Consapevolezza, carattere e coesione, tutte qualità che la Dinamo Sassari ha messo in mostra dopo il torneo di Sarajevo, vinto grazie al successo in finale per 75-85 contro il Cluj. Due test, quelli con i romeni e i padroni di casa del Bosna, dal sapore europeo in cui i biancoblù di Nenad Markovic si sono messi alla prova prima del grande ballo in occasione del Qualification Round di Basketball Champions League in programma ad Antalya da domani 18 settembre, con il Banco di Sardegna che sfiderà una tra i serbi dello Košarkaški klub Spartak Subotica e i lituani della Juventus Utena venerdì 20 settembre.
Carattere
Messaggio incoraggiante quello mandato sotto l’aspetto dell’atteggiamento da parte della Dinamo Sassari nelle ultime due apparizioni in occasione del torneo di Sarajevo. Dalla capacità di reagire alla falsa partenza nella finale contro il Cluj, con il canestro dei sassaresi che sembrava stregato e i bianconeri che sin dal principio hanno trovato ritmo e continuità realizzativa, alla capacità di sapersi adattare alle difficoltà date da alcuni forfait precauzionali. Dall’assenza di Cappelletti, passando per quella di Vincini, per concludere con quella di Halilovic. Al di là del gioco, con i meccanismi tattici della nuova Dinamo che sembrano affinarsi sempre più, l’aspetto che dà maggiore fiducia in vista della stagione alle porte è proprio quello relativo al carattere. Dote sicuramente non tra le migliori nel Banco della scorsa stagione e su cui, in vista di questa annata, in quel di Sassari si è deciso di puntare maggiormente.
Singoli
Torneo di Sarajevo che non solo ha dato importanti indicazioni sul valore caratteriale messo in campo dai biancoblù, ma in particolare ha permesso a diversi elementi di mettersi in mostra. A partire dal play americano Justin Bibbins, capace non solo di tessere le trame del gioco dei sassaresi ma anche di caricarsi sulle spalle la squadra nei momenti cruciali delle due gare a Sarajevo: l’ex Nanterre, che ha precauzionalmente saltato la prima amichevole contro Cremona, sembra essersi rimesso pienamente in pista, con una condizione e una fiducia che è cresciuta di partita in partita. Allo stesso modo chi ha mandato segnali incoraggianti, in particolare nella finale contro il Cluj, sono stati anche Matteo Tambone e Brian Fobbs. L’italiano all’inizio del secondo quarto, con un 3/4 dall’arco, è stato decisivo nel far scoccare la scintilla che ha dato il La alla rimonta contro i romeni. L’americano invece, lavorando bene su entrambi i fronti, nel momento del bisogno ha risposto presente, confermando quanto di buono fatto nelle prime amichevoli tra Nuoro e Cagliari. I passi in avanti fatti dai sassaresi in questa pre-season sono stati diversi sia in termini di gioco, ma soprattutto sotto l’aspetto caratteriale e morale. Ora però arriva il momento di fare sul serio, di dare continuità a quanto fatto tra Cagliari e Sarajevo con l’aggiunta del fattore pressione. Da un lato una gara da non sbagliare per incanalare sul giusto binario un’annata di rinnovamento e rinascita, dall’altra un’occasione per continuare a crescere e capire di che pasta è fatta questa Dinamo.
Andrea Olmeo