie consecutive, l’ottava nelle ultime nove gare. Un continuum che in pochi si sarebbero aspettati, a maggior ragione dopo un’infermeria che ha riaccolto due elementi del quintetto base nell’ultimo periodo. Invece la Dinamo Sassari ha superato anche l’esame Tortona, con un 84-72 che ha poggiato le basi sul clima di fiducia create dal PalaSerradimigni ma soprattutto da un coach Piero Bucchi che contro i piemontesi ha fatto di necessità virtù.

Forza

Ancora senza Jones e Robinson – che stando alle parole del preparatore Matteo Boccolini potrebbero tornare in tempo per la prossima sfida contro Verona – i sassaresi hanno dovuto stringere i denti, con il tecnico che ha dato così ampio spazio alla panchina. Nei primi venti minuti Tortona ha fatto quello che ci si aspettava in attacco, mostrando tutta la propria qualità e fluidità nei movimenti senza palla, riuscendo a concludere spesso vicino al ferro e trovando poi in Christon l’uomo in grado di trovare quasi sempre il canestro nelle occasioni in cui Sassari riusciva a difendere come desiderava. Malgrado percentuali non perfette dall’arco e qualche forzatura di troppo nel tentativo di alzare i ritmi, la Dinamo però è rimasta lì. Grazie alla propria solidità mentale, alla freddezza dalla lunetta e agli impatti dalla panchina di un Diop da 11 punti nei primi 13 minuti giocati, e di Chessa, ma anche a causa di un Dowe che anche se impreciso al tiro e a volte troppo irruento si è dimostrato ancora una volta un giocatore difficile da contenere una volta messa palla a terra.

Scelte

La pausa lunga ha ancora fatto bene ai sassaresi. Le imperfezioni viste sono sparite quasi in toto nel secondo tempo, con un terzo periodo ancora una volta esaltante. Sassari ha avuto più pazienza in attacco, fermando poco il pallone e cercando di diversificare le proprie scelte. Compresa quella di mettere palla in post – visto in più situazioni con Dowe – e trovare sul ribaltamento del lato quasi sempre il tiratore libero. Anche se tutto è come sempre partito dalla difesa, con i biancoblù che negli ultimi due quarti hanno subito 32 punti a fronte dei 45 realizzati. È stata però la lucidità di Bucchi nelle scelte e nella reattività dei giocatori chiamati in causa a far la differenza. I tanti minuti di Treier da 3 hanno permesso a Sassari di rispondere a dovere alla fisicità avversaria. La decisione di puntare su Stephens, nonostante il grande momento di Diop, ha poi pagato un alto dividendo. L’ex Igokea ha preso coraggio dalla difesa, in cui l’impatto dei suoi aiuti sulla palla è stato evidente, per diventare un fattore anche in attacco grazie alla sua mobilità e capacità di aggredire la profondità del pitturato. Con risultati positivi che poi hanno aiutato Sassari a trovare più spazio sul perimetro di cui hanno giovato i tiratori. A partire da un Chessa che forse Tortona non aveva messo in conto. Energia pura dalla panchina, in grado di trascinare ancor di più il suo pubblico, il sassarese ha permesso ai biancoblù di costruire il primo solco con gli avversari. L’ennesimo jolly pescato dall’allenatore del Banco in quest’ultimo periodo, utile a dare lo slancio per un ultimo quarto in cui a chiudere la pratica ci hanno pensato Filip Kruslin e soprattutto Eimantas Bendzius, con un pizzico di fortuna a far da complice quando Tortona è tornata fino al -5 a tre minuti dal termine. Il primo nonostante i quattro falli addosso per gran parte degli ultimi 10’, ha fermato un Christon che aveva chiuso il terzo periodo con 20 punti a referto. Il secondo nonostante una serata non iniziata alla perfezione ha mantenuto il sangue freddo, diventando decisivo con 5 triple nel secondo tempo una più pesante dell’altra. Tornando a prendersi così quella copertina lasciata nelle ultime settimane con piacere ad altri.

Una grande giornata” l’ha definita il vice-allenatore Giacomo Baioni in conferenza stampa. E guardando anche alla classifica, oltre che al campo, lo si può confermare. Sassari tiene invariate le distanze con Varese salendo a 28 punti, allunga su una Trento sconfitta da Scafati e ora ottava a quota 22, ma può permettersi il lusso di sognare anche qualcosa di più se la continuità sarà tenuta viva. Non sarà semplice, perché ogni gara ha un peso sempre più importante anche per gli avversari come la Tezenis Verona del prossimo turno, squadra ora appaiata a Reggio Emilia in fondo alla classifica ma che nell’ultima giornata ha messo in seria difficoltà la Openjobmetis. Tuttavia, Sassari ha dalla sua una fiducia che in pochi possono vantare, risultato degli sforzi messi in atto quando il futuro sembrava più buio. Custodirla, nonostante i tentativi di aggressione degli antagonisti di turno, sarà l’obiettivo da qui sino alla fine della regular season.  

Matteo Cardia

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