Un secondo sul cronometro alla fine del terzo quarto. La Dinamo Sassari ha reagito, ha cambiato marcia contro una Venezia che ha provato a portare dalla sua parte la partita. Manca perรฒ qualcosa, forse quel segnale da mandare agli avversari. Gentile recupera un pallone che ha appena scheggiato il ferro e che nessuno sembrava voler far suo, mentre sul lato debole cโรจ tutto solo un uomo. Quello che ha avuto finora una stagione complessa, per gli alti e bassi iniziali ma soprattutto per gli infortuni che non gli hanno concesso di prendere per mano la squadra come avrebbe voluto. Gerald Robinson รจ lรฌ, attende il momento per rendere ancora piรน unica la sua partita. Gentile lo vede, lo serve, Robinson ha i piedi a terra. Aspetta qualche decimo di secondo e poi lascia andare con fluiditร il tiro. La retina neanche si muove, il PalaSerradimigni sรฌ. E nellโurlo rivolto alle sue spalle che si mischia a quello del pubblico cโรจ tutta la voglia di riscatto del numero 4, che dopo lโinfortunio con Brindisi aveva dovuto unโaltra volta interrompere la sua risalita.
Segnale
Ventiquattro i punti, quattro assist, ventinove di valutazione. Con Venezia, Robinson ha tirato fuori la sua seconda miglior prestazione stagionale, ma probabilmente la piรน decisiva insieme a quella con Reggio Emilia, partita in cui lo scorso 8 gennaio lโex Chemnitz fece registrare il suo massimo stagionale di punti e assist (25+10). Quella contro Cinciarini e compagni fu la prova del segnale definitivo di un giocatore che stava tornando sui livelli conosciuti nella passata stagione. Meno ondivago, piรน solido, intenzionato a trasformarsi in un leader nei momenti opportuni. E soprattutto con il sorriso nuovamente stampato sul volto come aveva abituato. Il nuovo stop durante la gara con Brindisi la settimana successiva perรฒ aveva spezzato qualsiasi tipo di immaginazione. Un problema di tipo muscolare che lโha tenuto lontano dal parquet quasi per un altro mese, bloccando un processo che sembrava bene avviato dopo le problematiche vissute a inizio stagione. O almeno in apparenza. Perchรฉ se la crescita della squadra ha permesso di sentir meno la sua assenza, giร con Brescia, prima della sosta, qualche segnale importante Robinson lo aveva dato, con un paio di canestri fondamentali per tamponare il rientro di una Brescia che nel terzo periodo aveva piรน che impensierito i biancoblรน.
Diversitร
La sosta ha aiutato il playmaker statunitense a rimettersi completamente, anche se lโinfluenza nellโultima settimana sembrava poterlo nuovamente fermare. Poi perรฒ tutto รจ tornato come preventivato, con la prestazione del 4 marzo scorso a fugare ogni possibile dubbio sulle condizioni e sullโimportanza del giocatore che a Roma conquistรฒ la fiducia di coach Piero Bucchi. I numeri non sono gli stessi della passata annata, ma trovano spiegazione sia nella composizione del roster – vedasi lโimpatto di Dowe – che negli avvenimenti della stagione odierna, in cui comunque Robinson si attesta al momento come sesto miglior assist-man del campionato – 4,9 assistenze a gara – e terzo marcatore della Dinamo con 12,5 punti di media a partita. Lโex Pesaro resta comunque quel tipo di giocatore sempre in grado di cambiare marcia sul primo passo in maniera diversa dagli altri aprendo cosรฌ spazi enormi per sรฉ e per i compagni, che sa mettere quando vuole la giusta pressione difensiva e che soprattutto puรฒ tenere alto lโumore della squadra oltrechรฉ del pubblico.ย
โAvevo tanta voglia di tornare pienamente protagonista di questa Dinamo. Io non voglio piรน pensare agli infortuni ma solo al presente, voglio giocare come lโanno scorso, pensando positivoโ. Queste le parole del giocatore in sala stampa dopo la fine della gara contro la Reyer. Il riassunto perfetto delle intenzioni non solo per la gara in sรฉ, ma per un futuro in cui lโuomo di Nashville reclama il suo ruolo da protagonista.
Matteo Cardia














