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Dinamo Sassari-Fortitudo, le chiavi di una gara che deve sapere di riscatto

Gerald Robinson contro la UnaHotels Reggio Emilia | Foto Luigi Canu
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Una sfida per trasformare rabbia in concretezza, una partita per riprendere a correre e tenere lontane le avversarie più insidiose per la corsa playoff prima degli scontri diretti. Domenica 27 marzo alle 18, la Dinamo Sassari torna al PalaSerradimigni per sfidare una Fortitudo Bologna che combatte per la salvezza e che nelle ultime settimane si è rialzata dopo un periodo molto complicato.

Squadre diverse
Dopo le due sconfitte consecutive contro Tortona e Reggio Emilia, Sassari ha bisogno di punti per non lasciar scappare il treno del quarto e quinto posto in classifica, ma anche di difendersi dagli assalti di Varese e soprattutto dal ritorno di Venezia alle proprie spalle. La squadra di Bucchi e quella di Antimo Martino hanno in comune i tanti cambiamenti, a partire proprio dalla panchina dove i due sono arrivati a sostituire rispettivamente Demis Cavina e Jasmin Repesa. Entrambi i roster si sono lentamente trasformati, con quello fortitudino rimasto in discussione e diventato più corto nelle ultime settimane a seguito di scelte precise come il taglio di Toté. All’andata finì 84-103 per Sassari, in 40’ che videro soprattutto Mekowulu, Robinson, Logan e Bendzius come protagonisti. Il ritorno rischia di essere una partita totalmente diversa, non solo per l’assenza del centro nigeriano e per la presenza di Miro Bilan, chiamato a far vedere nuovi progressi nell’inserimento, ma anche per lo spirito degli ospiti capaci di vincere a Trieste nell’ultima uscita e di mettere in difficoltà la Virtus Bologna nel derby. “Andiamo a Sassari – ha detto coach Martino – consapevoli dei miglioramenti che ci sono stati nelle ultime settimane e desiderosi di volergli dare seguito. Sappiamo che affronteremo una squadra dal valore assoluto e che in ciascun ruolo può vantare diverse opzioni e grandi campioni. Allo stesso tempo, però, come ci siamo ripromessi nelle ultime settimane, ogni partita che manca per arrivare a fine campionato dovrà essere affrontata con orgoglio e desiderio di muovere ancora la nostra classifica”. Parole che confermano le intenzioni di una squadra capace di accendersi in attacco grazie al talento di giocatori come Feldeine e Frazier, all’esperienza di Benzing e Aradori e alla freschezza di Procida, senza dimenticare la capacità di Durham di mettere in ritmo i compagni.

Durezza e creatività
Sono incazzato delle ultime prove perché non abbiamo giocato delle partite buone. Però sono fiducioso perché ho un gruppo sano e con tanta voglia di fare. Specie perché ho visto bene la squadra negli allenamenti. Vincere o perdere poi dipende anche dagli altri ma credo in un atteggiamento diverso. Tra Tortona e Reggio Emilia, l’ultima è quella giocata peggio. Ne abbiamo parlato con i ragazzi. Ora ripartiamo come atteggiamento“. Coach Piero Bucchi è stato chiaro nella conferenza stampa dell’anti-vigilia. I biancoblù dovranno ripartire dalla propria voglia per limare i dettagli ed evitare quelle situazioni che hanno punito la squadra sia contro Tortona che con Reggio Emilia. Più concentrazione nei momenti importanti, maggiore attenzione in difesa dove sarà fondamentale mettere intensità sul perimetro e parlare tra compagni, oltre che fare di più a rimbalzo. Sassari potrebbe sfruttare i chili in più sotto le plance su ambo i lati del campo, ma dovrà fare attenzione soprattutto in difesa contro una Effe che anche contro Trieste ha fatto bene con il quintetto piccolo con Charalampopoulos e Benzing sul parquet. Il duello tra il tedesco ed Eimantas Bendzius potrebbe essere uno dei più importanti della gara. Dall’altra parte però servirà una prova importante da parte di Robinson, perché oltre alla rabbia da trasformare in concretezza la Dinamo avrà il dovere di tornare a divertirsi e di continuare a cercarsi come visto a sprazzi nelle ultime due uscite.

Matteo Cardia

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