Esperienze pregresse, stimoli, visione. Gli elementi di una rivoluzione possono essere diversi e coabitare senza opprimere lo spazio vitale dell’altro. Per essere funzionali devono però coesistere all’interno degli interpreti di quella che è una trasformazione pensata come necessaria. Nelle settimane precedenti il presidente della Dinamo Sassari Stefano Sardara aveva lasciato intendere di voler rilanciare il proprio guanto di sfida. Senza fare promesse, se non quella della volontà di far andare diversamente le cose soprattutto in campo maschile. Per farlo però c’era bisogno di una personalità che potesse avere esperienze pregresse, stimoli e visioni all’altezza di una situazione che non sarà semplice da gestire. Così, per sostituire Federico Pasquini, la scelta è stata quella di puntare su Mauro Sartori.
Potenzialità e sfide
Sartori ha conosciuto la pallacanestro prima in piazze importanti, Trieste, Siena, Udine e Teramo tra le altre, per poi conoscerla da dirigente, lasciando in casa Reyer un’eredità importante. A livello di trofei in primis, dato che sotto la sua gestione sono diventati parte della bacheca veneziana due scudetti, una Fiba Europe Cup e una Coppa Italia, ma anche sotto il profilo dei giocatori portati a Venezia che in alcuni casi non sono coincisi con trofei in ogni occasione. Gli ultimi anni in Laguna non sono stati semplicissimi – basti pensare al caso Caboclo o ai tanti infortuni avuti nelle ultime due stagioni – ma sotto la gestione di Sartori sono arrivati a Venezia elementi come Bramos, Daye, Watt, la decisione di puntare su giocatori come Tonut o per restare in tempi più recenti la scelta di andare su profili come quello di Tucker, pescato in NBL. Con una destrezza che è stata utile non solo nell’attrarre, ma anche nel trattenere i giocatori. Certo, il budget e la collaborazione con i tecnici, a partire da De Raffaele, sono stati elementi ben incastrati nel meccanismo generale. Ma la capacità di sapersi confrontare con gli atleti, gli agenti e saper trovare soluzioni giuste in tempi stretti ha bisogno di competenza e soprattutto energie. Se Pasquini aveva terminato per sua stessa ammissione la forza mentale per proseguire, Sartori potrebbe portare entrambi gli aspetti citati, anche perché quella di Sassari è una sfida anche con sé stesso. Se è vero che la Dinamo ha fatto la scelta precisa di dare a Sartori solo responsabilità sportive come già fatto a Venezia, oltre alla gestione del settore giovanile l’ex ala grande dovrà trovare i giusti tasselli anche per la Dinamo Women di Paolo Citrini. Un ruolo a tutto tondo, ma solo sul lato del campo e della scrivania dove si discuteranno e si concluderanno accordi, ma anche in campo femminile. Di conseguenza, Sartori avrà una responsabilità più grande per quello che Sassari cerca da diverso tempo, ovvero maggiore continuità sul lato sportivo dopo che il progetto sul resto dei fronti ha proseguito centrando i propri obiettivi di affidabilità e riconoscibilità del marchio.
Squadre
Il lavoro sarà lungo e solo dopo che le beghe burocratiche saranno risolte si potrà capire di più su quelle che saranno le scelte che la società effettuerà . La creazione di un’intesa tra Sartori e Bulleri sarà fondamentale, perché dalle idee del coach partirà poi il lavoro del diesse. Sul lato maschile, Sassari ha dalla sua il contratto di Vincini fino al 2027 e di Veronesi (2026), su cui manca solo la conferma del duo ds-tecnico dopo il buon impatto dell’ex Piacenza. Trucchetti (2026) potrebbe partire “in prestito” per fare esperienza, mentre Tambone (2026) dovrebbe riavvicinarsi verso Pesaro per motivi familiari secondo quanto riportato da Superbasket. Sul fronte italiani da capire il futuro di Alessandro Cappelletti, che ha vissuto la stagione della definitiva consacrazione e potrebbe guardare ad altri lidi, nonostante Sassari sembrerà poter offrire il doppio impegno tra Italia ed Europa. Proprio quest’ultimo punto sarà di fondamentale importanza per un mercato stranieri che sarà un altro test per Sartori, che a Venezia aveva la responsabilità sullo scouting, aspetto sempre più decisivo in un mercato sempre più globale in una Serie A che ha alzato ulteriormente il proprio livello. Mentre sul versante femminile, data per certa la partenza di Toffolo verso Derthona, il contratto tiene ancora in biancoblù Debora Carangelo, che potrebbe interpretare ancora una volta il tassello fondamentale su cui imbastire il roster.
Matteo Cardia














