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Dinamo Sassari | Carattere e gestione: con Utena gara da cui imparare

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Esordio positivo, almeno nel risultato, per la nuova Dinamo Sassari di coach Nenad Markovic che in occasione della prima gara ufficiale della stagione ha risposto presente, strappando il pass per la finale con in palio la qualificazione alla prossima BCL. Una sfida approcciata bene, con diversi segnali positivi arrivati all’indirizzo del tecnico bosniaco, ma anche alcuni su cui bisognerà lavorare in fretta per evitare epiloghi spiacevoli in vista del confronto con Bonn in programma domani 22 settembre alle ore 20.30.

Fattore Bendzius

Approccio deciso, cattiveria nei momenti cruciali della gara e fiducia. La Dinamo di coach Markovic, in occasione dell’esordio ufficiale vinto per 77-73 contro la Juventus Utena, ha ben impressionato in termini di atteggiamento. Ed è forse questo l’aspetto più importante messo in evidenza e sotto la lente di ingrandimento dopo un’annata con più bassi che alti in termini di spirito. I biancoblù sono apparsi in fiducia, consapevoli dei propri mezzi e capaci di reggere la pressione data dalle minime possibilità di errore. La presenza di Bendzius in questo senso è stata decisiva, con il numero 20 che ha dimostrato di essere capitano non solo nel ruolo ma in particolare sul campo. Qualità ma allo stesso tempo voglia di combattere, triple e canestri che hanno indirizzato la sfida prima, gomiti alti e grinta che sono state da esempio nei momenti difficili poi. Una prestazione incoraggiante e una presenza rassicurante e carismatica, con un’indole che i tanti nuovi arrivati dovranno prendere come esempio.

Gestione

Contento per la vittoria, meno di come abbiamo gestito il match”, parole e musica di coach Markovic al termine del match contro i lituani. La Dinamo ha vinto, ma non ha pienamente convinto il proprio tecnico nella gara di ieri 20 settembre. Bene la partenza, buono il carattere, importante anche l’apporto di diversi nuovi interpreti come Bibbins e Sokolowski, meno però la capacità di gestione all’interno dei 40 minuti. Vero che in campo ci sono anche gli avversari, vero che non sempre si può andare al 100%, ma è altrettanto vero che l’aspetto che più è mancato nella semifinale dei Qualifiers è stata la continuità di ritmo e rendimento. Due volte infatti i biancoblù hanno dilapidato il +16 di vantaggio, rischiando più del dovuto e permettendo ai lituani di ritornare prepotentemente in gara in particolare nel finale. Una beffa scampata che deve insegnare, ma anche lecita e giustificabile. Non va dimenticato che la Dinamo ha mantenuto solamente due interpreti della scorsa stagione (Cappelletti e Bendzius) ed è una squadra che lavora insieme da poco più di un mese. Un gruppo che deve conoscersi e che si è ritrovato ad affrontare la prima gara ufficiale con una sfida da dentro o fuori che vale quasi quanto l’intera stagione. 

Gli avversari

A sorpresa saranno i tedeschi del Bonn a sfidare la Dinamo Sassari. La squadra tedesca, vincitrice della Champions League appena due anni, partiva sfavorita contro Andorra, ma lo strappo nel secondo quarto è stato decisivo e irrecuperabile per gli spagnoli del Morabanc. Guidati da un Darius McGhee da 37 punti (niente male per essere la prima partita fuori dai confini statunitense per la guardia classe 1999), la squadra di Moors si è guadagnata la finale contro il Banco di Sardegna: oltre a McGhee, la Dinamo dovrà fare attenzione al centro canadese Thomas Kenendy, all’ala piccola Phlandrous Fleming Jr. e al tiratore tedesco-statunitense Sam Griesel.  Aiuti e intensità difensiva saranno fondamentali, con Fobbs (ex della gara) che potrebbe essere una degli antidoti più efficaci per limitare un attacco che ha sfiorato i 100 punti nella semifinale contro Andorra (99-91).

Andrea Olmeo

 
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