Non solo una gara che preparerĂ mentalmente a un dicembre ricco di impegni complessi tra Italia ed Europa, ma anche un test per avere conferme dopo i primi segnali positivi visti contro Scafati. La trasferta di Pesaro in programma per domenica 27 novembre potrebbe rappresentare per la Dinamo Sassari quello step in piĂą da provare a salire per cambiare definitivamente il verso della propria stagione.
PositivitĂ
Nella vittoria con Scafati, Sassari ha mostrato letture e facce diverse rispetto a quanto visto prima della sosta nazionali. L’arrivo di Stephens e la maggiore responsabilizzazione degli esterni dal punto di vista difensivo hanno fatto sì che alcuni effetti si producessero sia nella propria metà campo che in quella avversaria. Perché gli spazi diversi creati con il sacrificio e la mobilità del lungo ex Igokea in attacco, e non dispersi con l’ingresso in campo di Diop, hanno fatto sì che i tiratori potessero avere più spazio sul perimetro, alzando così il tasso di conversione tiri-realizzazione ma anche rendendo più armoniosi i possessi. Possessi in cui si è rivista la mano e la spinta di Robinson, anche se solo parzialmente, con l’ex Chemnitz che ha avuto più spazio per attaccare in palleggio e creare per i compagni. Un fattore positivo e che potrebbe permettere al playmaker di ritrovare più velocemente quella fiducia necessaria per essere continuo dal punto di vista offensivo. Fiducia, che è anche la parola magica per un Filip Kruslin, che sul finire del secondo periodo si è lasciato andare anche alla frustrazione dopo due falli spesi rapidamente e una mano in attacco piuttosto fredda. Il croato non sta vivendo il suo periodo migliore, ma proprio contro una squadra come Pesaro potrebbe avere un ruolo determinante ancora una volta sul lato difensivo.
PericolositĂ
La squadra di Jasmin Repesa è al momento quinta in campionato. Un approccio piĂą che buono con quattro vittorie e tre sconfitte, che probabilmente non si vedeva proprio dall’ultima esperienza di Repesa sulla panchina marchigiana quando nel 2020-21 il tecnico croato portò la squadra fino alle Final Eight. La Coppa Italia è senz’altro il primo obiettivo di un gruppo ben amalgamato e con tanti punti nelle mani nonostante l’assenza fino a questo momento dell’esperto Carlos Delfino. Sono 90,1 i punti in media segnati da Pesaro, che in stagione solo una volta ha perso quando ha sfondato quota 90, contro Napoli lo scorso 23 ottobre. Le sconfitte, oltre a quella contro i partenopei sono arrivate contro Tortona e Milano, squadre capaci di tenere il gruppo di Repesa sotto gli 80 punti. Sul lato difensivo diventa dunque importante per la Dinamo provare a rimettere in campo quell’intensitĂ vista soprattutto tra primo e terzo quarto contro Scafati, mettendo particolare attenzione soprattutto su Abdul-Rahkman – miglior scorer del campionato al momento con 18,9 punti a partita – e su un Davide Moretti ormai arrivato a completa maturazione. Senza dimenticare Cheatham, duttile ala grande simile per caratteristiche di gioco a un Eimantas Bendzius che proprio con lo statunitense potrebbe ingaggiare uno dei duelli chiave della gara. Lavoro importante dovranno fare anche i lunghi biancoblĂą, contro due centri dinamici ma di maggiore stazza come Kravic e TotĂ©, che proveranno a forzare qualcosa a rimbalzo. Sotto i tabelloni servirĂ maggior concentrazione da parte di tutti gli uomini a disposizione di Bucchi, così come dall’altra parte il lavoro fatto sul pick&roll nell’ultima uscita al PalaSerradimigni dovrĂ essere ripetuto per consentire alla Dinamo di avere piĂą tiri aperti, senza disdegnare comunque la soluzione interna specialmente con Diop in campo. Il lungo senegalese e il resto della panchina avranno il compito di non far abbassare l’intensitĂ , con Gentile e Nikolic che dovranno migliorare il proprio impatto rispetto all’ultimo match. Pesaro concede tanto (piĂą di 85 punti concessi agli avversari a partita) e Sassari storicamente ha dimostrato di sapersi esaltare in queste situazioni in cui vince chi va a segno di piĂą. E in un momento in cui fiducia e amalgama sono sulla via della completa definizione, una nuova prova offensiva convincente potrebbe essere importante per il futuro dei biancoblĂą.
Matteo Cardia














