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Dinamo Sassari | A Bologna una lezione utile in vista dei playoff

Una fase di gioco durante Virtus Bologna-Dinamo Sassari | Foto Luigi Canu
Una fase di gioco durante Virtus Bologna-Dinamo Sassari | Foto Luigi Canu
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Dobbiamo ripartire da quei 25′ per i playoff, dobbiamo pensare ai playoff, contro le grandi dobbiamo essere al massimo”. Piero Bucchi, dopo la sconfitta alla Segafredo Arena della sua Dinamo Sassari contro la Virtus Bologna per 86-69, traccia la via per quello che è diventato il focus principale della stagione. Perché dopo aver raggiunto matematicamente la post-season, e al di là del discorso sul miglior piazzamento possibile, l’obiettivo dei biancoblù deve essere quello di presentarsi al massimo delle forze mentali e fisiche a dei playoff in cui l’intensità sarà simile a quanto visto sul campo virtussino.

Sprazzi

Come affermato dal proprio tecnico, per 25’ la Dinamo c’è stata. Rispondendo dopo alcuni minuti di sbandamento a una Virtus Bologna entrata in campo per cercare di dare subito una spallata al match, in una serata in cui viste le caratteristiche sassaresi era possibile provare a ridare fiducia a un proprio reparto lunghi in piena difficoltà. La squadra di Scariolo da una parte ha attaccato sistematicamente Bendzius, dall’altra ha fatto di tutto per evitare di far accendere un Dowe incappato nella prima serata negativa dopo mesi di grande rendimento, complice soprattutto la difesa asfissiante di Hackett. Ma soprattutto ha chiuso il pitturato ai giochi a due dei biancoblù, complicando la fluidità offensiva sassarese con aiuti puntuali e fisici (19 le perse alla fine della contesa). Sassari però è riuscita dopo i primi minuti ad adattarsi e a rispondere in maniera quasi esaltante in transizione, con il canestro che nel secondo periodo l’ha premiata per il coraggio e per la prontezza nel trovare risorse da tutti, ma soprattutto dal lituano e da Diop. Nel secondo tempo però dopo i primi minuti di equilibrio qualcosa si è rotto. Bologna ha sfruttato le rotazioni più lunghe, non ha più peccato nelle transizioni difensive e ha avuto tanto da Jaiteh e Mickey, mentre Sassari soprattutto nel quarto finale non è stata lucida nelle letture. Ed è questo l’aspetto su cui la squadra isolana dovrà provare a migliorare ancora. Spazi in campo, metro arbitrale, vigorosità dei contatti cambieranno nella post-season che si avvicina. E soprattutto contro le squadre più attrezzate, la capacità di rispondere alle difficoltà con freddezza, calandosi l’elmetto ma senza disperdere la propria qualità, farà la differenza.

Ripartenza

L’assenza di Gentile ha tolto qualcosa non solo dal punto di vista numerico. Il nativo di Maddaloni è un giocatore che sa esaltarsi nelle difficoltà, anche a livello psicologico. La sua assenza è stata un peso soprattutto per Dowe, che ha provato a reagire alle difficoltà forzando in qualche situazione di troppo. Di buono resta la capacità di Sassari di avere pazienza in attacco, soprattutto nei venticinque minuti citati dall’allenatore bolognese, sfruttando però in ogni momento possibile le transizioni offensive con la sfrontatezza di chi è certo della propria affidabilità al tiro. Così come resta la prova di un Diop sempre più maturo, decisivo nel dare alla squadra una scossa emotiva con la propria concretezza nella prima parte di gara. Ma serviranno più equilibrio e continuità nei 40’ per cercare di provare a riprendersi il quarto posto, ora occupato da Venezia in virtù del proprio +1 nella differenza canestri con i biancoblù, o evitare di perdere il quinto. Il fattore del campo ha un suo peso, per quanto ogni avversaria nella zona centrale del tabellone darà vita a una serie equilibrata. Al momento i sassaresi affronterebbero proprio gli orogranata di Marco Spissu, che arriveranno alla post-season con quella che sembra essere la loro forma migliore. Sul tavolo però rimangono tutte le ipotesi e oltre a guardare già a quanto accadrà da metà maggio in poi, i biancoblù dovranno provare a focalizzarsi sulle due sfide contro Reggio Emilia e Milano e leggerle come un’opportunità. In primis per capire cosa servirà in più rispetto a quanto di positivo fatto vedere durante l’annata . E poi sul piano dei singoli a far recuperare le energie e far trovare un vero e proprio ritmo partita a un elemento fondamentale come Jamal Jones. L’ex Bahcesehir non ha ancora abbastanza forza nelle gambe e soprattutto ha perso fiducia al tiro. Qualcosa da riconquistare in fretta, perché nei playoff il Banco avrà necessità di un giocatore in più in grado di tirare sugli scarichi, ma specialmente di una risorsa ulteriore in momenti in cui i giochi si romperanno e l’uno contro uno potrà contare maggiormente.

Matteo Cardia

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