Oltre due settimane di lavoro tra Nuoro e Sassari, poi finalmente il debutto a Cagliari. La nuova Dinamo Sassari 2025/2026, dopo il piccolo antipasto dello scrimmage con l’Esperia Cagliari del 1 settembre, ha finalmente avuto qualche prima risposta dal parquet dopo le fatiche della preseason. Come da tradizione, è stato il City of Cagliari a togliere i veli sulla nuova creatura firmata per la prima volta dal direttore sportivo Mauro Sartori e dalle indicazioni di coach Massimo Bulleri.
Sensazioni
La premessa è d’obbligo. Non bastano di certo due partite di preseason per dei giudizi scritti sulla pietra, ben che meno i risultati, con un terzo posto alle spalle di due squadre di Eurolega (seppure una con tante assenze) e davanti a una delle favorite per la FIBA Champions League. Basti pensare solo all’anno scorso con l’allora squadra di Nenad Markovic vincitrice proprio del City of Cagliari sulla Virtus Bologna. Quanto fatto vedere sul parquet del Pala Pirastu dalla Dinamo ha di sicuro dei lati positivi, se non altro per l’impegno mostrato dai 10 ragazzi scesi in campo e per un gruppo che sembra già abbastanza coeso. Proprio quest’ultimo aspetto è stato quello che è emerso di più dalle due partite contro Bayern Monaco e Gran Canaria, con una squadra pronta ad aiutarsi l’uno con l’altro e già abbastanza precisa in alcuni meccanismi: i cambi difensivi abbastanza fluidi, favoriti anche dai quintetti, sembrano essere una delle prerogative del nuovo Banco di Sardegna, aspetto che ha funzionato bene nelle prime due uscite. Rashawn Thomas e compagni hanno messo entusiasmo in campo, con il numero 25 biancoblù che ha confermato di essere il leader caratteriale e a tratti tecnico della squadra, soprattutto nella partita con Gran Canaria chiusa con 22 punti e una prestazione da autentico punto di riferimento. Segnali positivi anche da Nate Johnson e Carlos Marshall: il primo ha “risolto” la sfida contro gli iberici, candidandosi a ruolo di go-to-guy, mentre il secondo è cresciuto minuto dopo minuto e di gara in gara, dopo una partenza a fari spenti nel primo incontro con il Bayern Monaco. Meritano una menzione anche i due esterni usciti dalla panchina, con Zanelli e Beliauskas, soprattutto quest’ultimo, che non hanno esitato a prendersi delle responsabilità.
Aspetti
Nel complesso due buone partite per la squadra sassarese. Difficile parlare di rammarico in preseason, ma forse si poteva fare qualcosa di più nel primo incontro contro un Bayern Monaco privo di otto giocatori (sette convocati in nazionale per gli Europei e Lucic non al meglio seduto in panchina), ma la classe di Rathan-Mayes e la freschezza di alcuni altri elementi dei bavaresi di coach Herbert (campione del mondo con la Germania nel 2022), hanno fatto alzare bandiera bianca alla Dinamo Sassari che non ha potuto confrontarsi con l’Olimpia Milano, poi vincitrice del torneo. Piccole imperfezioni che in questo momento della stagione possono scivolarti addosso, ma che comunque devi annotare nel taccuino del buon allenatore: tra questi, il problema della gestione falli dei lunghi. Nick McGlynn (che a tratti ha fatto vedere buone cose dimostrandosi complementare con Thomas) è stato rallentato da questo aspetto con il centro americano che è stato costretto a qualche minuto di panchina in più nel terzo quarto dopo la quarta infrazione in entrambe le gare. Problema accusato anche da Luca Vincini contro Gran Canaria, con Bulleri che ha dato i primi minuti in campo a Seck nel terzo parziale, proponendo poi un quintetto piccolo con Thomas da “5” e Marshall da “4” quando McGlynn e Vincini sono stati costretti a sedersi in panchina dopo la loro quinta infrazione. “Nell’idea di essere aggressivi ci sta spendere qualche fallo in più, non è un problema- ha spiegato ai nostri microfoni Bulleri a fine gara-. Però l’aggressività è uno degli aspetti su cui puntiamo tanto quest’anno”. E sembra proprio da qui che parte la Dinamo per volere del suo tecnico che ha proposto anche un quintetto con tre “gestori di palla” per alcuni tratti (Zanelli, Johnson e Buie), altro leit motiv visto l’anno scorso dopo la promozione a head coach dell’ex playmaker della Nazionale. Concetti che verranno riproposti e affinati con le due amichevoli di Nuoro contro i tedeschi del Chenmitz del 12 e 14 settembre, prossimi appuntamenti di una preseason ancora lunga per i biancoblù.
Matteo Porcu














