Cinque vittorie nelle ultime sei partite, la seconda consecutiva in trasferta come mai era successo in stagione che vale il quinto posto in classifica e una differenza canestri con Brescia portata a proprio vantaggio. L’80-93 della Dinamo Sassari al PalaLeonessa contro la squadra di Magro è l’ennesima conferma del cambio di passo sassarese. Un periodo positivo che lascia un po’ di amaro in bocca per le mancate Final Eight, ma che porta la squadra alla pausa lunga con uno spirito diverso se si pensa alla sosta nazionali di novembre scorso.
Momento
Allora la Dinamo faceva fatica a definirsi squadra. L’addio di Onuaku forzato dalla condizione mentale del giocatore che si sentiva ormai fuori dal progetto, gli infortuni a condizionare ancora la completezza di un gruppo in cui Dowe, Treier e Gentile litigavano con i propri fisici. E soprattutto un umore da ricostruire. Piero Bucchi e il proprio staff allora hanno preso un’altra volta lo scalpello, lo stesso utilizzato nella scorsa stagione, per modellare un gruppo che qualche potenzialità la faceva intravedere. I passi falsi ci sono stati, con Milano il primo e l’ultimo con Napoli, ma il risultato alla fine sembra far sperare bene per il futuro. Con tutti i giocatori, dal quintetto alla panchina, che hanno fatto un salto di qualità non indifferente tra mentalità e condizione atletica. Perché la Dinamo è tornata a tirare bene e in fiducia, ma soprattutto a essere intensa, per rispetto del suo nome e della sua storia recente.
Dowe e non solo
Con Brescia a far la differenza è stato ancora una volta l’approccio. Sassari ha coinvolto da subito Stephens, permettendo al lungo statunitense di mettersi dentro la partita dal punto di vista offensivo e di intimidire Odiase che arrivava da un ottimo periodo. L’ex Igokea ha continuato poi a svolgere un lavoro meno evidente ma importante in difesa, seguito a ruota da un Diop entrato ancora una volta dalla panchina con la giusta dose di fisicità . Le percentuali al tiro non sono state subito ottime, ma l’impatto di Gentile ha rimesso le cose al proprio posto. Con il Banco che così ha cominciato a dare armonia ai possessi, a saper pazientare e a colpire su diversi piani, spinta da un Dowe bravo a forzare in alcune situazioni pur senza deragliare. Il terzo e ultimo quarto, dopo il 36-46 dell’intervallo, sono stati un’altra importante prova mentale per i sassaresi, rimasti a secco per più minuti in più frangenti di entrambi i tempi. Brescia è tornata prepotentemente vicino, con Sassari che però con il rientrante Robinson prima e soprattutto con Dowe e Bendzius nel quarto finale ha saputo respingere gli assalti. Soffrendo in alcune situazioni, complici anche i cinque falli di Jones già nel terzo periodo, ma ritrovandosi in fretta nel momento in cui la risposta era necessaria. L’ex Prometey meriterebbe un capitolo a parte. La sua crescita era evidente (ne avevamo parlato qui), ma nell’ultimo quarto si è vista una leadership e una lucidità oltre le aspettative. Ventidue punti finali, tredici nel solo quarto periodo, l’assist – sui cinque totali – per la tripla decisiva di Bendzius e sei rimbalzi. Un’altra partita totale e decisiva per la decima vittoria in stagione dei sassaresi.
Nuovo esame
Ora arriva un altro tipo di esame per i biancoblù di Bucchi. La pausa lunga tra Final Eight e nazionali, con Bendzius e Treier che saranno impegnati con le rispettive selezioni, ferma i sassaresi nel proprio momento migliore della stagione. Diversamente dalla prima pausa, è probabile che gli statunitensi possano far ritorno negli Usa e così la gestione del riposo e dei lavori sarà di fondamentale importanza per arrivare pronti alla sfida che vedrà il ritorno di Marco Spissu in Sardegna con la maglia di Venezia il prossimo 4 marzo. La squadra avrà il giusto tempo per respirare, ma dovrà essere capace di riattaccare la spina e di non perdere il filo con quanto fatto. Con la Reyer sarà una sfida particolare, ma anche una gara in cui il tentativo di ribaltare la differenza canestri dell’andata – anche se difficile visto il +10 orogranata – sarà importante tanto quanto a Brescia. Anche se il focus resta un successo che consentirebbe ai biancoblù di portare la striscia positiva fino a quattro e di restare in una quinta piazza che solo due mesi fa appariva più che lontana.Â
Matteo Cardia














