Ribaltare le prospettive a volte è un esercizio utile per osservare meglio la realtà . Il concetto di overseas, oltreoceano, può avere un impatto diverso per chi arriva negli Stati Uniti e per chi approda, invece, in Europa. Soprattutto per chi, nel secondo caso, sceglie di farlo sin dalle prime battute della propria carriera, dopo aver capito che le proprie caratteristiche possano essere adatte al più alto livello di un basket differente. Dietro ogni decisione ci sono però come sempre dei pro e dei contro. Non è scontato che tutto vada per il verso giusto, non è scontato che la lontananza da casa possa non avvertirsi, non è scontato che dopo il primo anno positivo ne arrivi uno di conferma. La Dinamo Sassari in estate ha scommesso su Breein Tyree e Breein Tyree ha scommesso sulla Dinamo Sassari. Le conseguenze positive non erano qualcosa di certo. Eppure, la stagione del prodotto di Ole Miss sembra ora pronta a decollare.
Inizio
Confermarsi dopo una grande stagione in Belgio e in Basketball Champions League per continuare un processo di crescita. Farlo a venticinque anni, bruciando i tempi per provare ad alzare ulteriormente l’asticella nella maniera piĂą veloce possibile. Confermarsi era anche il desiderio di una Dinamo che oltre a far bene in Serie A1 sentiva il bisogno di dire qualcosa di piĂą anche in Europa. Il punto di vista in comune poteva facilitare una stagione che non ha però avuto l’inizio sperato. L’infortunio del giocatore durante la preparazione, non l’unico, è valso il rientro solo al terzo impegno ufficiale, quello contro Treviso. Niente gare di preparazione, una condizione atletica da costruire, la voglia di incidere che scoppia dentro ed equilibri a cui adattarsi. La guardia statunitense è stata il simbolo di una Sassari che si guardava allo specchio ma si riconosceva solo a tratti, in quei momenti in cui le potenzialitĂ venivano fuori con prepotenza. La gara contro Trento, quella contro Milano, ma anche il successo a Ludwigsburg in Bcl. Tutte uscite in cui il talento del nativo di Somerset è stato sotto gli occhi di tutti, ma a cui hanno fatto da contraltare prestazioni in cui inesperienza e frenesia hanno preso la ribalta malgrado sulle potenzialitĂ i dubbi non siano mai esistiti. Per avere la migliore versione possibile di Tyree serviva rimettere ordine al fisico ma specialmente alle idee, ancor di piĂą a livello complessivo. Così, l’arrivo del nuovo anno è stato decisivo per mettere gli ultimi tasselli al proprio posto, insieme: “Ci siamo solamente fatti forza e ci siamo concentrati su quello di cui avevamo bisogno per far meglio, ovvero salire di livello in difesa ed essere piĂą veloci in attacco, condividere il pallone per costruire tiri aperti”, ha affermato Tyree ai microfoni di EuroHoops in un’intervista rilasciata prima della seconda gara contro Cholet. I nuovi assetti sassaresi (qui per il nostro approfondimento) hanno fatto il resto, con gli effetti che si sono visti anche nelle cifre del giocatore ma non solo.
Livello
Sempre in doppia cifra nel nuovo anno, due sfide sopra i venti punti, la capacitĂ di tenere a galla la squadra in gara 2 dei play-in contro Cholet nel momento piĂą complesso, il canestro decisivo contro Pesaro con la squadra in completa apnea e una prova da 15 punti in appena 16′ contro Pistoia che ha indirizzato la gara. L’identitĂ trovata dalla Dinamo nei settaggi offensivi ha permesso anche alla guardia del New Jersey di crescere nel proprio impatto e di essere piĂą concreto nell’attacco al ferro e piĂą coscienzioso nella selezione dei tiri. I meri dati offensivi si aggiungono a un trattamento di palla facilitato dalla presenza di Jefferson e meno influenzato da egoismi superflui, ma soprattutto a una propensione al lavoro difensivo sempre piĂą marcata. Tanto che insieme a Kruslin è stato proprio Tyree a dividersi i compiti spesso sia contro Randall che su Willis nelle gare rispettivamente contro Cholet e Pistoia. Un atteggiamento figlio della fiducia e dalla pazienza mostrata da coach Piero Bucchi nei suoi confronti anche quando le cose sembravano non funzionare e della consapevolezza del giocatore sull’importanza che può avere l’esperienza in una Sassari che è diventata momentaneamente casa. “Della Dinamo Sassari non si parla abbastanza in Europa. C’è una grande organizzazione, qui si ha l’opportunitĂ di giocare in una delle leghe migliori in Europa. Ho visto tanti ragazzi arrivare qui e avere successivamente opportunitĂ importanti. L’atmosfera qui è fantastica, i tifosi mi riconoscono e c’è un grande feeling. C’è tanta tradizione. Stiamo provando a renderli orgogliosi di noi“, ha continuato Tyree nell’intervista rilasciata a Cesare Milanti. Parole che lasciano trasparire le idee chiare su quelli che possono essere gli obiettivi di un giocatore arrivato da appena due anni nel Vecchio Continente. E che sembra avere le potenzialitĂ per diventare, nel tempo, una guardia di livello, visti anche i margini di miglioramento ancora possibili soprattutto nelle letture offensive e nella sua metĂ campo. La seconda parte di stagione dirĂ tanto sul giocatore a lungo corteggiato in estate e che ora sembra poter diventare quel leader, non solo offensivo, di cui Sassari aveva bisogno.
Matteo Cardia














