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Dal futuro al presente, Prati è il gioiello del Cagliari di Ranieri

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Dici capitan futuro e pensi subito a Daniele De Rossi, colui che lo ha lanciato ai tempi della Spal e che gli ha dato le chiavi del centrocampo dei ferraresi nella passata Serie B. Futuro è stata la parola chiave per Matteo Prati, almeno nelle prime settimane con la maglia del Cagliari, investimento più per il domani che per l’oggi. Una partita da titolare contro l’Udinese, prima e dopo le panchine per studiare la Serie A e completare il percorso di adattamento. Ma, come cantava Francesco De Gregori, il futuro è una palla di cannone accesa e il regista ravennate lo ha già di fatto raggiunto.

Esplosione

Firenze, due ottobre. I rossoblù di Claudio Ranieri sono sotto di due reti dopo la prima frazione, difficoltà evidenti e una gara da sistemare. Dagli spogliatoi per il secondo tempo la novità risponde al nome di Prati e da quel punto inizia una nuova storia per il classe 2003 romagnolo. Una svolta che cambia il destino, da promessa a certezza. Roma, Salernitana, Frosinone, Genoa, Juventus e infine Monza, sei partite tutte da titolare e tutte senza uscire dal campo, novanta minuti sempre e comunque in mezzo alla mediana rossoblù per dirigere e spezzare. “Sono arrivato un po’ indietro di condizione, ma ora sto trovando la continuità giusta e ho sempre maggiore fiducia“. Parole arrivate dopo il pareggio per 1-1 contro il Monza, gara che ha visto Prati tra i protagonisti e che ha confermato il suo essere pedina fondamentale nello scacchiere di Ranieri. Che nel nemmeno ventenne ex Spal ha trovato il suo regista ideale, senso della posizione, capacità di leggere il gioco e, soprattutto, verticalità rapida. L’azione che ha creato i presupposti del gol di Dossena nata infatti da una sua palla dritto per dritto nello spazio, in un’intesa con Nicolas Viola che cresce di partita in partita. Ed è curioso come da una poltrona per due, quella del vertice basso del centrocampo rossoblù, il dualismo tra il numero dieci calabrese e il suo compagno di 14 anni più giovane si sia trasformato in una coppia imprescindibile per il centrocampo del Cagliari, tecnica e visione di gioco al servizio della squadra. Non più il vecchio e il bambino, la chioccia e il ragazzo da far crescere alle proprie spalle, ma la chiave per la crescita dei rossoblù dell’ultimo mese di Serie A.

Predestinato

L’etichetta era di quelle pesanti in un Paese come l’Italia che non è esattamente per i giovani. Prati è arrivato in Sardegna da primatista del mercato: da una parte i cinque milioni per il cartellino – più due di bonus a salire – hanno rappresentato l’investimento più oneroso del Cagliari nel mercato estivo, dall’altra il suo trasferimento dalla Spal in rossoblù un primato assoluto per la Serie C. In mezzo una crescita esponenziale, partendo dalla Serie D nella sua Ravenna per arrivare a Ferrara, studiare la cadetteria per poi prendere in mano il centrocampo nella seconda parte di stagione grazie a Daniele De Rossi in panchina. La serata della Unipol Domus in Serie B un’altra svolta nella sua giovane carriera, lancio millimetrico e assist per il momentaneo pareggio della Spal contro Lapadula e compagni. Un fulmine che ha colpito in pieno il presidente Tommaso Giulini e Ranieri, un lungo corteggiamento che per poco non finisce nel nulla complice il tentativo del Palermo in estate. Ma Prati ha voluto Cagliari e solo Cagliari e così tira di qui e molla di là alla fine il matrimonio è arrivato. L’impatto con la Serie A non immediatamente positivo, Sir Claudio però ha atteso il momento giusto e il classe 2003 ha approfittato dell’occasione al volo. Diventando nel frattempo perno anche della Nazionale Under 21 di Nunziata, chiavi del centrocampo in mano nonostante il poco minutaggio in Sardegna. Proseguendo così un rapporto con la maglia azzurra che lascia intravedere grandi cose per il futuro, ancora il futuro, dopo il Mondiale Under 20 da protagonista e il sogno di Euro 2024 con i grandi da coltivare: “Ora penso al Cagliari e all’Under 21, poi se dovesse venire bene ci mancherebbe, ma per ora ragioniamo sul presente e sul dare il meglio per me e per la squadra” le sue parole dopo la sfida contro il Monza. Con quella stessa personalità mostrata in campo nelle sue otto presenze stagionali, in crescita costante e con l’obiettivo salvezza in testa. Un nuovo gioiello da mettere in vetrina per i rossoblù, un investimento che era apparso quasi eccessivo dopo le prime giornate e che ora ha già uno zero in più nel cartellino del prezzo. Ma per il futuro, parola chiave, ci sarà tempo. Ora conta il presente, quello che Prati ha preso per mano come il gioco del suo Cagliari.

Matteo Zizola

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