Una nuova, piccola, rivoluzione. Targata Claudio Ranieri, l’uomo della resurrezione che è pronto a guidare il suo Cagliari in Serie A. Non a stagione in corso, ma fin dal principio a dettare la linea, a mettere la propria firma sulla costruzione della rosa, a scrivere il copione tecnico e tattico da seguire per il direttore sportivo Nereo Bonato.
Strada
“Cercheremo di puntellare la rosa con altri profili che conoscono la Serie A”. Così il diesse rossoblĂ¹ pochi giorni dopo la serata magica di Bari. Un occhio all’esperienza e uno alla carta d’identitĂ , un mix di giovani e giocatori di categoria che possa garantire un campionato tranquillo. Con un occhio al bilancio e al futuro, sfruttando la crescita di chi è giĂ a disposizione e tenendo ferma l’ossatura creata da Ranieri da gennaio fino alla finale playoff. Sacrifici necessari dal punto di vista umano, altri che arriverebbero soltanto davanti alle classiche offerte irrinunciabili, ma di base l’intenzione è quella di ripartire dalla spina dorsale della cadetteria. Radunovic, Dossena, Makoumbou, Mancosu, Lapadula: questi i cinque cavalieri di King Claudio, senza dimenticare NĂ¡ndez – il non rinnovo non necessariamente una discriminante per l’addio – e i giovani come Luvumbo e Obert. E con Rog piĂ¹ di Pavoletti a caccia del riscatto personale dopo i problemi fisici e le stagioni in costante flessione.
Punto di non ritorn-i
Il ritiro sarĂ un passaggio fondamentale per le quotazioni di chi balla tra una possibile maglia da titolare, una da alternativa di garanzia e un addio senza rancore. Discorso valido per il giovane come Desogus, di ritorno da Pescara e promesso sposo dell’Olbia, ma pronto a giocarsi le proprie carte tra Assemini e la Valle d’Aosta. Chi invece appare solo di passaggio sono i tre rientranti Bellanova, Marin e Pereiro. L’esterno di Rho spera in un nuovo approccio dell’Inter, ma senza i 7 milioni piĂ¹ 1 che il Cagliari ha praticamente accettato dal Torino difficilmente il suo sogno si tramuterebbe in realtĂ . Non con contropartite tecniche come Satriano e Agoumè, pagare moneta vedere cammello il mantra di parte rossoblĂ¹. Marin dal canto suo non dovrebbe nemmeno disfare le valigie, la permanenza a Empoli vicinissima nonostante il mancato riscatto. Il Tonga è il nodo piĂ¹ intricato, non tanto per una volontĂ di riprovarci da parte del Cagliari e di Ranieri, quanto per una svalutazione che poco si sposa con un ingaggio elevato e con pretendenti che latitano.
C’è infine un aspetto tattico non di poco conto, perchĂ© Sir Claudio ha sì cambiato tanto da quando è tornato in Sardegna, ma costretto da una rosa non costruita a sua immagine e somiglianza e da un mercato di gennaio quasi assente. Partire da zero potrebbe significare un ritorno all’amato 4-4-2 o 4-4-1-1 che sia, con tutte le conseguenze del caso. Giovani piĂ¹ esperti della categoria, ma anche con quella duttilitĂ che possa permettere di cambiare abito senza l’integralismo dei predecessori. Senza la fretta che si sa è cattiva consigliera, ma con la velocitĂ utile a cogliere le occasioni del mercato e a non farsi scappare obiettivi contesi. E dopo che nella settimana che volge al termine si sono stesi i programmi, dalla prossima si passerĂ alla fase due, quella operativa.
Matteo Zizola














