Fare del gruppo la propria forza per esaltare i singoli. Parole, quelle del nuovo capitano della Dinamo Sassari Stefano Gentile (qui per leggerle), che fanno eco al concetto più volte affermato da coach Piero Bucchi, già prima del termine dello scorso campionato. La forza dell’insieme viene prima del resto, l’unico modo per esaltare le proprie qualità, per essere protagonisti sentendosi parte di un meccanismo che non schiaccia l’individualità ma che la mette al servizio degli altri. Un equilibrio da raggiungere il prima possibile, per dire la propria in un campionato e in una Bcl che stanno alzando il proprio livello.
Competizione
“Bellissimo aspettare l’inizio ma sarà sempre più complicato trovare un posto nelle prime otto”. Il monito del gm Federico Pasquini (qui per leggere le parole) non è stato casuale. La Lba cresce e non sono solamente più le squadre con un posto sicuro in Europa ad attrarre giocatori importanti o alla ricerca di nuovi stimoli dopo carriere di alto livello. Da una parte ci sono ancora Olimpia Milano e Virtus Bologna. La prima con l’arrivo di Mirotic ha alzato ulteriormente un’asticella che già toccava quote vertiginose, la seconda nonostante il taglio del budget e alcune perdite sta comunque costruendo una squadra più che competitiva, con la conferma di Scariolo che ha dato maggiore forza al progetto. Poi c’è una Venezia che proverà a insidiare le due massime potenze, con un mercato che ha visto rispecchiate le idee di coach Spahija. Dopo, almeno sulla carta, l’impressione è che si vivrà una lotta per i cinque posti rimanenti per la griglia playoff. Un gruppo in cui è presente anche una Dinamo Sassari che non vuole lasciare il passo, ma che dovrà vedersela soprattutto con una Tortona più lunga e ricca di talento, con la voglia di rivalsa di Brescia, che è riuscita a confermare Petrucelli e avrà Bilan dalla sua oltre che Christon, Varese, che nonostante la separazione da Brase ha firmato giocatori come Cauley-Stein dalla Nba, e di Reggio Emilia, squadra fortemente rinnovata che in quintetto avrà l’ex Golden State come Galloway e gli usati sicuri Atkins e Harvey. Formazioni a cui si potrebbero aggiungere società solide come Trento e Pesaro, o le classiche mine vaganti, con la Treviso di Vitucci, Scafati e Napoli che stanno costruendo roster in cui scommesse ed esperienza potrebbero dare vita ad equilibri positivi.
Ripartenza
La competizione dunque sarà alta, con l’ultimo campionato giocato che è stato la dimostrazione di come si possa vincere in quasi tutti i campi ma anche perdere ovunque. Anche quando sembra difficile, come accaduto a Sassari contro la poi retrocessa Verona dopo la striscia di sette vittorie consecutive. Nonostante i diversi cambiamenti nel roster, soprattutto nel reparto esterni, la Dinamo ha dalla sua parte diversi punti che potrebbero confermarsi forti e altri che potrebbero diventarlo. Da una parte un’identità sul campo e fuori che sarà più semplice da trasmettere ai nuovi arrivati, in primis grazie alla permanenza sulla panchina di un Piero Bucchi che ha visto la trasformazione del suo staff ma che rimane il timoniere della squadra. Che si unisce a quella di giocatori come Bendzius e Gentile, ma anche di Kruslin, Treier, Raspino e soprattutto Diop, conferma che si potrebbe ascrivere tra i colpi di mercato della società biancoblù. Dall’altra, il sostegno ritrovato di un pubblico che nei mesi successivi al buio della prima parte della scorsa stagione ha spinto la squadra ad andare oltre i propri limiti. Un fattore che la nuova Dinamo dovrà provare a riguadagnare. Un obiettivo che potrebbe diventare più semplice da raggiungere con un adattamento rapido dei nuovi arrivati, chiamati subito a mettere in risalto quella fame agonistica che è stata la linea guida nelle scelte di mercato sassaresi. E che porterebbe a non ricadere nella trappola della falsa partenza che nelle ultime due annate non è costata l’assenza di risultati, ma un dispendio energetico e mentale più pesante. Qualcosa che sarà importante per dire anche in Europa la propria, in una Bcl che non dovrà trasformarsi in un peso ma in uno stimolo per trovare le risorse giuste per l’intera stagione.
Matteo Cardia














