Una gara alla volta, nessun calcolo, un unico obiettivo: i playoff, da raggiungere nella miglior posizione possibile per andare avanti e sognare. La ricetta è chiara e ha un solo ingrediente, la vittoria. Perché la classifica è corta, ci sono tante squadre in pochi punti e la Dinamo Sassari ha il dovere di provare a rimanere lì, in quelle zone alte che possono fare la differenza. Nella serata di mercoledì 13 aprile, il Banco ha l’opportunità di far capire che quello di Pesaro è stato solo un piccolo passo falso: davanti però ci sarà una Treviso che ha voglia di salvarsi.
Ripartire
“Dobbiamo fare bene come nei primi 35 minuti contro Pesaro”. Coach Piero Bucchi ha le idee chiare su cosa può bastare per strappare via i due punti. Al PalaSerradimigni il coach biancoblù avrà di nuovo Diop al 100% mentre Gentile e soprattutto Bendzius sono ancora in dubbio, con l’ex Rytas che ha ripreso gli allenamenti martedì. L’assenza del lituano è pesata nella partita di domenica 10 contro la squadra di Luca Banchi, soprattutto nel momento in cui nel terzo periodo la squadra ha provato a scappare senza però riuscire a dare il colpo di grazia ai marchigiani. Anche i pochi minuti di Gentile hanno condizionato la gara dei compagni, su tutti quella di un Robinson apparso in affanno nell’ultimo periodo. Così, i rientri potrebbero essere la migliore che Bucchi potrebbe sperare di avere nelle ultime ore prima della gara. Dall’altra però i biancoblù hanno anche delle certezze: sanno di poter limitare Treviso a rimbalzo come fatto contro Pesaro per quasi tutta la gara, sanno di poter passarsi meglio la palla rispetto agli avversari e soprattutto di poter di nuovo fare la differenza in difesa. Perché al di là degli errori decisivi nel finale e delle troppe palle perse, i sassaresi sono riusciti a tenere Pesaro sotto gli 80 punti e soprattutto rimangono la seconda squadra per palloni recuperati a partita. Nella metà campo offensiva, invece, chi è tornato sui livelli attesi è stato Burnell. Una conferma di quanto visto sia in post che lontano dal pitturato potrebbe essere decisiva ai fini della gara.
Prestare attenzione
Treviso ha subito la classica scossa dal cambio in panchina e ha soprattutto ritrovato Henry Sims sotto le plance, giocatore avuto a Roma da coach Piero Bucchi. Per caratteristiche la squadra del nuovo tecnico Marcelo Nicola proverà prevalentemente a correre e a sfruttare il proprio arsenale sul perimetro. Dimsa, Sokolowski e specialmente il 2000 Bortolani (23 punti con 4 su 6 dall’arco nella sfida contro Varese) sono i giocatori più pericolosi dai 6.75. Non vanno però dimenticati la poliedricità di Akele e la capacità di giocare il pick&roll di Russell: l’asse con Sims, che è tornato in campo dopo l’esonero di Menetti con una doppia-doppia da 15+12, sarà uno dei principali temi per la difesa sassarese che dovrà cercare di spezzare i giochi a due come fatto nella prima parte della gara giocata alla Vitifrigo Arena. Solo con una prova difensiva all’altezza la Dinamo potrà provare a tenere le redini della gara, avendo così sia l’opportunità di alternare le scelte offensive ma soprattutto di influenzare quelle avversarie. La carta da giocare nella metà campo di Treviso sarà soprattutto quella del maggior peso spalle a canestro. Bilan ha dimostrato ancora una volta di poter essere un fattore: i trevigiani saranno costretti a fare delle scelte e queste potrebbero portare ad avere più spazio sul perimetro, dove è attesa una reazione dell’ex di turno David Logan, ma anche a favorire i movimenti senza palla dal lato debole e l’attacco del canestro.
Contro una squadra giovane ma di talento, che ha dimostrato le sue qualità sin da inizio stagione anche in Europa, avrà importanza anche l’esperienza dei biancoblù. La freddezza nei momenti cruciali sarà di fondamentale importanza per ritornare subito a vincere e rispondere alle altre contendenti per il quarto posto, su tutte una Venezia che è tornata in alto e che la Dinamo troverà nel suo percorso finale di stagione.
Matteo Cardia














