Un nuovo ostacolo sulla strada della Dinamo Sassari, il tentativo di renderlo meno ingombrante con l’arrivo di un nuovo giocatore, mentre di fronte si staglia il delicato incontro di Varese, in una Masnago che sa essere indigesta. Tutto dentro a un periodo in cui i biancoblù affannano, alle prese con quanto successo in estate e negli ultimi giorni, agli equilibri ancora da trovare dal punto di vista dei singoli e del collettivo.
Messaggio
Un momento in cui però coach Piero Bucchi ammette anche di sapersi divertire. “Io mi diverto in questi momenti per capire se ho degli uomini veri, chi è fidato e non gira le spalle. E parlo di tutto l’ambiente non solo dei giocatori. Sono momenti di riflessione e di grande stimolo sinceramente”. L’esperto coach bolognese lo dice con il sorriso sulle labbra, in un mix di parole che contengono il succo della sua esperienza ma anche un avviso piuttosto veemente a tutti i naviganti. A coloro che sul parquet hanno costruito la propria vita e a chi guarda da fuori, è arrivato il messaggio schietto di un tecnico che probabilmente sin dal suo arrivo in Sardegna non era mai stato così chiaro pur mantenendo un certo aplomb. È il momento di dimostrare di avere carattere e di remare tutti dalla stessa parte. Non il tempo di girare i tacchi o lasciar trapelare malcontenti o messaggi che possano destabilizzare ulteriormente l’ambiente. Un concetto lasciato intendere più volte nella conferenza stampa e in maniera poco velata, ripreso poco dopo da chi, come Tommaso Raspino, ha dimostrato già nella scorsa stagione di poter essere collante del gruppo. Gruppo che dovrà fare i conti con l’assenza prolungata di Diop (qui la news), provando a colmarne l’assenza con quella grinta e fame su cui la squadra era stata sulla carta costruita. E che potrà guardare anche all’esempio di Bendzius, tornato in Sardegna per cominciare il proprio periodo di riabilitazione dopo l’infortunio, per vedere e capire quale sia l’atteggiamento giusto per trovare la svolta.
Pesca
“Avanti con questo gruppo, non ci sono soluzioni diverse” ha affermato Bucchi in un passaggio in sala stampa. Concetto che aveva fatto eco alle dichiarazioni del General Manager Federico Pasquini, che sulle pagine de La Nuova Sardegna aveva chiarito come il mercato non fosse la panacea di tutti i mali, senza nascondere comunque la delusione dopo le prime uscite. Le parole però poche ore più tardi hanno dovuto fare i conti con la conferma dell’infortunio di Diop e che hanno portato Sassari a chiudere in fretta le pratiche per Taylor Smith. La Dinamo ha scelto un giocatore che ha dalla sua l’esperienza, con anni importanti soprattutto in Francia con le canotte di Gravellines e Nanterre, squadra quest’ultima con cui ha calcato anche i palcoscenici di Eurocup. Per modo di approcciarsi al gioco, il club biancoblù potrebbe aver pescato il giocatore giusto per tentare di non far sentire troppo l’assenza pesante del nativo di Rufisque. Smith è un cinque atipico, un giocatore di due metri che sa correre il campo, che può trovare la profondità del pitturato con una certa rapidità dopo aver bloccato e che soprattutto sa mettere la giusta cattiveria agonistica dentro al gioco, come dimostra il gusto per le stoppate – più di una a partita nella scorsa stagione. Caratteristica di cui la Dinamo in questo momento ha estremamente bisogno e che già Diop provava a regalare ai compagni. Se l’integrazione potrebbe essere velocizzata anche dalla presenza dell’ex compagno a Verona Cappelletti, l’unico e più importante dubbio resta la tenuta fisica di un giocatore che arriva da una operazione di ricostruzione del tendine rotuleo del ginocchio destro. E su come Smith stesso reagirà al ritorno in campo dopo mesi di stop. La necessità di aggiungere un giocatore statunitense al posto di un giocatore di formazione italiana, restringe – anche se non rende impossibile – altre operazioni.
Test
L’arrivo di un giocatore made in Usa in più apre alla necessità che in campionato, per la regola del 6 italiani più 6 stranieri, si vada almeno per il momento a rotazione, con un giocatore non italiano che resterà in tribuna. Una situazione che potrebbe essere prolungata almeno sino al termine della regular season di Bcl, dove invece Sassari avrà tempo sino a lunedì 6 novembre per avere Smith a Ludwigsburg e in cui, in generale, non avrà problemi relativi ai passaporti. Resta da capire se l’ex Verona potrà essere già della gara contro Varese o se ci sarà bisogno di più tempo per il nuovo centro sassarese per far parte della squadra e chi, nel caso, potrebbe fargli spazio. La partita contro la Openjobmetis, al momento pari in classifica a quota 2 con i biancoblù, si presterebbe anche a una lettura diversa, con uno sforzo in più richiesto a Gombauld e l’adattamento – come già accaduto in passato – di Treier da cinque, contrastando anche quella che è la soluzione del quintetto piccolo spesso schierato da Bialaszewski. Scelta che potrebbe anche rivelarsi utile per capire chi avrà energie e attitudine giusta guardando al futuro. Come nella passata stagione, Varese ha nel tiro da tre la sua arma principale. Moretti e compagni compongono la squadra che tira di più dall’arco nell’intera Lba, motivo per cui, come affermato da coach Bucchi in conferenza stampa, il lavoro più attento dovrà essere fatto sull’arco e a rimbalzo, con le responsabilità che sotto questo fondamentale saranno distribuite su tutti i giocatori.
Una sfida che sfida che dunque si presta al messaggio di coach Bucchi. In termini di classifica e in termini di caratteristiche probabili dell’incontro. Una gara utile per tentare di fare un passo in avanti, ma soprattutto per capire chi non ha intenzione di voltare le spalle alla causa.
Matteo Cardia














