Sempre più protagonista, sempre più vitale per i destini di una Dinamo Sassari che si è potuta rilanciare nella corsa playoff grazie alla sua crescita. Dall’arrivo di Piero Bucchi, Eimantas Bendzius ha ritrovato fiducia e centralità nel progetto biancoblù, fino a diventare una delle chiavi principali per aprire la porta dei playoff a fine stagione regolare.
Cruciale
Nelle ultime tre gare, le prime dopo un mese di sosta forzata intervallata solo dalla difficile trasferta a Pesaro per le Final Eight di Coppa Italia giocate proprio senza il lituano, Bendzius è stato capace prima, contro Trento, di far capire quanto la sua presenza e il suo aiuto anche senza grandi percentuali fossero importanti, poi con Trieste e nella sconfitta con Tortona di come basti poco per armare la sua mano ma anche di come la cattiveria per attaccare il ferro faccia parte del suo arsenale. Dopo una prima parte di stagione in cui appariva tagliato fuori dagli attacchi, costretto a ricercare una propria confidenza con il canestro solo grazie alle proprie forze, il numero 20 biancoblù è tornato a colpire con facilità. Merito di coach Piero Bucchi, capace di ridargli gli spazi preferiti da cui colpire – su tutti i quarti di campo tra angolo e mezzo angolo – ma anche di compagni in grado di confezionare tiri con i piedi per terra, con una menzione speciale per Gerald Robinson.
L’importanza di Bendzius però è messa in evidenza anche dall’atteggiamento in campo verso i compagni e non solo. E le parole utilizzate per commentare il proprio record personale di punti – 29, eguagliata la prova di ottobre 2020 contro Venezia – e la sconfitta di domenica 13 contro la Bertram Derthona lo certificano. “Non sono felice per il record eguagliato. Non siamo riusciti a vincere un match importante, soprattutto per il fatto di non aver tolto loro certezze, le cose che sanno fare meglio, gli abbiamo permesso di prendere confidenza. “Dobbiamo ritornare in palestra, migliorare gli aspetti difensivi che abbiamo sbagliato e riuscire ad inserire al meglio Miro che per noi sarà fondamentale”. Parole che sulla carta vanno oltre l’importanza del singolo ma che sembrano tratteggiare il profilo di un leader.
Recupero
Dall’arrivo di coach Bucchi sulla panchina sassarese Bendzius viaggia a 19.7 punti di media e ha rialzato le sue percentuali da tre fino al 46,8% che vale il terzo posto nella classifica degli specialisti dietro solo a Kyle Weems e Jamarr Sanders, che però hanno meno impatto in termini numerici sui rispettivi attacchi. Bendzius infatti oggi è l’undicesimo realizzatore della lega e in squadra rimane solamente dietro a Robinson (16 di media per l’ex Chemnitz). Il lavoro del coach ex Cantù nel recuperare il lituano è stato cruciale. Non solo in termini di produzione offensiva ma anche per l’importanza che può avere sugli equilibri di squadra: perché un miglior Bendzius è importante per la crescita di Treier, ma soprattutto per consentire agli altri tiratori biancoblù maggiori spazi. In prospettiva, avere la coppia Bendzius-Bilan è un’occasione che elementi come Kruslin e Logan, con il Professore che nell’ultimo periodo è stato ondivago nelle percentuali, dovranno essere pronti a sfruttare.
Il lavoro fatto sull’ala arrivata nella scorsa stagione per ora non è riuscito con Jason Burnell. Il classe ‘97 deve ancora ritrovare lo smalto migliore, malgrado abbia dimostrato soprattutto contro Trento di poter fare la differenza, specialmente in difesa. Anche contro Tortona nel quarto periodo l’ala statunitense è rimasta in panchina nei minuti finali e non si tratta di una prima volta in stagione. È vero che il lavoro di Burnell è spesso costruito su piccoli tasselli invisibili nelle statistiche ma che risultano alla fine dei 40′ fondamentali, così come è normale che, a seconda delle letture, le scelte dell’allenatore possano differire da quelle iniziali. Non è mai facile però per un giocatore che parte in quintetto restare seduto in panchina nei finali di gara. Un aspetto da non sottovalutare ma dove a fare la differenza sarà il lavoro sui dettagli, soprattutto in attacco, del singolo giocatore, chiamato a reagire a uno dei primi periodi difficili della propria giovane ma già importante carriera.
Matteo Cardia














