Riavvolgiamo il nastro: sabato 18 dicembre 2021, diciottesima giornata di Serie A, girone di andata, l’Udinese passeggia all’Unipol Domus infilando quattro reti e lasciando un Cagliari in balia dei fischi del suo pubblico. La squadra rossoblù di Walter Mazzarri ha appena toccato il fondo di una stagione fino a quel momento nata male e proseguita al di sotto di tutte le aspettative.
Rivoluzione post Udinese
Il direttore sportivo Stefano Capozucca a fine partita promette un cambio di rotta e annuncia di voler cominciare a risolvere il problema partendo proprio da chi all’interno del gruppo squadra non onorava abbastanza la maglia per centrare l’obiettivo della salvezza, facendo arenare il progetto rossoblù. È da quel momento che il lavoro di Mazzarri comincia a prendere una svolta decisiva, ricostruendo una squadra che fino a quel momento somigliava a un motore con meccanismi poco oliati e che non riusciva a partire. Esclusi dalla rosa Godin e Caceres, partiti nel mercato di gennaio, Capozucca intervenendo subito nella finestra invernale, porta in terra sarda Goldaniga dal Sassuolo e Lovato dall’Atalanta per rafforzare il pacchetto arretrato e Baselli dal Torino per cercare di dare nuova linfa al centrocampo.
Insieme alla promozione di Altare da parte di Mazzarri sul centro sinistra, Lovato perno centrale e Goldaniga nel centro destra, la difesa rossoblù comincia a dare maggiori sicurezze, con Grassi e Marin che a centrocampo offrono un giusto rapporto quantità-qualità, affiancati dal lavoro di Bellanova e Dalbert sulle fasce e il buon stato di forma del Tonga Pereiro sembra che il Cagliari cominci a vedere nuovamente la luce dopo un girone di andata di solo buio. Con gli isolani che riescono anche a uscire con maggiore costanza dalle ultime tre posizioni, occupando oggi il quart’ultimo posto, nonostante nelle ultime tre giornate di Serie A un calo delle prestazioni e dei risultati è stato evidente e sia il Genoa che il Venezia provano a inseguire da vicino con l’obiettivo sorpasso.
La riscossa da Udine
Fatto questo salto nel passato recente la rosa di Mazzarri alla ripresa dopo le nazionali ripartirà proprio dai friulani, che mai come come stavolta rappresenteranno una vera e chiave di volta per il momento dei rossoblù nella lotta per la permanenza in massima serie. Udinese avversario di un Cagliari che domenica 3 aprile, alle 15 alla Dacia Arena, cercherà di continuare il suo percorso verso una tranquilla salvezza e una posizione a metà classifica con i sardi che dovranno cercare di portare in cassaforte punti importanti per allontanarsi con anticipo rispetto agli ultimi turni dalla zona retrocessione. L’impegno di diversi giocatori con le nazionali aggiunto ad alcuni casi di positività (Pavoletti e Marin) non è di certo un punto a favore per i rossoblù, ma anche i friulani potrebbero patire in parte questi problemi visto che Molina, fin qui uno degli uomini migliori dei bianconeri dovrà affrontare il viaggio di rientro dal Sudamerica perché impegnato con l’Argentina nelle qualificazioni per i mondiali di Qatar 2022.
Molina ma non solo, Deulofeu (in gol e vero mattatore all’andata), Makengo e Beto, che invece ha bisogno di sbloccarsi, sono solo alcuni degli uomini (nonostante l’assenza di Pablo Mari in difesa per squalifica) su cui può contare Cioffi che fa dell’intensità di gioco e dell’aggressività uno dei suoi punti di forza, all’Udinese infatti piace molto giocare quando gli viene concesso lo spazio ed è una squadra che sa approfittare ottimamente delle disattenzioni avversarie, rimanendo in partita fino alla fine. Ecco che il Cagliari dovrà cercare di stare sempre in partita sfruttando le sue qualità principali ovvero il pressing, le fasce (quindi Bellanova e Dalbert o Lykogiannis), il lavoro della difesa: la fisicità di Altare e Goldaniga, in aggiunta ai lanci di Lovato, che dovrà essere bravo a rigenerare un Joao Pedro scarico e a secco da molte giornate e in più deluso dall’esordio in Nazionale coinciso con l’eliminazione dal Mondiale.
Proprio i rossoblù nelle ultime uscite sono una delle squadre che ha tirato meno in porta (appena 5 i tiri nello specchio) e ha tra le note negative un centrocampo che non sempre ha saputo interpretare le partite nel modo giusto e fornire agli attaccanti palloni da mandare in rete orchestrando un eccessivo possesso palla senza ma senza il fine principale, ovvero il gol. L’ormai cronica assenza di Nandez (reduce dai problemi giudiziari in Uruguay e scomparso dai radar della Serie A a causa del lungo infortunio al collaterale del ginocchio destro), i guai fisici di Strootman (fuori da dicembre dopo l’operazione al ginocchio), la lungodegenza di Rog, che riprenderà a guadagnare minuti in maniera graduale forse proprio da Udine, e il rendimento non ottimale di Marin, peraltro come ricordato attualmente positivo al Covid 19 e quindi non certo della convocazione, non aiutano granché il centrocampo rossoblù che in Baselli (negativizzato dal Covid 19) e in Grassi dovrà trovare la chiave per cercare di arginare il gioco degli avversari accompagnati dal grande lavoro richiesto dalle punte che dovranno necessariamente ritrovare la via del gol e dei tre punti. Tre punti che a questo punto del campionato servono come il pane per il Cagliari, visto che le contendenti per non retrocedere hanno ancora delle partite da recuperare (e le polemiche di Mazzarri a riguardo non si sono fatte attendere in settimana) e hanno ripreso la corsa ritornando in gioco come il Genoa; ecco perché una vittoria domenica a Udine potrebbe non solo vendicare il momento più basso della stagione vissuto in casa contro i bianconeri ma anche rappresentare un chiaro e forte messaggio al campionato per proseguire con più certezza nel cammino per la salvezza.
Gianmatteo Puggioni