“Speriamo di recuperarlo al meglio perché l’anno prossimo potrà essere importante, ora non possiamo pensare a un suo rientro“. Piero Bucchi non ha mai difettato di sincerità . Così, un’altra volta, non si è tirato indietro rispetto a una domanda che dopo mesi di attesa era normale riaffiorasse. Perché il rammarico per l’assenza di Eimantas Bendzius resta qualcosa di tangibile in casa Dinamo Sassari, ma soprattutto nell’ambiente circostante, che nel lituano aveva individuato un punto fermo. Tutto però sembra essere rimandato ormai alla prossima stagione, un futuro che ora appare lontano e che costringe chi resta a disposizione a cambiare marcia.
Dispiacere
Quello del nativo di Klaipeda era stato l’ultimo di una serie di infortuni in periodo di preseason, anche se avvenuto a più di quindici ore di volo di distanza. E soprattutto quello più grave, sia in termini di tempi di recupero, che sotto il punto di vista degli equilibri di una squadra che aveva nel nazionale lituano uno dei punti forti anche perché in grado con la sua pericolosità di far avere vita più semplice agli altri giocatori. Basti pensare a come le qualità di Bendzius dall’arco avrebbero reso meno affollato il pitturato e quanto sia mancato nelle situazioni di digiuno offensivo troppo prolungato. L’infortunio al tendine d’Achille durante i Mondiali hanno estremamente complicato i piani di una Dinamo Sassari che a settembre si aspettava forse solo di dover concedere al classe ’90 un po’ di tempo per respirare dopo l’estate piena di impegni, e che invece si è ritrovata a dover esplorare il mercato in un momento in cui l’offerta era diversa rispetto a quella di appena un paio di mesi prima. Il ritorno in Sardegna dopo l’operazione per iniziare una nuova fase della propria riabilitazione all’ordine del preparatore fisico Matteo Boccolini aveva gettato i semi della speranza del tifo sassarese. La realtà però di un infortunio rilevante sul piano fisico si è fatta largo fino alle parole del coach bolognese, che affidandosi anche alla sua esperienza ha implicitamente fatto capire che affrettare i tempi non sarebbe stato utile soprattutto per il giocatore, che dopo aver finito il percorso riabilitativo avrà bisogno di riprendere confidenza con il ritmo della partita.
Messaggio
Le dichiarazioni di Bucchi sono però dall’altra parte un messaggio per chi si è trovato a raccogliere momentaneamente l’eredità dell’ex Rytas Vilnius. Charalampopoulos, ma soprattutto McKinnie senza dimenticarsi di Treier. Le responsabilità di Bendzius si sono spostate sulle spalle di chi finora ne era rimasto alle spalle e su chi, invece, è arrivato in Sardegna in estate per dare una mano concreta al gruppo sassarese, anche se in momenti e in modi differenti. Treier sembrava poter prendersi la propria opportunità , ma dopo la prima parte di annata le decisioni sono cambiate. Bucchi non ha chiuso le porte all’ex Montegranaro, chiarendo in conferenza stampa la scelta arrivata in contemporanea al passaggio di Charalampopoulos nello spot di quattro. Dalla modifica degli assetti, la crescita dell’ala greca è stata evidente, con il tentativo di rispolverare la propria doppia dimensione tra gioco spalle a canestro e perimetrale che ha dato i suoi frutti un più di una occasione nelle ultime settimane. Tuttavia, resta il nodo della costanza in attacco, che sembra dipendere più da un aspetto mentale che dalla qualità dei tiri presi. Incertezze spesso nascoste però dall’utilità negli altri lati del gioco, contrariamente a un McKinnie che, dopo aver brillato contro Pistoia, nell’ultimo confronto con Cholet ha difettato di coraggio in attacco ma soprattutto di capacità di leggere diverse situazioni in difesa. La scelta di Bucchi di far uscire l’ex Golden State dalla panchina sembrava essere quella giusta e probabilmente lo rimane vista la maggior facilità di approccio alla gara. Se la parte conclusiva di gennaio, insieme alla prima settimana di febbraio, sarà la parte di stagione in cui Sassari potrà capire definitivamente chi è, il discorso si fa ancora più marcato per l’ala statunitense. Costanza è l’elemento necessario per andare il solo scorgere delle potenzialità , ma soprattutto per convincere il pubblico sassarese sulla bontà della scelta fatta a settembre inoltrato. In attesa che i tempi si facciano maturi per il ritorno di chi ha deciso di scrivere il proprio nome nella storia recente di Sassari.
Matteo Cardia














