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Dinamo Sassari | A Pesaro uno scontro diretto che può regalare la svolta

La stoppata decisiva di Vassilis Charalampopoulos durante Dinamo Sassari-Brindisi | Foto Luigi Canu
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“Una partita molto importante”. Così il coach della Dinamo Sassari Piero Bucchi ha definito la sfida contro Pesaro, l’ultima di un girone d’andata più che complesso, l’ultima occasione per sbloccarsi lontano dal PalaSerradimigni in campionato nella prima parte di annata in Lba. Ma anche la prima chance per confermare quanto di buono fatto vedere in Europa.

Scontro diretto

Quello della Vitifrigo Arena sarà uno scontro diretto tra due squadre che vogliono allontanarsi dalla zona retrocessione e riprendere a guardare oltre un seminato che sta piuttosto stretto visti gli obiettivi iniziali. Se gara 1 dei play-in di Bcl contro Cholet è stata una prima risposta alle difficoltà, per comprendere se si potrà parlare di svolta dei biancoblù tanto dipende dalla sfida delle 16.30 sul parquet della VL. Sassari ha bisogno di vincere non solo per la classifica, ma anche per acquisire ulteriore fiducia e consapevolezza nei propri mezzi. Sentimenti che possono trasformarsi in impulsi decisivi nel lungo periodo, cruciali in un momento delicato della stagione come quello che gli uomini di Bucchi visto il denso calendario dovranno affrontare, qualsiasi siano gli esiti in Basketball Champions League.

TranquillitĂ 

“Vogliamo trasformare il trend positivo della Coppa anche in campionato. Siamo gli stessi uomini e dobbiamo dimostrarlo”, ha chiarito ulteriormente Bucchi in sala stampa. Un po’ di carota e un po’ di bastone. Una tranquillità maggiore che traspare dal volto e dalle parole, ma anche un piccolo richiamo per i suoi. Perché avere addosso la giusta pressione può essere utile a trovare lo spirito ideale per una gara che data la sua delicatezza potrebbe presentare tratti diversi rispetto a quella giocata pochi giorni fa a Cholet. La classifica al momento è da guardare e allora non è impossibile che la voglia di uno scivolamento in più, di sbucciarsi le ginocchia e di smanacciare anche più del lecito a rimbalzo possa far la differenza. Quella di Pesaro sarà una gara che andrà tra le braccia di chi dimostrerà di avere voglia di vincere e girare pagina. Anche se questo non significa che Sassari dovrà fare a meno delle propria qualità.

CollettivitĂ 

La Dinamo ha dimostrato in Champions e a tratti anche in campionato, che può prima divertirsi e poi vincere se si passa bene il pallone e ragiona insieme. Quando accade il successo non è certo, ma diventa piĂą probabile. E la risalita della scorsa stagione lo dimostra, come affermato anche dallo stesso tecnico del Banco. Un aspetto che si fa ancora piĂą importante guardando al fatto che Pesaro è la terza peggior difesa del campionato – 86,2 punti subiti a gara – e che ben combacia con il bisogno di Sassari di confezionare una prova solida a livello offensivo anche in Italia, sfruttando non solamente il tiro dai 6.75 ma anche l’attacco convinto al ferro. La possibilitĂ  di dare un filo di continuitĂ  ai propri tiratori, non toglie importanza al rapporto che lega difesa e attacco in transizione. Sassari dovrĂ  provare a ripetersi sotto il profilo dell’aggressivitĂ  sul proprio lato del campo per contrastare soprattutto l’asse play-pivot che si sta creando tra Cinciarini e TotĂ©. L’ex Reggio Emilia ha portato il playmaking che mancava in casa VL, mentre il centro sta vivendo a livello realizzativo una delle sue migliori stagioni (15 i punti di media a gara). Kruslin potrebbe essere indirizzato sia per fisicitĂ  che per capacitĂ  a occuparsi del play pesarese, ma l’apporto difensivo degli esterni non sarĂ  l’unico tassello importante del puzzle. GiĂ  in Francia si è capito quanto possa essere fondamentale il lavoro dei lunghi nell’uscire forte per l’aiuto e recupero, quasi a forzare lo show difensivo sul pick&roll. La soluzione, con le dovute cautele vista la qualitĂ  di Cinciarini, potrebbe essere ripetuta ancora una volta per complicare le prime soluzioni e costringere Pesaro a ragionare e a perdere pazienza nei 24”. Ma per portare a casa i due punti non bisognerĂ  inoltre sottovalutare il resto dell’orchestra pesarese, a partire da Visconti. Concedere poco, sporcare i possessi e andare così in campo aperto per sfruttare quelle caratteristiche della squadra ancora troppo poco spesso esplorate ma esemplificate dall’impatto di McKinnie negli ultimi 40’ giocati. Un discorso generale, su cui non può mancare uno sguardo ai rimbalzi. Pesaro è la seconda squadra che ne concede di piĂą agli avversari, ben 38.4 di cui 10.1 offensivi. Dal ripetersi a livello di intensitĂ  e di qualitĂ  dei possessi, ma soprattutto dal lavoro collettivo passano le sorti di un match cruciale per il futuro.

Matteo Cardia

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