La quinta vittoria consecutiva, la settima del 2023 in cui sono arrivate solo due sconfitte. Ma anche un successo che prova l’esistenza di alcune consapevolezze solo in parte figlie del momento positivo. Perché se vincere aiuta a vincere, un’identità la si costruisce con il tempo in maniera chiara. E la si vede soprattutto quando il luccichio è meno accecante rispetto ad altri momenti. Proprio come è successo a Scafati a una Dinamo Sassari estremamente concreta, che è riuscita a portarsi a casa una partita che a dispetto del 80-90 finale è stata piuttosto spigolosa fino al suono dell’ultima sirena.
SoliditÃ
L’assenza di Jones è stata il primo ostacolo da superare. Così come da superare è stata la mancanza di Devecchi, che al di là dei pochi minuti in campo resta sempre la guida dello spogliatoio sassarese. Ma come detto più volte nelle ultime settimane, il miglioramento di Sassari si nota soprattutto dalla capacità del collettivo di assorbire, più che semplicemente rispondere istintivamente ai problemi presentati dall’attualità . I minuti di Raspino, partito in quintetto dopo più di un mese senza calcare il parquet, sono stati importanti soprattutto a livello difensivo nel primo quarto. L’ex Biella ha poi provato a lavorare su Logan sul finire del secondo, finendo in difficoltà come tutti i compagni fino all’ultimo periodo. Secondo quarto in cui la Dinamo ha avuto tanto da un Treier più che presente su ambo i lati del campo, in grado di sostituire un Bendzius da risparmiare visti i due falli sulle spalle. Dieci punti e quattro rimbalzi per l’estone in appena dodici minuti, che sono serviti alla squadra di Bucchi per tenere a distanza gli avversari mai domi. Segnali fondamentali in vista di un periodo intenso dal punto di vista mentale, oltre che fisico, che si aprirà già sabato 18 nello scontro diretto con Varese al PalaSerradimigni.
ComplessitÃ
Che quella con Scafati non sarebbe stata comunque una partita semplice lo dicevano i minuti giocati dai campani contro Milano e una classifica che già prima della sconfitta con i biancoblù vedeva la Givova tra le squadre impegnate a lottare per la salvezza. Così come poteva farlo capire la presenza di David Logan dall’altra parte. Il Professore è stato il mezzo per permettere agli uomini di Sacripanti di immaginare di potersi avvicinare al proprio fine. Soprattutto per quanto mostrato tra secondo e terzo periodo, quando i padroni di casa hanno impattato con la tripla di Mian sul 62 pari, in un quarto in cui Sassari aveva fatto invece più fatica a trovare la fluidità offensiva vista in precedenza, concedendo poi troppi secondi possessi agli avversari (13 i rimbalzi complessivi catturati da Thompson e compagni). Nell’ultimo periodo però Sassari è tornata a far vedere quella concentrazione decisiva per prendersi la gara. Kruslin dopo un inizio non semplice si è preso la scena in difesa su Logan, finendo per prendere anche fiducia in attacco, mentre dopo alcuni istanti Sassari ha cominciato a lavorare meglio a rimbalzo e ad avere più cura nei propri attacchi limitando le perse (15 comunque a fine gara). Un quadro che ha permesso ai biancoblù di tirare con oltre il 60% complessivo negli ultimi dieci minuti accompagnato da un pesante 9 su 11 dalla linea del tiro libero. Se è vero che è il gruppo l’arma principale della Dinamo di Bucchi, dall’altra parte la solidità di Gentile e la leadership di Dowe si sono fatte sentire un’altra volta. Il primo ha avuto le letture più lucide nei 40’ di gioco, mentre il secondo nell’ultimo quarto ha dato prova di essere sempre più consapevole di sé stesso. Ventidue punti, di cui dodici negli ultimi 10’, sette assist, otto falli subiti e trentadue di valutazione. Numeri importanti frutto di una fiducia evidente anche dei compagni, abili dall’altra parte a leggere la situazione e a lasciare libertà all’ex Prometey.
Una partita di personalità e di lucidità per utilizzare le parole del coach dei sassaresi. Stessi strumenti che serviranno per provare a battere una Varese, che corre tanto in classifica ma soprattutto sul campo. Una sfida affascinante tra due squadre che si sanno divertire e che potrebbe dire tanto sul fronte della classifica. All’andata la squadra di Brase batté 87-81 una Dinamo ampiamente diversa da quella odierna e per questo i lombardi oggi occupano il quarto posto malgrado la parità di punti con il Banco. Una gara che potrebbe essere quantomeno importante per l’ambizione a quel quarto posto che in chiave playoff significa fattore campo.
Matteo Cardia














