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Dinamo Sassari, con Tortona un test che può cambiare il verso della stagione

Stephane Gombauld durante Banco di Sardegna Dinamo Sassari - Bertram Yachts Derthona Tortona | Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria
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Il secondo gradino da salire, l’ultimo prima di prendere un respiro e poter tirare una prima linea. Per la Dinamo Sassari arriva l’ennesimo esame della stagione, quello per capire se lo sguardo può volgersi all’obiettivo playoff senza più avere paura che gli obiettivi possano autodistruggersi. Un esame che assume una valenza diversa dagli altri non solo per la pausa che poi permetterà di aprire a riflessioni e riposo, ma anche perché davanti Sassari avrà una squadra che come i biancoblù si è scontrata con i propri cambiamenti e con le proprie difficoltà. Quella Tortona che ora, proprio come il Banco, ambisce a riprendere la parte di classifica più consona al proprio status costruito negli ultimi anni.

Momento

“Per me è più complicato questo match di quello di Milano”. Parola del coach dei sassaresi Nenad Markovic a due giorni dalla sfida contro la formazione guidata da Walter De Raffaele, che ha preso in corsa il posto che a inizio stagione era di Marco Ramondino. A Casale Monferrato, palla a due alle 19.00 di sabato 10 febbraio, sarà probabilmente una partita complicata come presentata dal tecnico bosniaco. In primis per il periodo vissuto dall’avversario, che dopo l’uscita inattesa dalla Champions League ha accelerato ulteriormente in campionato. Tre vittorie e solo una sconfitta – contro Milano in un finale punto a punto al Forum – da quando il Galatasaray ha messo fine all’avventura europea dei bianconeri. Diventano quattro su cinque dall’inizio dell’anno se si considera anche la vittoria contro Scafati, con la squadra che in tre occasioni è andata oltre quota 80 punti ma soprattutto ha tenuto sotto la stessa soglia squadre come quella campana, Reggio Emilia o Venezia. Numeri che testimoniano la crescita di un gruppo che sotto i consigli dell’esperto ex tecnico di Venezia ha ritrovato fiducia ed equilibri, grazie anche all’apporto di Ross e Kamagate, al ritorno di Dowe e alla ritrovata costanza di Weems. Costanza che la Dinamo cerca ancora e che per il momento più che dagli aspetti tattici passa da quelli mentali.

Tabù trasferta

Non smettere di ragionare nei momenti complessi, rispondere a dovere ai tentativi avversari di spezzare la partita o girare l’inerzia. Passa da questi aspetti, che possono contare ancor di più quando non si gioca sull’Isola, il compimento del passo decisivo verso il lasciarsi alle spalle il passato recente. In trasferta Sassari finora ha sempre fatto fatica e anche nell’unica vittoria stagionale lontano dal PalaSerradimigni, quella contro Pesaro, ha rischiato di rovinare tutto togliendo il piede dall’acceleratore nel finale. La vittoria con Cremona e la freddezza nel resistere ai tentativi avversari di risalire nel punteggio sono stati il segnale di una squadra che può essere continua, nonostante i limiti e i problemi ancora da limare, anche nei 40’. La prima missione della Dinamo prima della pausa lunga sarà ripetere lo stesso atteggiamento mostrato appena cinque giorni fa con la squadra di Cavina di fronte, sin dal primo quarto. È questo l’unico modo per creare i presupposti per la conquista di punti lontano da casa e allentare ulteriormente la pressione, ma soprattutto per credere di poter raggiungere quei playoff ancora più che possibili nonostante la concorrenza. Anche perché la classifica vede proprio in Tortona la squadra al momento da inseguire.

Chiavi

In attesa di capire se Tyree riuscirà a essere della gara nonostante i problemi intestinali riscontrati durante la settimana, Sassari dovrà soprattutto ripartire dalla difesa per provare a strappare due punti pesanti. Le opzioni offensive di Tortona sono diverse, complice la presenza di diversi tiratori sull’arco, di giocatori – anche esterni come Dowe e Weems di giocare spalle a canestro – o di lunghi che sanno sia aprire il campo che attaccare la profondità del pitturato. La responsabilizzazione di ogni elemento nell’uno contro uno a livello difensivo resta il piano base, anche se una maggiore attenzione rispetto alla gara con Cremona andrà messa sulla puntualità di comunicazione e aiuti. Una particolare attenzione andrà tuttavia messa sugli esterni. Il primo obiettivo dovrà essere quello di togliere ossigeno e di offuscare le idee di Colbey Ross (12 punti e 5.5 assist di media a gara). Senza dimenticare però l’importanza di Dowe e Baldasso nell’economia del gioco anche quando in campo da guardie. L’ex Varese sembra essere comunque, insieme a Kyle Weems, il giocatore chiave della Bertram in cui però non va sottovalutato l’apporto del solito Severini e dei due lunghi Kamagate e Radosevic. L’ex Milano andrà limitato soprattutto nell’efficacia dei giochi a due, mentre sia Diop che Gombauld dovranno essere bravi ad adattarsi alle caratteristiche dell’ex Bayern che può giocare sia vicino che lontano da canestro. La fisicità della squadra di De Raffaele imporrà ancora una volta un’attenzione particolare a rimbalzo, fondamentale che diventa ancor più cruciale guardando a come Sassari da un miglior lavoro sotto le plance può guadagnare l’opportunità di correre il campo e sfruttare la carta della transizione. Se la coralità in attacco resta la carta dal valore più alto per i biancoblù, è anche vero però che Charalampopoulos potrebbe avere nuovamente un ruolo importante nell’economia del gioco biancoblù, complice il vantaggio che l’ex Pesaro potrebbe avere in termini di peso e centimetro in base agli accoppiamenti avversari (con il solo Strautins che potrebbe avere un impatto simile). Situazione che potrebbe avvantaggiare il greco nel giocare per sé e anche per i compagni, nel tentativo di ribaltare il lato e muovere il pallone velocemente per trovare gli spazi giusti per punire le scelte difensive piemontesi.

Matteo Cardia

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