Cancellare un incubo, mettersi alle spalle il passato, cogliere l’occasione per superare le difficoltà lontano dalla propria comfort zone. Il Cagliari ritrova il Venezia e soprattutto Venezia, la città del dramma sportivo chiamato retrocessione, di un pareggio a reti inviolate che ha significato Serie B proprio quando una seconda chance era stata servita su un piatto d’argento. E poi la gara d’andata, quell’1 a 4 che aveva fatto sprofondare i rossoblù di Liverani, due sconfitte consecutive in casa e il sogno promozione sempre più lontano.
Reduci
Aprire il cassetto dei ricordi, prendere in mano quello del dramma del Penzo e provare a dimenticarlo definitivamente. Per Claudio Ranieri una nuova doppia sfida, quella di ritrovare la vittoria in trasferta che manca da ormai più di cinque mesi e quella di superare una volta per tutte il passato. Perché Venezia non è una partita come le altre, perché il pareggio beffa di Bari deve essere un punto di partenza per sognare. Contro i neroverdi di Vanoli il Cagliari è chiamato alla rivincita. A quei tre punti sfuggiti all’ultimo minuto a causa del rigore provocato da Makoumbou e siglato da Antenucci, ma soprattutto a regalare all’oblio l’incubo dell’ultima giornata dello scorso campionato. Dell’undici iniziale del pareggio che significò Serie B è rimasto il solo Giorgio Altare, pronto a riprendersi la maglia da titolare dopo la squalifica che lo ha tenuto fuori a Bari. Certo, c’erano anche Nahitan Nández, Alessandro Deiola e Leonardo Pavoletti, ma i diversi infortuni li vedranno giocare la rivincita davanti al televisore e non in campo. Assieme al centrale ex Olbia anche Marko Rog giocò nella gara del Penzo, subentrando dopo 34 minuti a Lykogiannis, mentre restarono in panchina per tutti i novanta minuti Gabriele Zappa, Boris Radunovic, Edoardo Goldaniga e Simone Aresti. Nonostante il gruppo di reduci sia ridotto, le scorie di quella disfatta si sono fatte sentire a lungo anche sui nuovi arrivati. Ranieri è riuscito in un mese e mezzo dal suo arrivo a restituire autostima ai rossoblù, con i risultati e con prestazioni di livello almeno per abnegazione e spirito battagliero. Superare lo scoglio di Venezia e i ricordi che porta con sé non è dunque solo una sfida da tre punti, ma l’occasione di chiudere il cerchio della svolta mentale e mettere un ulteriore mattone al nuovo corso targato Sir Claudio.
Chi si rivede
Se nella gara d’andata il Cagliari si presentò davanti a un Venezia in netta crisi, cinque i punti dei Lagunari dopo sei giornate contro i dieci dei rossoblù, nella sfida del Penzo di sabato 25 febbraio la situazione è diametralmente opposta. Con l’arrivo di Vanoli in panchina, infatti, i neroverdi sono passati da una media di 0,82 a partita del predecessore Javorcic (ai quali va aggiunta la sconfitta nell’interregno Soncin) a quella di 1,46 con il tecnico ex Spartak Mosca. Una svolta che è confermata dalle ultime cinque giornate, nelle quali sia il Cagliari che il Venezia hanno ottenuto otto punti, e che ricalca a grandi linee quella messa in atto da Claudio Ranieri in Sardegna con una media che è salita dagli 1,22 a partita con Liverani agli 1,83 dall’arrivo dell’allenatore testaccino in rossoblù. La matematica però dovrà fare i conti con la psicologia nella trasferta in Laguna, perché il passato e il deficit lontano dalla Unipol Domus sono macigni impossibili da non considerare. Il pareggio di Bari ha dato buoni segnali, quelli di un Cagliari che si è confermato operaio e non più imborghesito, capace di adattarsi finalmente alla Serie B e alle sue specificità. Un viatico importante in vista della sfida delle sfide, quella contro un Venezia che ha vissuto in lungo e in largo gli stessi problemi di ambientamento alla categoria e che ora sembra aver trovato la quadra per uscire dalla palude della zona retrocessione. Anche grazie a due ex che nella serata drammatica del 22 maggio vestivano la maglia rossoblù, Andrea Carboni e Luca Ceppitelli. E che, chissà, vivranno per certi versi lo stesso ricordo pur se dal lato opposto della barricata. Il centrale di Tonara ha ritrovato a Venezia il sorriso dopo i mesi da spettatore a Monza, quello umbro ha ridato solidità a una retroguardia che con lui in campo ha subito 15 reti in 12 partite, contro le 19 in 13 senza l’ex capitano rossoblù a guidare la difesa neroverde.
Una vittoria a Benevento e quella precedente a Torino contro i Granata, lontana ormai quasi un anno. Dal 27 febbraio 2022 al 25 febbraio 2023, quando il Cagliari scenderà in campo al Penzo, due sole volte i rossoblù sono tornati in Sardegna con il bottino pieno. Due vittorie, quelle contro Torino e Benevento appunto, otto pareggi e otto sconfitte in quasi 365 giorni, un ruolino di marcia che dovrà trovare la svolta in quel di Venezia. Proprio lì dove si è consumata la retrocessione, dove non sarà l’assassino ma la vittima a tornare sul luogo del delitto. Venezia è un imbroglio che riempie la testa soltanto di fatalità cantava Guccini, Ranieri e il Cagliari avranno l’occasione di mettere da parte il fato e prendere per mano il proprio destino.
Matteo Zizola