Il 77% di passaggi riusciti su 628 palloni giocati e un possesso palla costantemente superiore agli avversari per tutti i 90 minuti. Di Cagliari-Bologna resterà la rimonta di cuore, la seconda di questo 2022, e l’urlo in mezzo alla curva Nord di Gaston Pereiro, ancora una volta trasformatosi in uomo della provvidenza nel momento in cui in pochissimi credevano ancora in lui. Però va fatta un’analisi a freddo su quella che è stata la qualità e l’intensità del gioco dei rossoblù, oggettivamente parsi mai in stagione padroni del proprio destino come nell’ultima settimana di Serie A.
Identità
Mazzarri aveva chiesto tempo e il suo Cagliari ha impiegato dei mesi per prendere una strada incoraggiante alla voce costanza di prestazioni. Contro il Bologna però i rossoblù hanno dimostrato di non essere solo la squadra da attesa, tutti dietro la linea del pallone per poi pungere in transizione rapida. Contro i ragazzi di Mihajlovic i sardi hanno provato a fare la partita, gestendo la palla e attaccando gli spazi. Manca ancora un faro in mezzo al campo che nei momenti di buio prenda per mano il gruppo, e che eviti a Joao Pedro di doversi abbassare tantissimo per provare a giocare dei palloni pericolosi, però rispetto al recente passato è stato fatto un passo enorme a livello di costruzione. Il primo step verso una solida identità di squadra sembra essere stato fatto, e il mercato aperto aiuterà a colmare le evidenti lacune presenti tra rincalzi e titolari in questo gruppo.
Epurazioni
Un’anima in campo nella gestione del gioco ma soprattutto nell’atteggiamento mentale. “Ora la squadra segue l’allenatore e fa tutto quello che gli chiedo”, sottolinea Mazzarri nel post partita nella pancia della Unipol Domus. E il pensiero non può non andare alle epurazioni e al forte terremoto fatto dalla società ad Asseminello dopo il 4-0 interno subito dall’Udinese alla penultima giornata del girone d’andata. Il tecnico toscano confessa dei colloqui avuti con tutti i giocatori – quando “si dovevano prendere delle decisioni” – dopo il poker dei friulani, ma soprattutto sottolinea il cambio di rotta da punto di vista caratteriale: “Se giochiamo come nelle ultime tre gare, perché io metto dentro per prestazione e voglia anche la sfida di Torino contro la Juventus, sono fiducioso. E non mi sbilancio di più per scaramanzia”. Fuori Godin e Caceres e tutto il gruppo in discussione. Quella che sembrava una presa di posizione forte e un rischioso all-in contro lo spogliatoio si è rivelata, per il momento, la scelta giusta. Il Cagliari, nonostante 10 giocatori non a disposizione, in questo inizio di 2022 sa solo vincere ma soprattutto arriva ai tre punti con grinta, cuore e rabbia. Tutte caratteristiche mancate nel tremendo girone d’andata. Dalle figurine da copertina ai giovani di meno appeal ma con tanta fame e voglia di dimostrare. I rossoblù hanno trovato la via per sperare ancora nell’ennesima rimonta salvezza. Che i segnali arrivati con Sampdoria e Bologna siano buon monito anche per la società in fase di costruzione del progetto sul mercato.
Roberto Pinna