Giornate difficili quelle vissute in casa Dinamo Sassari che sul campo della Shark Trapani ha incassato la terza sconfitta tra LBA ed EuropeCup in poco più di una settimana. Momento non semplice dato sia da un calendario poco agevole, sia dai diversi infortunati a cui coach Nenad Markovic ha dovuto far fronte. Dall’assenza di Udom, passando per quella di Sokolowski – ciliegina sulla torta del mercato estivo sassarese – passando infine per il risentimento muscolare accusato da Bibbins. Tutti aspetti che si sono rifatti in distrazioni ed errori banali che possono sfiduciare un gruppo che rischia di perdere le certezze dopo un mese di dicembre incoraggiante.
Difficoltà e atteggiamento
L’anno nuovo nella Sassari cestistica non è certo iniziato come ci si aspettava. A partire dalla sconfitta contro Varese sfuggita dalle mani dei sardi per i soliti blackout e che ha spento i sogni – seppur difficili – di una possibile qualificazione per le Final-Eight di Coppa Italia, passando per il ko contro Cholet che rende il passaggio del turno in EuropeCup una missione quasi impossibile da raggiungere. Infine l’insuccesso di ieri 11 gennaio di Trapani, più che lecito considerando il valore del roster siciliano. Una prestazione dal doppio volto ma in linea con la Dinamo di quest’anno, capace di giocare per alcuni tratti una buona pallacanestro, come fatto nei primi 15 minuti del match contro i ragazzi di Repesa, ma allo stesso tempo di momenti di calo in cui la squadra perde la rotta. Anche se va detto che la difesa certosina e asfissiante di Trapani in particolare di ritorno dall’intervallo lungo ha contribuito parecchio. Se da un lato il ko del PalaShark va preso con le pinze, dall’altro appare necessario come in questa situazione serva più lavorare sul gruppo piuttosto che sugli aspetti tattici o tecnici da correggere. “Diventa difficile lavorare sugli errori quando passi la maggior parte del tempo in viaggio. Prima la sfida contro Varese, poi la trasferta in Francia e infine quella di Trapani. Poi dovremo fare tappa a Bilbao per l’EuropeCup e infine volare a Napoli per il campionato“, questo il commento di coach Markovic alla domanda su come crescere e migliorare gli errori. Un cambio di registro in termini comunicativi del coach che per la prima volta decide di posare il bastone e provare a guardare al di fuori di ciò che si può potenzialmente fare.
Da sergente di ferro a motivatore
Dalle tante distrazioni che hanno portato ai diversi errori a canestro passando ai segnali di carattere mandati in particolare da Cappelletti, costretto a fare gli straordinari nel sostituire l’infortunato Bibbins e autore di una prestazione da vero leader. Assist, tanta lotta a rimbalzo e carisma che deve essere da esempio per la squadra al fine di superare questo mese di gennaio infuocato. Prime settimane dell’anno in cui il Banco sarà chiamato a stringere i denti, seguendo l’esempio del proprio numero 0. Giorni in cui mettere da parte il bastone e in cui sarà fondamentale concentrarsi sull’aspetto mentale, lavorando sulla fiducia e cercando di dare positività a una squadra che ha smarrito alcune certezze dopo un avvio di 2025 poco incoraggiante. Un nuovo ruolo che dovrà ricoprire coach Markovic, con il tecnico bosniaco che dovrà essere abile a vestire i panni non solo del sergente di ferro ma anche di psicologo e motivatore di un gruppo che mai come ora ha bisogno di spinta.
Andrea Olmeo