Una prima ancora maledetta. Per il quarto anno consecutivo la Dinamo Sassari parte con un ko nella giornata d’esordio della Serie A. Come nel 2022/2023, in quella occasione a Masnago, la Pallacanestro Varese ha fatto iniziare con il piede sbagliato il campionato dei biancoblù che nelle annate successive si sono poi arresi a Napoli e Scafati. Quella contro i biancorossi di coach Kastsitris è stata una partita difficile da inquadrare tra alti e bassi tipici delle prime uscite di una squadra che deve ancora trovare una sua dimensione, nonostante la pre-season avesse fatto intuire che difesa e intensità sarebbero state le chiavi del Banco di Sardegna 2025/2026.
Non è un buon inizio
105 i punti concessi a una squadra, sì in giornata di grazia (51,6% da tre, 65,5% da due), ma che si è presentata in Sardegna con più di qualche difficoltà , tra assenze e un roster che ha subìto già variazioni. Tanti, troppi i canestri concessi, nemmeno in preseason la Dinamo aveva fatto andare oltre i 90 punti la propria avversaria (90 concessi al Chenmitz nella prima delle due amichevoli di Nuoro). I meccanismi difensivi da oliare (specialmente in qualche scalata) e un’intensità da ritrovare, con alcuni tiri concessi a Varese pressocché aperti, sono senz’altro dei concetti su cui si lavorerà in settimana al Pala Serradimigni: questi gli aspetti che sono emersi di più in una partita in cui non tutto è da buttare. La capacità di reazione nel secondo quarto è forse il bagaglio più prezioso da portarsi dietro, con una Dinamo sotto anche di quindici lunghezze che ha avuto il pregio e la forza di rispondere alle difficoltà in pochi minuti: decisivo in questo è stato il capitano Rashawn Thomas. Il numero 25 ha dato la scossa con alcune giocate e si è dimostrato ancora leader di una squadra in cui molti devono prendere le misure del campionato italiano. Come è fisiologico che sia, i vari Buie, Johnson e Marshall, hanno staccato e riattaccato la spina, dando tutti un contributo sufficiente in attacco (tutti in doppia cifra), ma incostanti in difesa, con la guardia ex Neptunas e l’ala arrivata dal campionato israeliano che sono mancati un po’ nella propria metà campo. Tutti aspetti da migliorare, con un contributo dalla panchina che altrettanto può essere migliorabile: come per i titolari, gli esterni non partiti in quintetto hanno un po’ faticato con Beliauskas e Zanelli non sempre sul pezzo. Passando al reparto lunghi, la prima domanda da farsi è quella della sua gestione nel corso della gara: contro una squadra senza un lungo vero, si poteva forse cercare maggior gioco nel pitturato? I numeri parlano di una sfida a rimbalzo vinta dalla Dinamo (seppure di poco 32 contro 29) con McGlynn, il centro più in palla almeno in attacco, che è rimasto forse qualche azione di troppo in panchina nel finale. Facile dirlo ora a partita conclusa e con un referto giallo tra le mani, ma il lungo americano non ha affatto sfigurato, anche se come tutti ha sofferto la dinamicità di Nkamhoua che sta ancora cavalcando l’entusiasmo di un ottimo Europeo con la maglia della Finlandia.
Ripartire
105 punti subìti, ma anche 102 segnati. Un concetto sottolineato anche da Bulleri in conferenza stampa, ed è proprio da questo numero che la Dinamo deve ripartire. Lungo il corso della gara è emersa la voglia di passarsi il pallone, di cercare comunque un tiro logico, senza forzature. Sassari non sempre ci è riuscita per la verità , ma i 26 assist sul tabellino sono il dato più alto fatto registrare fin qui nel primo turno di Serie A, pari a Trapani e Reggio Emilia. Non male per una squadra che ha fatto vedere che i margini di miglioramento su cui lavorare sono specialmente in difesa: cambi, show e capacità di accorciare sul tiro avversario saranno concetti su cui ribattere in settimana, aspetti che hanno fatto sì che Alviti e il già citato Nkamhoua segnassero rispettivamente 26 e 28 punti a testa. Una settimana che sarà chiave per il futuro della Dinamo, visto che poi dalla prossima inizierà il doppio impegno campionato-FIBA Europe Cup. Per Bulleri e il suo staff saranno giorni completi di lavoro da sfruttare a pieno per arrivare pronti alla trasferta della Cremona del sardo Sasha Grant, sconfitta nel primo turno da Venezia e, sulla carta, destinata a un altro campionato di sofferenza per cercare di mantenere la categoria. Una gara da non sbagliare quella di domenica 12 ottobre per Thomas e compagni che poi affronteranno in rapida successione quelle che a scanso di sorprese, saranno le regine del campionato, Milano al Pala Serradimigni (nel lunch match di domenica 19 ottobre) e Bologna al Pala Dozza (domenica 26 ottobre). Il campionato è appena iniziato, ma prenderlo di rincorsa non gioverebbe a nessuno.
Matteo Porcu














