Esperienza e solidità. Fattori che la Dinamo Sassari cercava per provare a evitare il susseguirsi di quegli eventi conosciuti nell’ultima stagione. Mattia Udom risponde a questa esigenza e a quella di creare un gruppo con dei capisaldi che possano facilitare l’integrazione e la comprensione dell’ambiente sassarese di chi arriverà da lontano.
Esperienza
Ala grande, all’occorrenza centro tattico in quintetti piccoli in cui sfruttare situazioni differenti, soprattutto se gli spot di due e tre dovessero essere occupati da elementi in grado di agire anche spalle a canestro. Senza però sottovalutare la forza fisica del giocatore e le situazioni da post alto contro i lunghi avversari. Le possibilità date dalla presenza di Mattia Udom nel proprio mazzo sono differenti. Il ruolo primario resta quello del cambio di un Bendzius che avrà bisogno comunque di tempo per riadattarsi a ritmi e carichi, malgrado quella del lituano si preannunci un’estate di prosieguo del lavoro di recupero definitivo dall’infortunio al tendine d’Achille cominciato al suo rientro in Sardegna, che aveva fatto sperare in un impiego già nell’annata appena conclusa. Anche perché l’azzurro è un giocatore a cui piace allargarsi sul perimetro – 2.7 triple tentate a gara nell’ultimo campionato con il 32% di realizzazione – più che navigare vicino al ferro, zona però dove potrebbe avere buon impatto grazie anche alla sua maggiore dinamicità, aspetto che tornerà utile anche sul proprio lato di campo. Tuttavia, Sassari si è soprattutto assicurata un giocatore che nelle ultime quattro stagioni, tra Brindisi e Trento, in uscita dalla panchina ha saputo mettersi a servizio della squadra. In casa Dolomiti ha giocato anche l’Eurocup, aspetto che potrebbe diventare non secondario nel caso in cui Sassari dovesse riuscire a giocarsi un posto in Bcl attraverso i tornei di qualificazione. Europa o meno, Udom è però ormai un giocatore esperto, un asset sicuro nella Serie A odierna. Un cambio di passo netto rispetto all’ultima stagione, con l’arrivo praticamente certo di Tambone (qui per leggere) che certifica la decisione della società di virare verso profili in grado di costruire uno zoccolo duro che si prenda cura del modo di intendere la pallacanestro a Sassari.
Dinamiche
Sassari si è mossa in anticipo sul mercato, ma la mole di lavoro è ancora elevata. Con le novità che però che potrebbero arrivare a stretto giro, come già preannunciato attraverso i canali ufficiali. Le scelte di Halilovic e Bibbins fanno pendere la bilancia verso altre due decisioni: da una parte un centro in partenza dalla panchina in grado di abbinare fisicità e atletismo, dall’altra in quintetto una guardia fisica, con punti nelle mani e creatività dal palleggio. Mentre per lo spot di ala piccola, nella tarda serata di oggi venerdì 31 maggio, la società ha annunciato l’ingaggio di Michal Sokolowski (qui la notizia). Un colpo importante e che rende evidente la preferenza per una squadra abituata al basket del Vecchio Continente visti i 3/5 europei. Sullo sfondo, intanto, prosegue il lavoro sui giovani. Giovanni Veronesi, in uscita da Piacenza e alla ricerca della sua prima reale chance in A1, sarebbe conteso tra Treviso e proprio i biancoblù. Il nome del classe ‘98 circola da diverse settimane e farebbe parte, così come quello di Vincini, di quel nucleo di azzurri attenzionati dal club e per cui il dialogo è aperto da tempo. Per i giovani sassaresi Riccardo Pisano e Alessandro Dore, invece, si potrebbe presto delineare un futuro lontano dalla Sardegna, per mettere in cascina minuti ed esperienza: A2 o B Nazionale, questo il range per fare le ossa e crescere con il sogno del cassetto di tornare a casa ancora più pronti. Con l’unica differenza tra i due che potrebbe essere data dalla necessità per Dore di chiudere il suo discorso a livello giovanile: la guardia 2006 avrà ancora la possibilità di fare un anno in Under19, un dato che probabilmente avrà una certa influenza sulla scelta del progetto futuro. L’ultima scelta però spetta alla Dinamo, che nell’ultimo anno ha potuto osservare i miglioramenti di entrambi durante la settimana e su vari parquet.
Matteo Cardia














