L’intenzione è quella di non fermarsi. Nenad Markovic ha fatto capire anche nell’ultima conferenza stampa che la Dinamo Sassari vuole provare a continuare a correre. Nella corsa a ostacoli che vale la possibilità di guadagnarsi un accesso ai playoff insperato solo fino al recente passato, Sassari trova di fronte a sé per la prima volta una squadra con lo stesso obiettivo. Quell’Aquila Trento che in passato ha rappresentato una delle squadre più indigeste dell’intero campionato e che proprio come i biancoblù non vuole abbandonare la corsa verso la post-season.
MentalitÃ
Volontà , capacità di reazione, idee chiare in campo. La Dinamo nelle ultime tre settimane è riuscita a unire i tre punti fondamentali per riuscire nell’impresa che solo poche settimane fa sembra implausibile, quella di strappare punti alle tre prime della classe. Il fuoco di paglia temuto dopo la vittoria con Bologna è divampato in qualcosa di più convincente, per gioco espresso e per il carattere venuto a galla. Quello di Trento sarà però un esame fondamentale per i biancoblù. Prima di tutto sotto il profilo psicologico, poi per tutti gli altri lati della realtà cestistica. Perché Sassari non si presenterà più da underdog, ma sul parquet scenderà da squadra considerata tra le più in forma del campionato. E perché sul parquet trentino Tyree e compagni arriveranno con una differenza canestri da difendere (qui per il quadro completo), anche qualora la partita finisse su una strada sconosciuta a quella della vittoria sassarese. La capacità di relazionarsi al nuovo vestito da indossare, sentirlo proprio senza lasciarsi trasportare dall’ego ma anzi, ricordarsi con quali tessuti addosso si è partiti prima di unirsi al ballo delle pretendenti che vale un posto tra le prime otto, sarà la chiave di una sfida che si preannuncia equilibrata. Trento è una squadra che vive un momento altalenante, due vittorie nelle ultime sei complici i diversi problemi fisici avuti in gruppo anche nell’ultimo periodo, ma come detto da Markovic è una squadra di respiro europeo e con giocatori di talento.
Quadro
Della sfida non saranno né Quinn Ellis, né Mattia Udom. Il dubbio rimane in casa Trento per Andrejs Grazulis (13.9 punti a gara), primo terminale offensivo di una Dolomiti che ha nella capacità di cercare il tiro aperto migliore possibile la sua peculiarità . Il lettone è il giocatore maggiormente indicato, così come Baldwin (13.1 punti), a spezzare gli equilibri a giochi rotti, in caso contrario i numeri degli assist – o anche il primo quarto contro Brindisi dello scorso turno – rendono chiara l’idea principale (19,9 assist a gara, seconda in Serie A). Riuscire ad avere un buon livello di aggressività sul perimetro, ma anche la giusta comunicazione in difesa sulle rotazioni, sarà così fondamentale per Sassari per rendere meno incisive le idee avversarie. E avere così di conseguenza la possibilità di gestire i ritmi della gara, aspetto che si preannuncia fondamentale come il lavoro a rimbalzo, perché Trento non avrà i classici centri muscoli e centimetri, ma ha la fisicità giusta per mettere in difficoltà Sassari che dovrà rispondere con quell’energia mostrata anche contro Brescia. Markovic spera di avere tutti gli effettivi nonostante i problemi confermati anche in conferenza stampa, con l’osservato speciale Diop che dovrebbe essere comunque della gara. Il centro senegalese potrebbe essere fondamentale insieme a Gombauld per dare più soluzioni possibili all’attacco di una Dinamo in cui la prestazione sia di Charalampopoulos che di McKinnie potrebbe però essere quella più funzionale a portare la gara dalla propria parte. Il greco ha qualche chilo e centimetro in più da sfruttare contro i pari ruolo, mentre lo statunitense ha nella propensione al rimbalzo offensivo la chiave per togliere sicurezze agli avversari. Sugli esterni Jefferson e Tyree potranno sfruttare il proprio passo diverso rispetto a guardie più prestanti, ma le responsabilità sono importanti anche in difesa sia contro Mooney – possibile mismatch con Jefferson – che contro il già citato Baldwin. Le ultime ore saranno quelle decisive per capire come si presenterà Sassari, ma tutto parte da una mentalità e da una fame che la Dinamo deve confermare di avere negli scontri diretti. La lotta per il posto desiderato è ormai aperta.
Matteo Cardia














