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Dinamo Sassari | Energia ed entusiasmo, l’eredità da non sprecare dopo Bologna

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Avete mai giocato a “What do you meme?” quel gioco da tavolo che ha come obiettivo quello di abbinare una situazione o una frase ai meme? Ecco se dovessimo associare la serata del Pala Serradimigni che ha visto la vittoria della Dinamo Sassari contro la Virtus Bologna, il meme da associare sarebbe l’immagine iconica di Michael Jordan in Space Jam con il ritrovato completino da basket e la caption “Vediamo se mi ricordo ancora come si fa”. Quella contro le V Nere di Dusko Ivanovic è infatti una vittoria un po’ vecchio stile, sia sul parquet che sulle gradinate, che ha riportato una ventata di entusiasmo in uno dei periodi più complessi della storia dei biancoblù nella massima serie.

Boccata d’aria
Un gennaio con zero gioie e un esonero, quello di Nenad Markovic, arrivato dopo la quarta sconfitta in FIBA Europe Cup a Bilbao e prima della partita contro Trapani che ha chiuso il girone di andata in Serie A e si spera un capitolo buio del Banco di Sardegna. Di fronte una delle due squadre di Eurolega italiane e allenata da un santone come Ivanovic, ferita e vogliosa di riscatto dopo la sconfitta contro Monaco, ma allo stesso tempo scarica per via dell’esito finale e del dispendio nella sfida contro Mike James e compagni, priva di due importanti elementi come Zizic e Clyburn. Le premesse per un altro ko casalingo della Dinamo Sassari c’erano tutte alla vigilia, ma Bendzius e soci sono stati capaci di ribaltare i pronostici. Il merito va dato ai giocatori, ma anche a una ritrovata serenità in tutte le componenti del club: la scelta di promuovere definitivamente a head coach Massimo Bulleri, unita a una settimana senza trasferte europee, ha riportato lucidità, tranquillità e consapevolezza sul campo, tre fattori che si sono chiaramente visti contro la Virtus Bologna. Un approccio intenso e una ritrovata precisione al tiro hanno fatto il resto, con i primi 8′ di gioco che sono stati praticamente perfetti nonostante l’assenza di Renfro e Sokolowski. Contro le V Nere che si sono presentate con rotazioni corte e senza lunghi, con Grazulis utilizzato a larghi tratti da 5, Sassari ha disputato la sua migliore prestazione anche sotto le plance con 39 rimbalzi, 13 dei quali offensivi e concedendone appena 1 agli avversari. La prima doppia doppia di Miralem Halilovic in campionato è un’altra conferma sul buon lavoro sotto i tabelloni, con il centro bosniaco che ha messo in mostra anche leadership e carattere. Caratteristiche che tutti hanno messo dal parquet, da Fobbs a capitan Bendzius, passando per Tambone e Cappelletti, fino a un Bibbins determinante nel finale per mettere in ghiaccio la gara. Per questi ultimi è ovviamente lampante come ai fini della partita sia stata determinante la prestazione al tiro: 47,2% la percentuale da oltre l’arco con 17 triple che hanno “matato” la Virtus, alcune di queste arrivate in momenti chiave del match con Bologna che provava la rimonta. Una partita che non ha potuto che entusiasmare un Pala Serradimigni, mai così caldo forse in stagione, altro fattore per portare a casa due punti pesanti, anche ai fini della classifica considerati i successi di Napoli e Cremona.

Eredità
Il vero protagonista della vittoria è stato però coach Bulleri. Insignito della carica in settimana, dopo la parentesi ad interim di Trapani, l’ex playmaker della Nazionale sembra aver riportato al gruppo serenità, uno degli obiettivi che si era preposto in una delle prime interviste rilasciate ai canali ufficiali biancoblù. Al di là di qualche piccola modifica tattica, vedi Fobbs da tre nello starting five, il segreto della vittoria su Bologna sembra essere proprio da ricercare sul lato caratteriale, con la Dinamo che ha saputo rispondere anche nei momenti di difficoltà. La rimonta del secondo quarto con un Tucker in stato di grazia è stata limitata dai biancoblù, così come l’ultimo assalto nel quarto finale con la Virtus sul -5 e Bibbins a ricacciare indietro gli avversari fino alla gioia finale. Gioia che la squadra ha riversato nel bell’abbraccio finale a coach Bulleri travolto dai suoi ragazzi che hanno festeggiato la prima vittoria sulla panchina sassarese del nativo di Cecina che ha poi ritenuto doveroso ringraziare, ai microfoni di Dazn e in conferenza stampa, Nenad Markovic. “Ci tengo a ringraziarlo. La stima umana e professionale viene prima di tutto. Con lui ho condiviso un anno bello, creando un rapporto di stima professionale”. Parole sentite quelle del “Bullo” che ha voglia di dimostrare che il suo ruolo potrebbe essere ben oltre quello di traghettatore. Chiaro, una rondine non fa primavera e la Virtus forse è nel suo momento peggiore della gestione Ivanovic, ma quella respirata al Pala Serradimigni era un’aria diversa che potrebbe essere anche la chiave per svoltare una stagione fin qui piatta. Energia ed entusiasmo che dovranno necessariamente confermarsi nei prossimi impegni: la partita di domani, martedì 28 gennaio, contro Le Portel sarà inutile ai fini della qualificazione in FIBA Europe Cup, ma potrebbe essere un viatico importante per la partita contro la Givova Scafati, sconfitta nell’ultimo turno di campionato da Cremona. Contro i gialloblù campani, reduci da 6 ko consecutivi, si giocherà al Pala Coccia di Veroli, per via dell’ultima giornata di squalifica da scontare del Pala Mangano dopo i fattacci contro Trieste. Una vittoria sarebbe fondamentale per scacciare via i fantasmi di un coinvolgimento nella lotta salvezza e affrontare la restante parte di stagione con maggiore tranquillità e sfrontatezza, probabilmente con un Sokolowski in più vista la fine delle terapie post infortunio a cui si è sottoposto il polacco che potrebbe già allenarsi questa settimana in gruppo.

Matteo Porcu

 
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