Una sfida particolare ma anche importante. La Dinamo Sassari, dopo lo scontro con Brescia, affronta un’altra pretendente alle prime posizioni della griglia playoff dietro i primi due posti occupati da Milano e Virtus Bologna, quella Brindisi che per cinque anni è stata casa del coach sassarese Piero Bucchi. Una partita che ha sempre avuto come ingrediente principale le emozioni sul campo. E la gara di domenica 30 gennaio al PalaSerradimigni non dovrebbe cambiare le consuetudini.
I precedenti stagionali
La squadra di Vitucci e quella biancoblù si sono affrontate già due volte in stagione: sono sempre stati i brindisini a spuntarla, sia in Supercoppa con il risultato di 76 a 66, che alla seconda giornata di LBA per 89-80. Entrambe le gare sono rimaste aperte sino all’ultimo quarto dopo i rientri di una Dinamo che nella prima occasione aveva visto Brindisi provare a scappare nel secondo periodo, mentre nella seconda aveva approcciato male la gara, perdendo contatto nei primi venti minuti per poi reagire tra terzo e ultimo quarto. In campionato era stato Raphael Gaspardo ad essere decisivo con una prova importante soprattutto dall’arco – 7 su 8 da tre – con Sassari incapace di avere costanza a livello difensivo ma abile nel costruire passo dopo passo il riavvicinamento fino al -4 prima di spegnere la luce sui possessi decisivi finali a livello difensivo.
Diversi
Quella delle 20:45 nell’ultima domenica di gennaio sarà comunque una sfida diversa per alcuni tratti. Brindisi tra dicembre e inizio gennaio ha avuto un periodo di appannamento che ha portato a fare qualche riflessione interna sul roster, modificato nelle ultime ore con l’entrata dell’ala grande De Zeeuw e soprattutto con l’arrivo di Alessandro Gentile. Dopo la risoluzione con Varese, il fratello di Stefano si è accasato in Puglia, dove proverà a rilanciarsi soprattutto dal punto di vista mentale, grazie anche alla presenza dell’allenatore che l’ha lanciato in Serie A. Vitucci avrà due ulteriori soluzioni negli spot di tre e quattro, ampliando le proprie possibilità offensive e togliendo parte delle responsabilità dalle spalle di Nick Perkins, secondo realizzatore della LBA. La Dinamo dall’altra ha cambiato in panchina, nel roster ma soprattutto nella mentalità con cui affronta ogni partita, riuscendo a reagire con positività nei momenti in cui gli avversari provano a trovare lo strappo giusto nel risultato.
Difesa e variabilità
“Dobbiamo essere camaleontici in difesa” ha detto coach Bucchi nella conferenza stampa dell’antivigilia. È la capacità offensiva di Brindisi a richiederlo: una squadra capace di poggiarsi su Nick Perkins, lungo atipico in grado di giocare lontano e vicino a canestro, su giocatori abili ad ampliare le spaziature e di striscia come Chappell e Gaspardo e su di un playmaker come Josh Perkins – che viaggia a 5,8 assist in LBA. L’arrivo di Gentile costringe la Dinamo ad avere ancora più concentrazione in difesa e a rimbalzo, vista anche l’attitudine di Brindisi nel guadagnarsi più possessi consecutivi dopo gli errori al tiro – 10,9 rimbalzi in attacco. Nick Perkins è il classico centro undersize che può mettere in difficoltà un giocatore come Christian Mekowulu, chiamato al riscatto dopo la brutta prova contro Brescia. Problemi che potrebbero portare di nuovo Diop in quintetto base: l’italo-senegalese, più rapido con i piedi, potrebbe guadagnare così ancora minuti a dispetto del primo acquisto della stagione 2021-2022 così come successo contro Trento e la Germani. Sul versante offensivo sarà importante la risposta di tutti gli effettivi per dare variabilità a un attacco che spesso si basa troppo sulle percentuali dall’arco. La diversità nelle soluzioni in attacco può riportare dentro gli schemi e in fiducia soprattutto Jason Burnell, utilizzato da Bucchi anche da quattro, bisognoso di ritrovare fiducia nel proprio lavoro spalle a canestro, cruciale per sé stesso e per aprire gli spazi ai tiratori dai 6,75.
Matteo Cardia














