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Dinamo Sassari, con Milano una serie per continuare a sorprendere

Chris Dowe e Filip Kruslin dopo un canestro in Banco di Sardegna Dinamo Sassari - Umana Reyer Venezia | Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria
Chris Dowe e Filip Kruslin dopo un canestro in Banco di Sardegna Dinamo Sassari - Umana Reyer Venezia | Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria
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Ancora una volta contro, nuovamente giudici del destino l’una dell’altra. Dinamo Sassari e Olimpia Milano si ritroveranno per la sesta volta nella loro storia nei playoff, per la seconda occasione consecutiva nella semifinale che apre le porte all’ultima serie, quella che può valere il titolo iridato. Con i biancoblù di Piero Bucchi che proveranno a sorprendere un’Armani che dopo la stagione deludente in Eurolega punta tutto sul campionato.

Date

Il primo capitolo della serie – ancora una volta al meglio delle cinque – sarà al Forum di Assago, con palla a due alle ore 18 sabato 27 maggio. Il secondo round è previsto ancora in Lombardia lunedì 29 alle 21, stesso orario deciso per la prima gara – e per ora unica sicura – che si svolgerà sull’Isola giovedì 1 giugno. Un calendario che prevede gli stessi tempi avuti già nella prima serie con Venezia, con entrambe le squadre che hanno avuto le stesse tempistiche per chiudere i conti con le proprie avversarie. Anche Milano ha avuto infatti bisogno di una partita in più rispetto alle tre di per sé inevitabili, in maniera di certo più sorprendente rispetto a una Sassari che sulla sua strada aveva la più quotata Reyer, per avere la meglio di una coriacea Pesaro. Con la squadra di Repesa che dopo essersi conquistata con un ultimo colpo di reni i playoff è riuscita a regalare una gioia ai propri tifosi in Gara 3. Un passo falso che mostra come la possibilità di mettere in difficoltà gli uomini di Messina esista.

Mentalità

A Milano on andremo in gita” ha affermato coach Bucchi subito dopo il termine della serie contro Venezia. “Non saremo la vittima sacrificale di Milano” gli ha fatto eco il numero uno del club biancoblù Stefano Sardara. Parole che testimoniano le consapevolezze costruite dalla Dinamo tra stagione regolare e una serie di quarti di finale playoff vinta grazie a energia e personalità contro la Reyer. Convinzioni che possono essere determinanti per affrontare al meglio delle proprie potenzialità una corazzata come l’Olimpia. La squadra di Messina è cresciuta esponenzialmente dall’arrivo di Napier e ha trovato ancora più solidità nell’ultima fase della stagione regolare. Per questo è ancor più difficile che l’Armani abbia problemi a raccogliere il guanto di sfida, anche se la pressione preme più sul suo lato che su quello sassarese, specialmente dopo l’annata storta in Europa e la mancata vittoria della Coppa Italia.

Possibili chiavi

Sassari arriva al confronto dopo una serie giocata con rotazioni più ampie rispetto a quelle avute in stagione, con i minutaggi che sono stati spalmati su più giocatori e una panchina in grado di regalare un apporto determinante per superare l’ostacolo Reyer. In questo senso, oltre alle prove “consuete” di Robinson, Diop e Gentile, la prontezza di Raspino e la crescita di livello di Treier hanno fatto più che bene ai sassaresi, sia per una questione di fiato che difensiva, con la squadra che ha potuto mettere più aggressività sul parquet. Il lavoro nella propria metà campo sarà ancora più fondamentale per la Dinamo Sassari che ha intenzione di dire la sua nella serie. Qualcosa che era già stato chiaro nell’ultimo scontro con Melli e compagni nell’ultimo turno della stagione regolare, con un primo quarto quasi perfetto che aveva regalato una partita in totale equilibrio alla seconda sirena, prima che nel secondo tempo qualche problema in difesa e la panchina profonda facessero prendere il largo alle Scarpette Rosse (79-67 il risultato finale). Milano ha varie opzioni offensive, sia nel pitturato che oltre l’arco e può avere tanto da quintetto e panchina con grande continuità. Rallentarne la fluidità dei possessi dovrà essere il primo obiettivo per gli isolani. La partenza in gara quattro con Pesaro spiega più delle parole: 19 i punti segnati in quattro minuti scarsi con 5/5 da tre e soprattutto tanta sapienza e sagacia nel muovere il pallone. La responsabilizzazione difensiva di ogni giocatore già osservata contro la Reyer andrà dunque replicata, sia nella difesa uno contro uno, che in un senso più collettivo, sfruttando quella reattività di mani e di pensiero che contro i Lagunari ha aiutato i sassaresi a contrastare il gioco in post degli orogranata. Di fondamentale importanza sarà il lavoro su Napier, Shields, Voigtmann e Melli. Il primo ha girato la stagione dei milanesi ed è già stato decisivo nella gara di ritorno contro la Dinamo, con una prova offensiva da 19 punti tra cui quelli decisivi per scavare il primo vero distacco nella sfida. Il secondo, dopo alcuni momenti complessi, con Pesaro ha avuto ancora più responsabilità offensive dimostrandosi in crescita. Con l’ex Baskonia che costituirà un nuovo esame per Jones, salvo che Bucchi non decida di dirottare sullo statunitense quel Kruslin che può adattarsi difensivamente a più spartiti. Su Melli, Stephens e Diop dovranno invece confermare quanto già messo in mostra nelle ultime settimane, provando ad alzare ancora il proprio tasso di fisicità ma senza dimenticare la possibilità dell’ex Fenerbahce di armare la mano dalla distanza. Discorso simile potrebbe essere fatto per Bendzius, che dovrà probabilmente vedersela con un Voigtmann in forte ascesa e che insieme a Melli e Hines è la principale fonte meneghina a rimbalzo. Il resto dipenderà poi dalle scelte di Messina, che già nell’ultima uscita con Pesaro ha ripescato Pangos lasciando in tribuna Hall. Sul lato offensivo, Sassari dovrà provare ancora una volta a sfruttare la sua energia e la sua capacità di muovere bene la palla. Se da un lato la transizione potrebbe essere ancora una volta una delle carte principali da giocare, motivo per cui il lavoro difensivo prende ancora più importanza, Sassari dovrà tentare di mettere in moto il proprio pick&roll. Diop sarà probabilmente l’osservato speciale e dovrà provare ad andare oltre a quelle che saranno attenzioni precise su di lui. Una situazione che potrebbe portare però a dei vantaggi sul perimetro che i portatori di palla sassaresi dovranno essere capaci di leggere, anche perché potrebbe facilitare la messa in ritmo di elementi come Bendzius. Capitolo a parte poi per Chris Dowe, giocatore dimostratosi cruciale per le sorti sassaresi specialmente in attacco. Nell’ultima partita di stagione regolare contro Milano, l’ex Prometey non era riuscito ad attaccare il ferro in maniera continua e sfruttare il suo fisico spalle a canestro. In questo senso, riuscire a forzare i cambi milanesi e permettere alla combo-guard statunitense di confrontarsi contro giocatori più piccoli, come ad esempio Napier, potrebbe essere una delle chiavi offensive biancoblù.

Matteo Cardia

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