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Dinamo Sassari: cinismo e testa, Trieste prova di maturità

La Dinamo Sassari in uscita da un time-out | Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria
La Dinamo Sassari in uscita da un time-out | Foto L.Canu / Ciamillo-Castoria
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Crescere, confermarsi, maturare. La Dinamo Sassari mette altri due punti in classifica, balza a ridosso dei primi piani con una partita in meno giocata sul calendario ma soprattutto si diverte nel creare per sé stessa e nel disfare i piani altrui. Dopo Trento a cadere è Trieste, e la campagna nel nord del Paese non poteva concludersi meglio.

Letalità

Il Banco di Sardegna ha fatto subito capire che sarebbe stata una serata diversa al tiro rispetto a quella di domenica 6 marzo, quando sul parquet della BLM Group Arena a far sì che gli uomini di Bucchi portassero a casa la vittoria era stata prevalentemente la difesa. Pronti, via e il primo canestro è una tripla di Bendzius. Un segno premonitore di quella che poi per il lituano è diventata una serata quasi perfetta dall’arco – 8/12 a fine gara – e di quali ritmi la Dinamo avrebbe potuto tenere. Palla dentro per Mekowulu e Diop o palla fuori sull’arco, il risultato è rimasto lo stesso per i primi venti minuti, con un secondo quarto in cui la Dinamo ha definitivamente preso il controllo della gara, guidata da un Robinson in cabina di regia capace di smazzare nove assist già prima dell’intervallo. Da una parte il divertimento e il ritmo, dall’altra la capacità di compiere le scelte difensive con i giusti tempi, sia nei cambi sui blocchi – come dimostrato dalla stoppata di Diop su Banks – che nelle rotazioni difensive che hanno forzato gli attacchi triestini fino anche alla palla persa in più occasioni. Fino a metà terzo periodo la Dinamo è rimasta sulla stessa lunghezza d’onda, andando oltre i venti punti di vantaggio. Poi una normale reazione di Trieste e qualche errore al tiro hanno fatto sì che il divario si assottigliasse, complice anche qualche distrazione difensiva. E’ proprio in questo momento che però i biancoblù hanno dimostrato, ancora una volta, di essere lontani parenti di quelli visti nella prima parte di stagione: freddezza e consapevolezza sono venuti fuori, certificati, a meno di due minuti dalla fine, dall’ottava tripla di Bendzius che ha chiuso definitivamente la contesa.

Record e ricordi

Della serata contro l’Allianz restano i punti in classifica e i record, oltre che i buoni ricordi. I sedici assist di Gerald Robinson sono un nuovo massimo nella storia della Dinamo, che vede così sorpassati i 15 di Travis Diener che l’ex playmaker della Virtus Roma aveva già eguagliato. I tredici punti di Diop invece sono il massimo in carriera in LBA per il lungo senegalese di formazione italiana. Quella dell’ex Torino è stata una partita che ha provato nuovamente i miglioramenti dell’ultimo periodo. Ma nonostante tutto a sorprendere di più è stata la prova di un Mekowulu ringraziato a fine partita da coach Bucchi: 9 punti, 8 rimbalzi, 2 palloni recuperati e 0 perse. Tutto in una partita che potrebbe essere stata l’ultima giocata in biancoblù. L’arrivo in Sardegna di Bilan nella mattina del 10 marzo certifica un innesto che avverrà in tempi brevi e che forse porterà il croato a esordire già domenica 13 marzo alle 18 contro Tortona. L’arrivo porterà sicuramente al taglio di uno dei 6 stranieri nelle rotazioni e il principale indiziato è proprio il nigeriano che potrà trasferirsi solo all’estero per via della chiusura del mercato tra le squadre italiane. Dopo le tante difficoltà, soprattutto a livello di inserimento nei meccanismi sassaresi, Mekowulu sembra essere cresciuto a livello mentale, la chiave per aprire lo scrigno delle potenzialità sul campo. Un cambiamento forse arrivato troppo tardi ma che rende chiaro il talento di un giocatore vittima forse di un inizio di stagione che non ha portato a quello che si sperava.

Nuova sfida

Contro Tortona alla Dinamo servirà un’altra partita di livello sotto il profilo difensivo. Ricalcare il parquet con la stessa attenzione nella propria metà campo sarà fondamentale per arginare una squadra capace di segnare tanto e di far male soprattutto dall’arco. All’andata la Dinamo perse 95-89, subendo 40 punti nel solo terzo periodo che furono decisivi per il risultato finale. Fu la gara che decise le sorti di Demis Cavina e che mise le basi per l’avvento di Piero Bucchi in Sardegna. Contro la squadra piemontese si chiuse un piccolo ma importante ciclo negativo. Ora la sfida potrebbe portare a Sassari sei punti in una settimana: il tempo scorre veloce, Sassari sembra aver imparato di nuovo a vincere.

Matteo Cardia

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