Dinamo Sassari, dall’addio di Dowe al nuovo duello con Venezia per Bilan

Essere forti della propria storia e delle proprie idee, senza illudersi che questo nel mondo della pallacanestro professionistica possa bastare per trattenere un giocatore. Con la lettera d’addio e l’annuncio di Tortona, le strade di Chris Dowe e della Dinamo Sassari si dividono ufficialmente. Senza rancori e con il sorriso, anche perché la società biancoblù ora dovrà guardare a quello che vorrà cercare e migliorare nel proprio roster.

Tentativo

Sassari non ha mai smentito il tentativo di provare a rinnovare il giocatore. Dowe nel corso della stagione ha cambiato prima il proprio volto e poi quello della squadra di coach Bucchi, che dal prodotto della Bellarmine University ha potuto sfruttare versatilità e personalità. Oltre tredici punti di media a partita tra campionato e playoff, accompagnati da quattro rimbalzi e quasi cinque assist. Numeri che testimoniano l’impatto soprattutto offensivo della combo-guard statunitense, utile a nello scacchiere di coach Bucchi a punire le scelte difensive altrui specialmente con la propria capacità di attaccare il ferro dal palleggio ma anche spalle a canestro, e di leggere bene le diverse situazioni createsi dal pick&roll. Per queste caratteristiche e per l’esperienza immagazzinata negli anni, Tortona – che quest’anno giocherà anche in Bcl – ha mosso i suoi passi, facendo valere il proprio peso economico che continua gradualmente a crescere. Per un giocatore dell’età di Dowe, classe 1991, e che ha sfondato tardi nel mondo della pallacanestro che può offrire salari di un certo livello, è nata così un’offerta che non si poteva rifiutare nonostante l’affetto e la proposta sassarese. Perché alla fine il pensiero del valore economico del proprio sforzo oltreoceano pesa più di tutto. Sono il mercato e anche il futuro a far le regole. Ed è qualcosa di cui la Dinamo in fondo è stata sempre consapevole. L’arrivo di Cappelletti (qui l’approfondimento) copre uno dei due spot che Sassari ha bisogno di occupare, con l’ex Verona che garantirà minutaggio e apporto certi. L’asse play-pivot è ancora dunque in parte da costruire. Ed è da questo tandem che probabilmente si capirà come la Dinamo vorrà muoversi sul mercato e in campo.

Asse play-pivot

La perdita di Dowe fa pensare alla ricerca di un giocatore che abbia qualità simili, ma che non sia una copia totale dell’ex Prometey. A Sassari potrebbe servire un giocatore capace di creare dal palleggio per sé e per i compagni, soprattutto sul pick&roll, anche meno fisico ma dal buon range di tiro, in grado possibilmente dimostrarsi più solido e continuo di Dowe stesso dall’arco (che è cresciuto comunque anche dai 6.75 nell’ultima parte di stagione, chiudendo con il 37% da tre). Molto come detto dipende anche però dalla tipologia di lungo su cui Pasquini e Bucchi decideranno di puntare. Se continuare sulla falsariga di un giocatore simile per caratteristiche a Stephens oppure abbinare a Diop, che rimarrà a Sassari salvo offerte irrinunciabili per ambo le parti e che comunque ha già avuto l’occasione di giocare con Cappelletti a Torino, un centro che possa dare più soluzioni spalle a canestro. In questo senso, nelle ultime ore si è fatta strada la voce di un nuovo interessamento per Miro Bilan. Il croato, in biancoblù dal 2019 al 2021 e per la seconda metà della stagione 2021-22, arriva da una annata di livello al Peristeri di Spanoulis, chiusa con oltre 12 punti di media, 8 rimbalzi e quasi 2 assist ad allacciata di scarpe. Sassari, secondo quanto riportato da Giuseppe Sciascia, avrebbe offerto un biennale al classe ‘89. Sull’esperto centro però, fa notare la nota firma di Superbasket e Prealpina, sarebbe piombata anche la Reyer Venezia di coach Spahija, alla ricerca di un lungo che prenda in mano l’eredità lasciata da Mitchell Watt. Anche in questo caso, il fattore economico potrebbe avere un peso, con gli orogranata che sarebbero passati in vantaggio e che potrebbero aggiungere al proprio roster un nuovo ex Dinamo. 

Matteo Cardia